È da un po’ di tempo che volevo raccogliere un po’ di informazioni ed articoli sui Vaccini per cercare di fare un po’ di chiarezza.
Negli ultimi giorni ho sentito sempre di più parlare dell’argomento e mi sono convinto quindi di realizzare questo articolo.
Poche
persone purtroppo sono informate sui vaccini, sui possibili effetti collaterali
e sulla reale utilità degli stessi.
C’è poca, pochissima informazione sui vaccini e la
maggior parte delle persone segue supinamente la massa, spesso manipolata da enormi interessi economici tramite un vero
e proprio terrorismo psicologico su larga scala …
Scusate per
le parole forti, ma purtroppo questa è la realtà attuale!
Lo scopo di
quest’articolo (come di tutti gli altri post del blog) comunque non è certo di
dare consigli di natura medica, dal momento che non sono medico, ma di cercare
di dare uno spunto di informazione da fonti Mediche molto attendibili,
autorevoli e professionali che troverete
qui di seguito …
Quindi il
mio consiglio è:
NON credete
a quest’articolo e NON credete a nessuno
…
Ma
INFORMATEVI e smettetela di seguire il GREGGE !!!
Ne va della vostra Salute
e di quella dei vostri cari.
Buona
Lettura !!!
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Fonti principali:
(Eugenio
Serravalle, Medico pediatra)
(Françoise
Berthoud, Medico pediatra)
(Roberto
Gava, Medico Chirurgo specializzato Cardiologo, Farmacologo, Tossicologo,
Omeopata)
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“Sulle vaccinazioni una cappa di silenzio: nessuno studio ufficiale sui danni”
Eugenio Serravalle, pediatra, lamenta l'assenza di informazioni sugli effetti collaterali: "Mancano ricerche indipendenti promosse dal ministero. Verifico un continuo aumento di allergie e malattie autoimmuni, eppure si esclude a priori che certe patologie possano essere provocate dai vaccini. L'efficacia dell'esavalente? Tutta da dimostrare"
Ha scritto libri intitolati “Bambini super-vaccinati” e
“Tutto quello che occorre sapere prima di vaccinare il proprio bambino”. Non è difficile immaginare che
Eugenio Serravalle, pediatra, abbia più di un dubbio sull’utilità, sull’efficacia e soprattutto sulla sicurezza delle vaccinazioni pediatriche. “Non credo che i vaccini facciano male sempre”, precisa Serravalle: “Credo però che in alcuni casi possano far male. Il dramma è che le istituzioni non ci sanno dire, o non ci vogliono dire, quanto possano far male. Mancano studi indipendenti e non finanziati dalle case farmaceutiche. Qualcuno deve spiegare le ragioni dell’aumento di allergie e malattie autoimmuni. Inoltre, per quella che è la mia esperienza, ho verificato casi di
bambini vaccinati con l’esavalente ma privi di anticorpi contro il tetano. Al contrario, su 120 bambini in cura da me e non vaccinati, 90 hanno sviluppato anticorpi contro il tetano”.
Per citare una sua pubblicazione, che cosa occorre sapere prima di vaccinare il proprio bambino?
Innanzitutto non bisogna avere paura delle malattie infettive. E soprattutto è indispensabile essere informati. Quello che si sa è che il dogma della sicurezza dei vaccini non è provato scientificamente. E’ un falso mito.
Non risultano provati nemmeno effetti collaterali gravi.
Una cosa è certa, e mi rifaccio alla mia esperienza di 30 anni di pediatria: la salute dei bambini non vaccinati è migliore di quella dei bimbi vaccinati. Nessuno sa se i conservanti e gli adiuvanti contenuti nelle dosi siano effettivamente quelli dichiarati. Esistono ricerche che hanno evidenziato tracce di metalli pesanti. Perché le autorità sanitarie non accettano di fare studi sullo stato di salute comparando bimbi vaccinati e non? Perché escludere a priori che le malattie croniche possano essere causate dai vaccini? E soprattutto, gli effetti collaterali non sono provati perché spesso i medici non fanno segnalazioni di reazioni avverse, nemmeno quando patologie gravi insorgono a pochi giorni dall’iniezione.
Resta il fatto che in Italia, ad eccezione del Veneto, quattro vaccinazioni sono obbligatorie Che cosa succede nelle altre regioni, secondo l’esperienza dei suoi pazienti?
