Sabato 09 dicembre 2017 - dalle ore 11,00 alle ore20,00
IN QUESTA GIORNATA DEDICATA AL
BENESSERE REGALATI DOLCI COCCOLE PER IL TUO CORPO E LA TUA ANIMA
A SCELTAPUOI
PROVARE UN TRATTAMENTO TRA:
-MASSAGGIO RELAX: L’UNIONE DI PIÙ TECNICHE PER
RILASSARE IL CORPO RISVEGLIANDO EMOZIONI
-RIFLESSOLOGIA PLANTARE : LA STIMOLAZIONE DEI RIFLESSI
PLANTARIPER AUTOREGOLARE IL CORPO E
MIGLIORARE LA QUALITÀ DI VITA
-REIKI : L'ENERGIA UNIVERSALE AL SERVIZIO DELLAVITA PER FAR VIBRARE IL CUORE ALLE FREQUENZE
DELL’ AMORE
-OPPURE SCEGLIERE IL PERCORSO COMPLETO
E POI DALLE ORE18,00 SALVATORE E MARINELLA VI DELIZIERANNOCON UN PIACEVOLE BAGNO DI SUONIE VIBRAZIONI ANCESTRALI:
Un'immersione nei Suoni Primordiali per entrare in risonanza
con l’Armonia della Natura e Ricontattare Se Stessi. Sarete accompagnati da
Campane Tibetane, Koshi, Gong, Tamburo Sciamanico, Ocean Drum, Thunder Tube,
Bastone della Pioggia, Chimes, Cimbali e tanti altri Strumenti.
Numero partecipanti max 10 persone.
E’ RICHIESTA LA PRENOTAZIONE ALLA GIORNATA
si consigliano abiti comodi; per il Bagno di Suoni anche una
copertina ed una bottiglietta d'acqua.
Articolo di Marcello Pamio Apparso su Effervescenza (Inserto di Biolcalenda) di Ottobre 2011, Estratto dal Libro Il Mito dell’Alzheimer del Neurologo Statunitense Dr. Peter Whitehouse, una delle Massime Autorità mondiali di Alzheimer.
Titoli, Evidenziature e Commento di Paolo Cavacece
ESTRATTO FONDAMENTALE DEL LIBRO SULLO STILE DI VITA DA SEGUIRE PER I MALATI DI ALZHEIMER Un Valido Aiuto può arrivare dall’Omeopatia, Agopuntura, Tecniche di Rilassamento (Yoga, Meditazione e soprattutto il Taichi).
La Dieta Abituale costituisce uno dei più Importanti Fattori di Rischio per la Demenza. Per proteggere il Cervello è basilare un Regime Alimentare a Bassissimo contenuto di Proteine Animali (Carne, Uova, Pesce, Formaggio) e Ricchissimo di Frutta Cruda, Verdura, Cereali Integrali, Noci e Semi Oleosi (Mandorle, Pistacchi, Sesamo, Lino, Girasole, ecc.); eliminando tutti gli Alimenti Industriali Raffinati (Pasta e Pane Bianco, ecc.) e quelli Pregni di Chimica (Additivi, Aromi, ecc.).
Frutta e Verdura Contengono Vitamine, Minerali, Enzimi, Antiossidanti, Fibra e Ormoni, mentre i Semi Oleosi gli Omega-3 (Grassi Neuroprotettivi a livello Vascolare che aumentano l’Elasticità dei Vasi e diminuiscono la Viscosità del Sangue, riducendo i Grassi).Infine il corpo umano è strutturato per il movimento. L’Attività Fisica fa bene al Cervello perché aumenta il Flusso Sanguigno Cerebrale, proteggendo i Circuiti Neuronali. Negli anziani una buona Forma Fisica è associata a Bassa Incidenza di Mortalità, Ipertensione Arteriosa, Malattie Cardiovascolari, Diabete, Depressione e Disabilità.
ARTICOLO INTEGRALE
Sempre più spesso sentiamo parlare della malattia di Alzheimer. Per gli anziani è addirittura la patologia più preoccupante e diffusa. Perché? Per quale motivo le diagnosi stanno crescendo a ritmo pandemico? Siamo sempre più dementi, o c’è dell’altro? «Il mito dell’Alzheimer», il libro scritto da una delle massime autorità mondiali di Alzheimer, il neurologo statunitense Peter Whitehouse, cerca di fare chiarezza.
