Quanto siamo liberi e quanto siamo condizionati nella nostra
vita? Fino a che punto sono io a scegliere il cibo che arriva sulla mia tavola?
Se ci fermiamo un attimo a pensarci su capiamo che siamo ben poco liberi e fino
a che non ci rendiamo consapevoli di questo resteremo sempre schiavi dei
condizionamenti.
Il condizionamento principale credo sia derivato dalla
televisione, che si tratti di pubblicità o film
è un continuo martellamento: mangia, compra, mangia... naturalmente le
pubblicità di cibo sono alternate a quelle dei medicinali ma qui si dovrebbe
aprire un discorso a parte ;-)
Quando andiamo a far la spesa cosa scegliamo? Ancora con il
ritmo musicale dello spot pubblicitario ci attireranno confezioni di qualcosa
di cui difficilmente ci chiediamo cosa ci sia dentro, ma poco importa perchè in
tv la modella o il bellissimo bambino mangiandola era felice e sano....
Siamo condizionati però anche da noi stessi, dal nostro
retaggio culturale e dalle nostre emozioni e forse questo tipo di
condizionamento è ancora più subdolo perchè la tv la possiamo spegnere, dei
nostri condizionamenti neanche ce ne rendiamo conto il più delle volte.
Avete presente nei delfinari quei poveri delfini che devono
esibirsi? Cosa ottengono dopo una piroetta? del pesce... il premio perchè sono
stati bravi...
Non è forse quello che succede anche a noi? Quante volte ci
premiano i genitori e poi da adulti continuiamo a premiarci da soli perchè
siamo stati "bravi"?
Il cibo quindi acquista la valenza di un premio, ma è solo
uno dei tanti condizionamenti... il cibo è anche conforto (anche questo visto
in tv tra l'altro, sempre meglio che buttarsi sull'alcool ma quante volte si
vede la ragazzina di turno che dopo la delusione d'amore mangia il gelato direttamente
dalla vaschetta?)...
Il cibo è motivo di convivialità, ci si incontra con gli
amici per mangiare, ore ed ore passate a mangiare mentre si chiacchiera,
bellissimo, l'amicizia è favolosa ma non sarebbe più bello fare una passeggiata
nella natura o andare al mare e chiacchierare con gli amici?
Un altro condizionamento, forse il più difficile da
scardinare, è quello emozionale: leghiamo ad un certo cibo un ricordo,
un'emozione di gioia ed amore e quando lo mangiamo richiamiamo quella stessa
sensazione. Nel momento in cui ti rendi conto di questo però puoi scindere le
due cose, slegare il ricordo a quel cibo ed a quel punto sei veramente libero:
sei libero di continuare a mangiarlo o no, ma sarà solo una tua decisione non
sarà più una costrizione....
E' difficile da fare perchè credo sia proprio
qualcosa di profondo e anche molto fisico: il nostro cervello infatti memorizza
a blocchi, non separa, quindi è difficile entrar dentro questo blocco e separare
ma difficile non significa impossibile, i limiti ce li mettiamo solo noi e se
vogliamo essere veramente liberi dai condizionamenti è l'unica strada da
percorrere...
Vi invito a rifletterci su un attimo: qual è il vostro
piatto preferito? Perchè lo è? Quando è stata la prima volta che lo avete
assaggiato? Se andate troppo in là nel tempo e si perde il ricordo
nell'infanzia non importa perchè è proprio quella la dimostrazione del
concetto...
se mi piace la pastasciutta la prima volta che l'avrò mangiata non
sarà stato certo durante un litigio in famiglia, no? Che senso avrebbe soffrire
di nuovo, anzi questo è proprio ciò che succede con le allergie: il cervello
memorizza tutta la situazione del momento e se c'è una sofferenza ci impedisce
di ripeterla, come? facendoci diventare allergici a quel cibo così non
soffriamo più come la prima volta che l'abbiamo mangiato...