La rinuncia è accettata nella maggior parte delle regioni con il “dissenso informato”, cioè la compilazione di un modulo da parte dei genitori dopo un colloquio con i medici dell’Asl. Sui prospetti informativi inviati alle famiglie, però, questa opzione non viene proposta. Sull’obbligatorietà delle vaccinazioni, poi, ho qualche dubbio. Pensiamo a quella anti-epatite b (che un bambino nato da madre sana non può prendere facilmente): fu resa obbligatoria nel 1991 dall’allora ministro De Lorenzo, che proprio per questo farmaco intascò una tangente da 600 milioni. E poi ci sono quelle “facoltative ma obbligatorie”, perché contenute nell’esavalente: haemophilus tipo b e pertosse. Entrambe malattie che possono diventare gravissime se contratte da bambini nel primo anno di vita. Peccato che il vaccino diventi efficace dopo la terza iniezione, cioè nell’undicesimo mese di vita. A questo punto dico: perché vaccinare così tanto nel primo anno? Meglio attendere qualche mese e poi scegliere senza obblighi.
E’ anche vero che i rischi di contrarre malattie per chi non si vaccina sono più bassi grazie all’effetto “immunità di gregge”. Se la quasi totalità della popolazione è vaccinata, il virus circola meno. In questo senso, la scelta di non vaccinare non è applicabile su larga scala.
L’immunità di gregge è un altro mito. Esiste oppure no?
Assistiamo a epidemie, ad esempio di morbillo, che si sviluppano in aree in cui il 98% della popolazione è vaccinata (recente caso a Ferrara). Questo succede proprio perché è l’efficacia stessa dei vaccini a non essere provata. La copertura non è così certa.
Non crede che in un Paese avanzato come il nostro sia inaccettabile morire a causa del morbillo?
Non nego che si tratti di una malattia che può avere complicazioni, ma generalmente questo succede su soggetti che hanno già un sistema immunitario compromesso a causa di altre malattie. Fino a qualche anno fa era considerata la malattia infettiva per antonomasia, quella che tutti prima o poi avrebbero dovuto avere da piccoli. Oggi l’informazione “ufficiale” l’ha trasformato invece in un pericoloso killer. Potenza della comunicazione. Troppo facile agitare lo spauracchio di casi letali avvenuti in paesi con condizioni igienico-sanitarie decisamente meno buone del nostro.
Se non i vaccini, quali sono le alternative per rafforzare il sistema immunitario?
Sicuramente uno stile di vita sano e un’alimentazione curata. La vaccinazione dovrebbe essere una scelta, da valutare caso per caso. E valutando davvero il rapporto rischi-benefici dopo aver ricevuto un’informazione corretta dalle autorità sanitarie. Purtroppo, per ora, non è così.
(Eugenio Serravalle, Medico pediatra)
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La meravigliosa salute dei bambini non vaccinati
By Gabriele Milani
Ho aspettato il momento giusto per informare, tutti coloro che mi seguono con affetto, di una piccola sorpresa e riconoscimento per l’impegno sociale che sto effettuando con i pochi mezzi che ho disposizione: da questo mese sono entrato a far parte come membro attivo dell’
INTERNATIONAL MEDICAL COUNCIL ON VACCINATION
Ad aprile 2009 per l’esattezza, sono stato invitato a tenere un discorso ad una conferenza sulle vaccinazioni. Ho parlato dopo due dei migliori oratori che la Francia ha da offrire in materia: la giornalista Sylvie Simon e il biologo Michel Georget. A sentirli parlare in passato, era assolutamente chiaro per me che la soluzione migliore è quella di stare il più lontano possibile dai vaccini.
Io proprio non sapevo cosa fare per garantire il meglio per restare vivo e vegeto. Come pediatra e omeopata qualificato a parlare su questo argomento, ho deciso di impostare una conferenza chiamata “La meravigliosa salute di bambini non vaccinati” con i miei amici, e Sylvie Michel.
Questo lavoro avrebbe dovuto poi evolversi in un libro che analizza le scelte di vita diverse attuate spesso da famiglie che non si vaccinano, tra cui parto in casa, l’allattamento, le terapie semplici, buon cibo (spesso vegetariano), un ambiente tranquillo e la fiducia nella capacità del corpo di guarire se stesso.