UN PO’ DI STORIA: DA ALZHEIMER A KRAEPELIN
L’Alzheimer (o A.D., Alzheimer Disease) prende il nome dal medico tedesco Alois Alzheimer che per primo aveva studiato e descritto il caso di una sua paziente, la signora Auguste D.. La cosa poco nota è che il vero padre è lo psichiatra Emil Kraepelin, direttore della Reale Clinica Psichiatrica di Monaco. Fu infatti Kraepelin ad offrire ad Alzheimer l’opportunità di lavorare come assistente e nel 1910 coniò uffcialmente il termine Alzheimer Krankheit (malattia di Alzheimer). Inventando questa malattia, Kraepelin aveva conquistato un territorio diagnostico molto importante, e nel consolidarne l’esistenza, giocò un ruolo importante la diatriba tra lui e Sigmund Freud. La teoria di Freud aveva rivoluzionato lo studio delle nevrosi attribuendo i sintomi delle malattie psichiatriche all’inconscio, e ipotizzando la cura attraverso la psicoanalisi. Queste teorie erano in netto contrasto con la concezione organicistica delle malattie mentali sostenuta da Kraepelin e Alzheimer: per loro le malattie avevano una base organica che poteva essere accertata scientificamente.
Si venne così a creare una profonda divisione tra psichiatria organica e psichiatria freudiana, in cui ognuna di queste correnti cercava il riconoscimento medico. La posta in gioco era elevatissima. La determinazione di Kraepelin affinché la malattia di Alzheimer fosse classificata come patologia organica è il tentativo strategico di conquistarsi il riconoscimento, oltreché non perdere il proprio orgoglio di scienziato e la sua eredità di studioso.
Quando Kraepelin incluse l’A.D. nel suo testo Psychiatrie, diede avvio a una storia lunga 100 anni durante la quale, da un singolo paziente bollato in modo approssimativo, siamo arrivati a decine di milioni di persone! Tale malattia sarebbe rimasta rara se, nella seconda metà del XX secolo, nei paesi industrializzati non fosse aumentata progressivamente la vita media. L’invecchiamento e la proliferazione di strumenti tecnologici che promettevano di prolungare la vita ha stimolato difatti l’interesse per la ricerca neurologica e gerontologica. Negli anni Settanta i neuroscienziati, consapevoli dell’interesse per l’invecchiamento, avevano cercato di ottenere maggiori finanziamenti, e per riuscirci avrebbero dovuto trovare qualcosa di concreto, attuale, di terrificante e incurabile: una malattia che giustificasse l’impiego di enormi risorse. L’Alzheimer si adattava in maniera perfetta allo scopo.
Nel 1974 viene fondato il National Institute on Aging (N.I.A., Istituto nazionale sull’invecchiamento) e sotto la guida dello psichiatra Robert Butler, iniziò sùbito a promuovere l’A.D. come suo principale àmbito di ricerca, consentendo l’arrivo di fondi federali. Lo stesso Butler aveva dichiarato: «Decisi che dovevamo rendere il termine (Alzheimer) una parola di uso comune. Sapevo che questo sarebbe stato l’unico modo per far convergere i diversi settori della ricerca in un unico lone che diventasse priorità nazionale. Io chiamo questa strategia la politica sanitaria dell’angoscia».
Nel 1979 a Washington fu creata l’Alzheimer’s Disease ad Related Disorder (Associazione per la malattia di Alzheimer e i disturbi correlati), e il 15 settembre 1983 la Camera dei Rappresentanti propose novembre come Mese nazionale dell’Alzheimer. La reinterpretazione dell’invecchiamento cerebrale come malattia a sé, e lo stanziamento di fiumi di denaro, contagiò ricercatori, familiari e le immancabili lobby del farmaco.
CAMBIANO I TERMINI E ARRIVANO I SOLDI
Il termine «senilità» venne soppiantato da quello molto più angosciante: «malattia di Alzheimer». L’idioma dell’angoscia era stato creato!