Forse non funziona proprio così, non basta una volta per
creare un'allergia o un attaccamento ad un determinato cibo ma come si imparano
le cose? Ripetendole... quindi se per un periodo prolungato nel tempo da
piccola ogni volta che mangio il formaggio sono felice perchè sono con la mia
famiglia, sarà facile decidere di eliminarlo dalla mia tavola? Direi di no, direi
che comincerei ad arrampicarmi su tutti gli specchi che trovo, a cercare una
ragione razionale e scientifica per cui non è giusto smettere, anzi se qualcuno
insiste a farmi smettere gli darò anche dell'estremista o mi chiuderò dicendo
che si può dimostrare che tutto fa male per cui tanto vale... etc etc...
Da parte mia non c'è giudizio, anch'io fino a quattro anni
fa mangiavo in modo inconsapevole, senza farmi troppe domande, il mio intento è
quello di istillare il dubbio, farsi delle domande, non punto a
"veganizzare" il mondo... siamo liberi di mangiare quello che vogliamo,
liberi di mangiare chi vogliamo mi suona già un po' più difficile da dire
perchè la libertà individuale finisce lì dove inizia quella dell'altro, che sia
animale o umano...
Liberi di mangiare quello che vogliamo, ma liberi anche dai
condizionamenti: se mangio dolci poco prima del ciclo sono consapevole che è un
condizionamento, posso continuare a farlo ma scelgo di farlo non mi faccio
costringere da un condizionamento fisiologico ed emozionale.
C'è poi un altro tipo di condizionamento: il condizionamento
mentale...
"Mangio questo perchè mi fa bene, perchè contiene la tale vitamina o
proteina, perchè riduce il colesterolo, perchè l'ho studiato, perchè me l'ha
detto il medico etc etc. "
Il condizionamento mentale è insidioso forse anche più
di quello emotivo per alcune persone e per assurdo più ci si è informati, più
si è studiato nella vita e più ci si fa condizionare.
E' naturale quando ci si trova a voler cambiare
alimentazione informarsi e "cercare sostituti", non è naturale
continuare a farlo dopo anni... la salute vera non si ottiene con la bilancina a
pesare tutto nè nei cibi come la soia e le alghe, la salute vera si ottiene nutrendosi
di ciò che la natura ci offre.
Se abbiamo le crucifere d'inverno ed i pomodori d'estate ci
sarà un perchè... se non siamo nati con le zanne e gli artigli ma con i pollici
opponibili per raccogliere frutta e verdura ci sarà un perchè...
la Natura è saggia e seguirne i suoi cicli ci fa stare in
salute.
Il rischio di chi ha studiato tanti anni è quello di
perdersi nei meandri mentali di ricerche e studi fatti da altri e di perdersi
nel riduzionismo: un'arancia non è solo vitamina C è una sinfonia di vita,
colore, sapore e sostanze nutritive di cui non conosciamo neanche
l'esistenza...
cosa sto dicendo allora: buttare via anni di studio? No,
solo che bisogna capire che anche quegli anni lì sono un condizionamento
mentale e posso scegliere di seguirlo o sganciarmene, proprio come faccio con
il condizionamento emozionale.
Riconquistiamo la nostra libertà iniziando dalla tavola, è
lì che ho iniziato io ed è un buon punto di partenza per la gioia della liberazione.
Purtroppo certi cibi ci condizionano a tal punto che non
riusciamo neanche a fare ragionamenti lucidi quando continuiamo a mangiarli. Mi
ricordo che quando ero in vacanza non bevevo mai il cappuccino perchè il latte mi faceva
venire mal di pancia e preferivo evitare in vacanza. Ma allora perchè
continuavo a berlo anche a casa? Abitudine? Ho sempre fatto così, il latte è
necessario perchè non dovrei berlo neanche a casa... ma a questa conclusione
sono arrivata solo dopo aver visto la salute ritrovata dopo aver eliminato
tutti i latticini...