Nella mia vita come un pediatra, avevo passato un sacco di tempo nel dialogo con i genitori che spesso erano necessari per esprimere le loro paure sulle malattie e i vaccini.
Abbiamo elaborato insieme il percorso migliore per i propri figli. Alcuni hanno scelto di non vaccinare affatto. Altri mantenuto paura della malattia, in particolare il tetano. In questi casi, abbiamo posticipato la vaccinazione, per quanto possibile e usato una protezione con omeopatici.
Ho lavorato in Svizzera, dove non esiste un vero e proprio obbligo giuridico di vaccinazione, solo una forte pressione sociale. In Francia, a pochi chilometri dal mio ufficio, vi erano quattro vaccinazioni obbligatorie, al momento (la Tubercolina è stata fortunatamente rimossa nel 2007) ne sono rimaste tre: Tetano Difterite Polio.
Alcune basi della mia capacità di parlare sulla salute meravigliosa dei bambini non vaccinati vengono dalla mia personale esperienza come medico, dopo aver raccolto anni di feedback:
“Il mio bambino ha iniziato la tosse subito dopo la vaccinazione.”
“Ha avuto mal di orecchio costante da quando è stato vaccinato”.
“Mia figlia di 16 anni è completamente non vaccinata. Lei non è quasi mai ammalata. Se si ammala è per due giorni al massimo. “
” I ragazzini che hanno seguito le normali linee guida di vaccinazione sono costantemente malati e in cura con gli antibiotici “.
Questo non è stato sufficiente per scrivere un libro; comunque ho trovato che queste osservazioni sono parallele molte più volte in tutto il mondo. Seguitemi in tutto il pianeta.
EUROPA
In Germania, uno dei ricercatori europei di studio alle scuole Steiner scrisse: “
Nella parte orientale di Berlino prima della caduta del muro, abbiamo visto meno allergie che in Occidente. Questa popolazione è più povera, più vicino alla natura e meno vaccinata.
Troppo igiene non è sempre molto buono“. Come ricercatore britannico e autore della “
Ipotesi dell’igiene” il
Prof. David Strachan potrebbe dire: “
Dacci oggi il nostro germe quotidiano“.
Tale argomento fu ripreso anche nel 2008 dal Corriere della Sera (ndr)
In Spagna,
Xavier Uriarte [Medical Doctor] e J. Manuel Marín [Medicla Doctor] hanno pubblicato uno studio nel 1999 su 314 bambini che hanno seguito tra il 1975 e il 2000. Questo gruppo di bambini è caratterizzato da una maggioranza di nascite in casa o per vie naturali, allattamento al seno prolungato, nessuna vaccinazione, educazione alla salute olistica e nessuna medicina allopatica. Non ci sono state malattie gravi, pochi ricoveri (soprattutto per traumi), e solo del 3,3% gli episodi di asma rispetto al 20% nella popolazione generale. E, naturalmente, un sacco di soldi sono stati risparmiati!
USA
Il tasso di autismo negli Stati Uniti è ormai un impensabile 1 su 100 (
anche se dalla CNN il rapporto è stato dichiarato 1 su 91). Coloro che non sono vaccinati possono vantare numeri che sono in scioccante contrasto alle statistiche della nazione. Poiché questo articolo è rivolto principalmente al popolo americano, non andrà avanti a lungo qui. Molti di voi conoscono il lavoro del vostro giornalista Dan Olmsted che dimostra l’assenza incredibile di autismo nelle comunità
Amish “non vaccinate” della Pennsylvania e Ohio.
Ulteriormente impressionante è quanto giugnge dalla
Clinica Medica Homefirst con sede a Chicago gestita da un gruppo di medici tra cui il
Direttore Medico Mayer Eisenstein. Essi non hanno conosciuto l’autismo e le allergie (super-scarse) nei loro figli, molti dei quali erano nati a domicilio, e la maggior parte dei quali non hanno avuto le vaccinazioni. Nel 1985, ho tradotto in francese il lavoro di un pediatra statunitense
Robert Mendelsohn “Come allevare un bambino sano, nonostante il medico”. Ora trovo un risultato concreto nel campo della meravigliosa salute di ragazzi seguiti dai medici che sono i suoi allievi!… Mi piacciono queste sincronicità nella mia vita.