Nel 1979 il N.I.A. aveva speso per la ricerca 4 miliardi di dollari; nel 1991, 155 miliardi, e nel 2007 i fondi assegnati alla «guerra all’A.D.» raggiunsero la cifra sbalorditiva di 643 miliardi! Il quadro di angoscia e terrore fu amplificato quando vennero coinvolti nella «causa» testimonial come gli attori Rita Hayworth, Charles Bronson e Charlton Heston, il presidente Ronald Reagan, il Primo ministro britannico Wiston Churchill e il pugile campione del mondo Sugar Ray Robinson.
COS’È L’ALZHEIMER
Ufficialmente l’A.D. è provocata dalla degenerazione del cervello e dalla perdita di cellule nervose.
È una malattia degenerativa e progressiva che porta al rimpicciolimento e all’atro a di alcune aree del cervello, alla riduzione di alcuni neurotrasmettitori (acetilcolina). I risultati sono: deficit di memoria, compromissione della capacità di apprendere, di ragionare, di formulare giudizi, di riconoscere oggetti, di comunicare; difficoltà nel compiere attività quotidiane; agitazione, ansia, depressione, allucinazioni e insonnia.
CREAZIONE DEL MITO E PROPAGANDA UFFICIALE
L’A.D. è un mito creato dalla nostra cultura per dare senso a un processo naturale: l’invecchiamento cerebrale. Vogliono farci credere che si sta diffondendo a ritmo pandemico, ma non viene detto che l’A.D. non può essere differenziata dal normale processo di invecchiamento; non ha mai lo stesso decorso; non è possibile diagnosticarlo correttamente (ogni diagnosi clinica è ritenuta «probabile»); non viene detto che neppure l’esame autoptico è in grado di differenziare l’A.D. dai soggetti invecchiati normalmente!
Come dice nel suo libro il dottor Peter Whitehouse: «A nessuno ‘viene’ una ben definita malattia chiamata Alzheimer, e non ci sono evidenze che l’A.D. si stia diffondendo nella popolazione». Dopo 100 anni dalla scoperta e 30 anni di ricerche e centinaia di miliardi di dollari non esiste nessuna cura e non conosciamo neppure le cause! Il mito dell’A.D. sta sprecando risorse enormi nella ricerca del miracolo, privilegiando la terapia chimica e gli esami a discapito dell’assistenza e della vera prevenzione. Banali misure preventive per proteggere il cervello dal decadimento cognitivo, come indossare un casco in bicicletta, mangiare alimenti sani, eliminare alimenti in ammanti e intossicanti, fare attività fisica, bere molta acqua pura, stare lontani da farmaci e metalli pesanti (piombo, alluminio, arsenico, mercurio, ecc.) costituiscono un valido aiuto.
PIOVONO SOLDI DAL CIELO
Nel mondo le persone affette da A.D. sarebbero 25 milioni, con un costo per la società di 240 miliardi di dollari all’anno. Nel 2050 il numero di americani con A.D. saranno 14 milioni, con dei costi di oltre 300 miliardi di dollari all’anno. L’Alzheimer’s Disease International (A.D.I.) stima nel mondo il numero di persone affette supererà gli 80 milioni. Una vera e propria pandemia!
IN PRINCIPIO ERA IL VERBO
La parola è vibrazione è energia. Il termine «Alzheimer» può avere un effetto devastante nelle persone che la sentono nominare. Parole con forte carica emotiva agiscono potentemente e possono indurre alterazioni siologiche con rilascio di ormoni dello stress che potrebbero danneggiare i neuroni stessi. Una diagnosi frettolosa è assai deleteria: c’è differenza tra dire a una persona che il suo cervello sta invecchiando e dirgli invece che ha una malattia degenerativa cerebrale progressiva che lo emarginerà e renderà un vegetale. Le etichette socialmente stigmatizzanti spesso prolungano ed esacerbano la malattia stessa. Come diceva il Buddha: «Siamo ciò che pensiamo. Tutto ciò che siamo prende origine dai nostri pensieri. Con i nostri pensieri fabbrichiamo il mondo».
ALTRE CONDIZIONI CHE POSSONO PARTECIPARE
Vi sono diverse condizioni che entrano in diagnosi differenziate: una depressione produce un rallentamento psicomotorio e rende labile la memoria; una diminuzione degli ormoni tiroidei può causare torpore mentale, perdita di memoria e ansia; una carenza di calcio e magnesio possono produrre malfunzionamento e morte neuronale.