Mi si potrebbe dire: "Vabbè ma perchè tu eri intollerante e non lo sapevi perciò
stai meglio ora, ma a me piace il formaggio e non mi fa male... " davvero? cosa
significa essere in salute? mal di testa, raffreddori e bronchiti, febbre, etc
etc e poi dopo una certa età pasticca per il colesterolo, per la pressione etc
etc... no questa non è salute vera.
Salute vera vuol dire lucidità mentale, forza ed energia
vitale e gioia tutti i giorni. Non è sempre così, ogni tanto anche io prendo un
raffreddore (seppure in forma molto più breve e leggera) e non sono a livello
emotivo al top, ma è la quantità dei giorni che cambia ed anche la gravità del malessere psicologico o fisico.
Per ottenere la salute vera cosa possiamo fare? Ritrovare la
Natura e seguire le sue Leggi. Liberiamoci dai condizionamenti ed iniziamo
a vedere il mondo per quello che è e non attraverso il filtro della società
antropocentrica.
Rendiamoci conto di una regola fondamentale: non fare agli
altri ciò che non vorresti che facessero a te:
cosa è costretta a fare una mucca? Abbandonare il figlio
appena nato per andare a lavorare costretta a dar via litri e litri di latte.
Contro natura a partire dall'inseminazione artificiale, il
vitellino verrà ucciso prestissimo, in natura non produrrebbe tutto quel latte
quindi anche costretta ad assumere ormoni ed antibiotici.
A parte queste ultime barbarie, il fatto che la mamma mucca
debba lasciare il vitellino per andare a lavorare cosa vi fa pensare?
Alla società moderna in cui la donna non può permettersi di
non essere produttiva nel mondo del lavoro e deve rientrare prestissimo
"abbandonando" il figlio ai nonni se va bene, ma più spesso ai nidi o
alla babysitter...
Le galline più o meno hanno lo stesso destino... in natura
non farebbero uova tutti i giorni, certo che se sono in
batteria una attaccata all'altra, con la luce artificiale e viene tolto l'uovo
lo rifaranno... anche quando il contadino toglie l'uovo appena fatto alla
gallina felice che razzola nella campagna la induce a produrne un altro,
stressando il fisico continuamente anche se in condizioni meno barbariche... per non parlare poi del fatto che anche se sono "galline felici" continuare a comprare uova significa continuare a far tritare i pulcini maschi che non servono allo scopo e poi galline e mucche quando saranno anziane o semplicemente tanto sfruttate da non rendere più uova e latte che fine faranno?
Ci sono state tante femministe negli anni che si sono
battute per i diritti delle donne e spesso erano anche vegetariane perchè si
rendevano conto che il trattamento inflitto alle donne era lo stesso inflitto
agli animali, non buttiamo via questi sacrifici, apriamo gli occhi e smettiamo
di sfruttare gli animali, così da poter smettere anche noi stessi di essere
sfruttati.
Ma come possiamo smettere di sfruttarli? Smettendo di farci
usare dai condizionamenti, rendiamoci consapevoli del perchè mangiamo certi cibi,
perchè li cerchiamo continuamente e quanto in realtà facciano male a noi
stessi, agli animali ed all'ambiente.
Smettiamo di comportarci da delfini che si fanno premiare
con il cibo e smettiamo anche di andarli a vedere gli animali ammaestrati nelle
loro prigioni dorate: i delfini come i leoni, come qualsiasi Animale sulla
Terra ha diritto di vivere nel suo habitat... se noi abbiamo scelto di
rinchiuderci in scatolette (fateci caso a come i palazzi assomiglino agli
alveari e non lamentatevi se vi fanno sentire api operaie) non rinchiudiamoci
anche gli Animali, che sia per il nostro intrattenimento o peggio ancora per la
nostra alimentazione la loro libertà è sacra come la nostra.
Con Amore
Mary