AUSTRALIA
Nel 1942 Leslie Owen Bailey, fondatore della
Natural Health Society of Australia, ha accettato la tutela di 85 bambini le cui madri non erano in grado di prendersi cura di loro.
Tra questi 85 bambini, nessuna vaccinazione è stata mai somministrata, non hanno mai preso o utilizzato farmaci, e non sono mai state eseguite operazioni. L’unica malattia che si è verificata è stato quando 34 bambini hanno sviluppato la varicella. Essi sono stati immediatamente messi a letto, gli hanno dato solo acqua pura o succo di frutta fresca. Tutti recuperati rapidamente senza effetti collaterali. Le indagini hanno rivelato che questi bambini, mentre erano a scuola hanno scambiare i loro pranzi sani con malsani alimenti tradizionali, per cui questa epidemia non era del tutto sorprendente.
Molti di questi bambini hanno ereditato cattive condizioni di salute a causa di una storia di malattia e malnutrizione nelle loro madri. Nonostante questo e il fatto che non sono mai stati allattati al seno, né hanno potuto godere il fisiologico normale contatto tra madre e figlio, sono stati in grado di crescere in modo robusto e diventare bambini autosufficienti.
NUOVA ZELANDA
GIAPPONE
Un periodo interessante in Giappone è stato dal 1975-1980, quando è stata presa la decisione per iniziare la prima vaccinazione a due anni di età invece che a due mesi. Il motivo è che era stato scoperto sempre più un collegamento tra i vaccini e la SIDS (Sindrome della morte improvvisa del lattante)
Uno studio fu pubblicato su Pediatrics che dimostrava come dal 1970 al gennaio 1975, vi erano stati 57 casi di reazioni gravi al vaccino, di cui 37 decessi. Da febbraio 1975 a agosto 1981 ci sono stati 8 casi di reazioni gravi al vaccino, tra cui 3 decessi.
Sfortunatamente per i bambini e i loro genitori, il piano di vaccinazione giapponese è ormai “normalizzato” di nuovo. Lo studio dimostra anche che il sistema immunitario è più forte a due anni rispetto a due mesi. Quanto bene avrebbe fatto a questi ragazzi se non fossero stati vaccinati a tutto?
Troviamo la stessa osservazione in uno studio di un giornale di Allergologia e Immunologia Clinica. Degli 11.531 bambini studiati all’età di sette anni, ecco i risultati: vaccinati a due mesi (il 13,8% sono asmatici), vaccinati tra i due e i quattro mesi (il 10,3%), vaccinati dopo quattro mesi, il 5,9%. Ancora una volta, quanto bene avrebbe potuto fare a questi ragazzi se non fossero stati vaccinati a tutto?
La lezione imparata sulla vaccinazione
In qualità di interessato, pediatra compassionevole e premuroso, posso solo arrivare ad una conclusione: i bambini non vaccinati hanno di gran lunga la migliore possibilità di godere di meravigliosa salute. Ogni vaccinazione ha tutte le carte per paralizzare le possibilità di questo fine.
(Françoise Berthoud, Medico pediatra)
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Vaccinazioni pediatriche di massa, che senso hanno?
(Roberto Gava, Medico Chirurgo
specializzato Cardiologo, Farmacologo, Tossicologo, Omeopata)
La campagna nazionale di vaccinazioni pediatriche ha avuto dei graduali ma significativi cambiamenti negli ultimi due decenni.
Una volta le vaccinazioni obbligatorie erano solo 3, ma dal 1991 sono diventate 4 essendo stata resa obbligatoria la vaccinazione antiepatite B.
A partire dal 2001, però, al posto di questi 4 vaccini (contro difterite, tetano, poliomielite ed epatite B), senza alcuna legge dello Stato, si è imposta di fatto l’usanza di somministrare l’Esavalente che, oltre ai precedenti 4 vaccini, contiene anche quello contro pertosse e l’emofilo B.
Il vaccino
Esavalente è sicuramente di comodo uso,
ma è altrettanto sicuro? Gli
studi pubblicati dall’
Industria Farmaceutica sembrerebbero garantirlo, ma la letteratura scientifica indipendente denuncia che
il rischio che un bambino ha di subire danni da vaccino è tanto maggiore quanto più il bambino è piccolo e tanto è maggiore il numero di vaccini somministrati contemporaneamente (cfr. il mio articolo “
Pericolo esavalente: vaccino ritirato”).