«GUERRA» ALL’ALZHEIMER
La concezione militarista porta a vedere l’invecchiamento cerebrale come una malattia che devasta la mente, il che è una falsità sotto il pro lo scienti co. Non siamo in guerra con il nostro cervello, ma le metafore belliche instillano un senso di paura che sollecita provvedimenti rapidi.
COSA SI PUÒ FARE
Invece di drogare gli anziani con neurolettici, antidepressivi, psico-farmaci, le terapie di tipo umanistico possono risultare straordinarie: terapia narrativa, arteterapia, pet-therapy e tutto quello che favorisce il contatto con altri essere umani.
Tenere sempre in attività il cervello, significa evitare ciò che lo atrofizza come la tivù; mantenerlo elastico significa leggere libri, risolvere cruciverba, scrivere un diario, imparare uno strumento musicale, seguire attività artistiche (teatro, pittura, danza, ballo, euritmia, ecc.).
Le ultime scoperte dimostrano che il cervello degli anziani è ancora in grado di generare alcuni tipi di cellule e stabilire nuove connessioni. Una maggior complessità dell’ambiente stimola la formazione di nuove cellule nervose. In pratica si continua ad apprendere per tutta la vita.
Un valido aiuto può arrivare dall’omeopatia, agopuntura, tecniche di rilassamento (yoga, meditazione e soprattutto il taichi). La dieta abituale costituisce uno dei più importanti fattori di rischio per la demenza. Per proteggere il cervello è basilare un regime alimentare a bassissimo contenuto di proteine animali (carne, uova, pesce, formaggio) e ricchissimo di frutta cruda, verdura, cereali integrali, noci e semi oleosi (mandorle, pistacchi, sesamo, lino, girasole, ecc.); eliminando tutti gli alimenti industriali raffinati (pasta e pane bianco, ecc.) e quelli pregni di chimica (additivi, aromi, ecc.). Frutta e verdura contengono vitamine, minerali, enzimi, antiossidanti, fibra e ormoni, mentre i semi oleosi gli Omega-3 (grassi neuroprotettivi a livello vascolare che aumentano l’elasticità dei vasi e diminuiscono la viscosità del sangue, riducendo i grassi).
Infine il corpo umano è strutturato per il movimento. L’attività fisica fa bene al cervello perché aumenta il flusso sanguigno cerebrale, proteggendo i circuiti neuronali. Negli anziani una buona forma fisica è associata a bassa incidenza di mortalità, ipertensione arteriosa, malattie cardiovascolari, diabete, depressione e disabilità.
In conclusione, invece di farsi prendere dal panico e terrore per una diagnosi affrettata che spesso non è oggettiva, è importante vivere al meglio delle nostre capacità, gli ultimi anni della vita. Non esiste una diagnosi sicura, e l’aspetto psico-emozionale può far la differenza: una depressione, trauma possono indurre sintomi simili all’A.D..
La diagnosi di Alzheimer è una etichetta ghettizzante che può renderci malati, isolati dal mondo, dai parenti, i quali finiranno per depositarci in qualche clinica. Il decadimento cognitivo, un invecchiamento cerebrale, può diventare un’opportunità meravigliosa per apprendere, crescere e rendersi disponibile agli altri, bambini inclusi. Un’occasione per mettersi in gioco con nuove difficoltà e nuove limitazioni, ma pur sempre un’occasione!
Riflettevo sul concetto di autoguarigione e su quanto scetticismo c'è intorno ad esso da parte di molti...
Come mai è così difficile accettare, anzi ammettere che siamo così perfetti da autoguarirci e che cure mediche, e non, sono solo un acceleratore in alcuni casi (sì perchè si guarisce nonostante le cure mediche ;-) ....
C'è da dire che alcuni medici e operatori olistici sono contrari al concetto perchè la paura di perdere "clienti" prevale sulla razionalità, per fortuna non sono tutti così ma è davvero difficile per una persona che ha studiato per tanti anni ammettere che in realtà non è lei a "guarire" le persone, ma le persone che, con il suo aiuto, autoguariscono.
Non metto in dubbio i progressi scientifici (non salvo proprio tutto però, anzi c'è molto da buttar via... ma questo è un altro discorso) nè quelli spirituali, ma bisognerebbe comprendere nel profondo che si tratta solo di un mezzo, di un aiuto in più per capirsi di più nel profondo ed aiutare sè stessi e gli altri nel processo di autoguarigione.
Il problema però è che credere nell'autoguarigione significa doversi prendere una gran fastidiosa responsabilità:
è più facile dar la colpa a qualcun altro o a qualcos'altro che rendersi conto che qualsiasi cosa ci capiti sia nostra responsabilità e solo noi possiamo venirne fuori.
Portando fuori di noi il "guaritore" ci deresponsabilizziamo delle nostre azioni, azioni passate che hanno scatenato una certa malattia ed azioni future da intraprendere per poter guarire.
E' più facile prendere la pillolina allopatica o non, rivolgersi allo specialista o all'operatore olistico che riprendere in mano la propria vita e capire che se non c'è la salute o il benessere psicofisico in generale stiamo facendo qualcosa che va cambiato.
Quando siamo in completa Armonia di emozioni e pensieri, quando trattiamo bene il nostro corpo fisico rispettando i suoi ritmi naturali, quando realizziamo i nostri desideri del cuore e le nostre aspirazioni allora non c'è sofferenza, non c'è dolore.
Incurabile non significa che non c'è più niente da fare, incurabile significa: curabile da dentro ....
ed è solo dirigendo la nostra attenzione dentro di noi, facendo il silenzio intorno a noi che potremo finalmente sentire la voce della nostra Anima che ci sussurra il percorso che desidera intraprendere.
Spesso la voce della nostra Anima rimane inascoltata perchè c'è troppo rumore fuori ed allora alza la voce facendoci ammalare.
E' solo quando accettiamo questo nel proprio cuore che possiamo iniziare a guarire.
Non rinnego i meriti di alcuni medici ed operatori olistici, in questi anni ho conosciuto alcuni operatori e medici, degli amici, dal cuore grande e splendidi sia come persone che nel loro lavoro, ma bisogna saper aprire gli occhi e capire che non tutti hanno un animo puro e che alcuni nascondono l'insicurezza personale dietro critiche (rivolte ad altri metodi di guarigione o altri operatori) e cercano discepoli per ingigantire il proprio ego.
Il vero maestro non è colui che ti dice la verità, ma colui che ti indica la strada e ti lascia spazio di cercare la tua verità.
La verità è dentro ognuno di noi, affidarsi ad un maestro può aiutarci come seguire un certo percorso o leggere libri o mille altre opportunità, ma dopo tutto questo lavoro su di sè si capisce che la direzione da prendere non è fuori di noi, ma dentro di noi... è lì che ritroviamo la nostra vera Essenza.
Scopo
di questo Blog, tengo a ribadirlo, è contribuire a divulgare informazioni
troppo spesso taciute dai cosiddetti media mainstream, non è mia intenzione
convincere alcuno, ma solo dare dei dati su cui riflettere e meglio
interpretare la realtà che ci circonda per fare in modo Libero e Consapevole le
proprie scelte.
Ritengo
inoltre che l'Informazione sia l'unico vero antidoto per evitare il diffondersi
dell'Epidemia della PAURA, che è forse l'Epidemia più diffusa, grave, limitante
e pericolosa che ci sia.
Buona
Lettura e Buon percorso Consapevole
Salvatore
*******
Il Malato di AIDS
Un
soggetto viene classificato malato conclamato di AIDS quando si verificano due
condizioni:
-
presenta i sintomi di almeno una delle 29 patologie considerate possibili
conseguenze, come Polmonite, Tubercolosi, Linfoma, Diarrea, Herpes Simplex,
Sarcoma di Kaposi, Candidiasi, etc..
-
è positivo al test HIV (Human Immunodeficiency Virus).
Se
il soggetto è positivo al test ma sta bene viene considerato malato
asintomatico. L’eventuale successiva comparsa dei sintomi di cui sopra cambierà
la sua classificazione in malato conclamato. Se il soggetto presenta i sintomi
di una delle patologie in elenco ma non è positivo al test non è malato di
AIDS. L’eventuale successiva risposta positiva al test cambierà la sua
classificazione in malato conclamato. Pertanto un malato di polmonite o
tubercolosi negativo al test è solo malato di polmonite o tubercolosi. Mentre un
malato di polmonite o tubercolosi positivo al test è malato di AIDS. E’ subito
evidente che il test HIV ha un ruolo centrale nella diagnosi di AIDS.