Però ci si chiede: se lo Stato impone 4 vaccini, perché i genitori devono essere costretti, di fatto, a somministrarne 6? Chi ha permesso all’Industria Farmaceutica di togliere dal commercio alcuni vaccini singoli?
Contemporaneamente a questi interventi, negli ultimi anni abbiamo anche assistito ad una improvvisa abolizione della distinzione tra vaccini obbligatori e facoltativi, con la conseguenza che i genitori credono che tutti i vaccini siano obbligatori, mentre restano obbligatori sempre e solo i suddetti 4. Cosa giustifica questa politica sanitaria? Sono forse aumentati i casi di queste patologie infettive pediatriche? E se questo non è accaduto, cos’altro può spiegare tali prese di posizione? E ancora: al giorno d’oggi nel nostro Paese sono ancora razionali le campagne vaccinali obbligatorie di massa?
Una risposta dettagliata a queste domande richiede più spazio di quello ora disponibile, ma credo che un accenno sia possibile (l’argomento è stato ampiamente trattato nel mio libro “
Le Vaccinazioni Pediatriche” con più di 1500 studi scientifici discussi nel testo).
1 – Il vaccino esavalente è sicuro?
Chi sapeva che il vaccino esavalente è stato sospettato di aver causato numerosi casi fatali di edema cerebrale nei neonati e che per questo nel 2006 è stato ritirato e sostituito dall’attuale (sospeso recentemente per rischio di infezione)? Il Prof. Randolf Penning dell’Istituto di Medicina Legale di Monaco ha documentato più di 120 casi e 6 di questi erano morti lo stesso giorno della vaccinazione o il giorno dopo, mentre al pubblico il ritiro era stato giustificato da una scarsa protezione verso l’epatite B (cfr. il mio articolo “
A proposito dei recenti vaccini ritirati e della libertà vaccinale”)
2) Chi ha permesso all’Industria Farmaceutica di togliere dal commercio alcuni vaccini singoli?
La commercializzazione dei farmaci (i vaccini sono farmaci) è regolata dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) che è un Ente pubblico che opera in autonomia, trasparenza ed economicità sotto la direzione del Ministero della Salute.
3) Sono aumentati i casi delle patologie infettive pediatriche controllabili dai vaccini?
Certamente no, ma non possiamo neppure dire che le vaccinazioni di massa hanno ridotto le malattie infettive a loro associate, perché tutti gli studi epidemiologici indicano che le malattie infettive sono calate grazie alle migliorate condizioni igieniche e ben prima delle vaccinazioni di massa. Un editoriale di una rivista di pediatria afferma: “Nella storia, la maggior diminuzione della morbilità e mortalità causate dalle malattie infettive non è stata merito dei moderni antibiotici o dei vaccini, ma dell’introduzione dell’acqua pulita e delle fognature” (J. Pediatr. 1999).
Fig. 1 – Calo della mortalità pediatrica per pertosse e morbillo in Inghilterra e Galles dal 1850 al 1970 (McKeown T. The Modern Rise of Population. Academic Press, New York, 1976)
4) Oggi, nel nostro Paese, sono ancora razionali le campagne vaccinali obbligatorie di massa?
Negli altri Paesi europei le vaccinazioni pediatriche obbligatorie sono molto scarse e anche estremamente eterogenee (vaccini obbligatori in uno Stato non lo sono negli altri). Essendo farmaci, i vaccini hanno potenziali effetti indesiderati (nel nostro Paese mancano gli studi di farmacovigilanza vaccinale): come possiamo iniettare nei neonati (potenzialmente sani) dei farmaci senza avere un minimo di bilancio indipendente del rapporto rischio/beneficio? E perché iniettarli indiscriminatamente?
Infine, se i vaccini forniscono solo un’immunità temporanea e specifica proteggendo, se va bene, solo verso alcuni tipi di germi,invece di praticare queste vaccinazioni di massa, non è molto più logico, utile, sicuro ed economico agire potenziando l’immunità aspecifica del singolo bambino che lo proteggerà non verso alcuni germi, ma verso tutti i germi, anche se in modo non assoluto? Oggi, questo approccio è perfettamente fattibile!
(Roberto Gava, Medico Chirurgo specializzato Cardiologo, Farmacologo, Tossicologo, Omeopata)
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