Due posizioni a
confronto
1.
La posizione ufficiale:
-
il virus HIV è la causa dell’AIDS, che è quindi una patologia infettiva.
-
un test individua la presenza degli anticorpi e quindi del virus.
-
il virus può avere un periodo di latenza fino a decine di anni.
-
i sieropositivi (positivi-al-test) si ammaleranno e moriranno
-
i farmaci antiretrovirali (AZT in testa) combattono la diffusione del virus e
allungano la vita.
-
alcuni sieropositivi non hanno sintomi perchè il virus è latente
-
anche i sieropositivi asintomatici devono prendere i farmaci quanto prima.
2.
La posizione dei dissidenti:
-il
virus HIV non è stato mai isolato, probabilmente neanche esiste, l’AIDS non è
causato da un virus e non è quindi una patologia infettiva.
-
l’AIDS è causato da un complesso di fattori (droghe pesanti, superesposizione
ad agenti patogeni, farmaci) fortementi presenti in certi stili di vita, che
alla lunga distruggono il sistema immunitario.
-
i test HIV non sono specifici e non è chiaro che cosa individuino.
-
la risposta positiva al test non è indice di niente e non giustifica alcuna
terapia.
-
i farmaci antiretrovirali sono inutili in quanto non c’è nessun virus da
combattere, e soprattutto letali perchè possono portare alla morte in pochi
mesi distruggendo in particolare il sistema immunitario.
-
i malati di AIDS devono sospendere l’esposizione ai fattori patogeni, curarsi
per le patologie specifiche di cui soffrono, seguire nel contempo terapie di
sostegno per consentire al loro sistema immunitario il recupero.
-
i farmaci antiretrovirali hanno trasformato in malati di AIDS individui
altrimenti sani che hanno avuto la sfortuna di risultare positivi-al-test.
In
altre parole i dissidenti accusano l’establishment sanitario di adottare
terapie che:
-non
curano i malati "veri" di AIDS ma anzi ne affrettano o ne causano la
morte.
-portano
alla malattia e/o alla morte per AIDS malati "inventati", soggetti
sani risultati positivi-al-test.
Il
paradigma dell’ortodossia è: HIV = AIDS = MORTE
Il
paradigma della dissidenza è: TEST Positivo = CURA = MALATTIA e/o MORTE
(...)
Ricerche avanzate
sull’HIV.
In
Australia un gruppo di ricercatori del Royal Perth Hospital, definito "The
Perth Group", ha concentrato le proprie ricerche sull’isolamento dell’HIV
e sulla validità dei test ELISA (test di primo livello, il più utilizzato),
Western Blot (secondo livello, considerato più attendibile) e Viral Load
(l'ultimo apparso); hanno concluso le loro ricerche affermando che nessuno dei
lavori pubblicati dimostra che l’HIV sia stato isolato e che i tre test non
provano affatto la presenza del virus HIV nei campioni di sangue sottoposti a
test.
La
voce di un Nobel.
Il
Dottor Kary Mullis ha ricevuto il premio Nobel nel 1993 per aver inventato un
procedimento, la PCR (Polymerase Chain Reaction), che permette di identificare
un segmento di codice genetico (una specifica sequenza di nucleotidi)
eventualmente presente in un campione ed amplificarne la concentrazione per
facilitare all’osservatore la sua individuazione. Per poter completare una sua
relazione ha cercato inutilmente documenti scientifici che contenessero la
prova che il virus HIV sia la causa dell’AIDS. Da allora non si stanca di
ripetere, senza essere mai stato smentito, che non esiste un solo documento
scientifico che contenga tale prova. La scienza ha le sue regole, e nessuno può
sostenere di aver scoperto qualcosa se non rende disponibile una documentazione
completa ed esauriente che consenta ad altri di confermare o confutare la sua
scoperta. È paradossale e preoccupante che un migliaio di scienziati sparsi per
il mondo stiano lottando per dimostrare che l’ipotesi HIV=AIDS sia falsa,
quando nessuno ha ancora dimostrato che è vera. D’altronde se qualcuno avesse
isolato il virus HIV ed avesse provato il rapporto causale tra l’HIV e l’AIDS
avrebbe con ogni probabilità ricevuto per tale scoperta il Nobel per la
medicina. Non ci risulta che tale Nobel sia stato ad oggi assegnato.
L’AIDS e la legge.
La
corte di Dortmund, il 15 Gennaio 2001, ha emesso una sentenza di condanna ad 8
mesi, con sospensione della pena, in un procedimento per Genocidio (Legge §
220a StGB) contro le Autorità Sanitarie Federali Tedesche e contro il
Parlamento della Repubblica Federale Tedesca. Le autorità sanitarie erano
accusate di aver diffuso informazioni e foto false relative all’isolamento del
virus HIV; il Parlamento Tedesco era accusato di aver assecondato tali menzogne
nonostante fosse a conoscenza dal 1994 del fatto che il virus HIV non è mai
stato isolato, e che conseguentemente nessun test poteva essere approvato ed
utilizzato per definire infette persone che, sane prima del test, sono poi
morte dopo un trattamento con farmaci antiretrovirali. La tesi dell’accusa, e
cioè che ne Montagnier (1983) ne Gallo (1984) avevano isolato alcun virus in
connessione con l’AIDS e che il Bundestag era dal 1994 a conoscenza di tale
fatto, è stata provata sulla base di un documento registrato negli archivi del
German Bundestag stesso col numero DS 12/8591.Dopo la sentenza i ricorrenti
hanno indirizzato una lettera nella quale descrivono le motivazioni e le
conclusioni del procedimento legale a:
- ONU, Office of the High
Commissioner for Human Rights, Mary Robinson
-
Tutti i capi di Stato e tutti i capi di Governo
-
Tutte le Organizzazioni Governative
(...)
Tratto
dal sito: IL VIRUS INVENTATO (omaggio al lavoro del Dott. PETER DUESBERG,
direttore del laboratorio di Biologia Molecolare dell'Università di Berkeley in
California, pioniere e principale protagonista della lotta alle falsa teoria
virale dell'AIDS).
*******
"
... La ricerca, inoltre, viene portata avanti in una sola direzione, cioè per
lo studio di un vaccino contro l’Hiv, dando per scontata la tesi di Gallo. Non
c’è spazio e non ci sono fondi per chi cerca di seguire altre strade. Per
esempio, uno studio sull’alterazione delle membrane cellulari: in un soggetto
con difese biologiche indebolite per denutrizione, il virus riesce a penetrare
molto più facilmente. Questo vale per le popolazioni subsahariane, che muoiono
di fame, o per i tossicodipendenti, che vantano una denutrizione chimica
causata dall’attività del fegato. Per gli studiosi americani, ci sarebbero
cause diverse dal virus dell’Hiv a determinare in alcune fasce di persone una
così alta diffusione dell’Aids.
Argomenta
sempre con dovizia di riscontri inequivocabili il professor Duesberg:
«Negli
Stati Uniti gli omosessuali fanno un larghissimo uso di amilnitriti inalanti,
sostanze altamente immunodepressive che servono a rilassare i muscoli, utili a
facilitare i rapporti anali. Gli omosessuali, dunque, sono una categoria a
rischio perché utilizzano queste medicine, non certo perché fanno troppo sesso.
Gli emofiliaci nella loro vita sono costretti a utilizzare il fattore VIII,
sintesi del sangue di centinaia di persone. Introducono così una grande
quantità di proteine estranee al proprio corpo, anch’esse altamente immunodepressive.
Per quanto riguarda i tossicodipendenti, la comunità scientifica si è occupata
pochissimo degli effetti a lungo termine dell’eroina: la malnutrizione e la
mancanza di sonno abbassano notevolmente le capacità del sistema immunitario».
..."
è
necessario distinguere la sieropositività dall’AIDS. La sieropositività è il
risultato positivo ottenuto da un test di screening (di cui molti medici ed
eminenti studiosi mettono in discussione la validità). Si può benissimo essere
positivi a questo test in un Paese e negativi in un altro. Inoltre, diverse
affezioni possono contribuire a dare un risultato erroneamente positivo. La
paura, l’angoscia o le cure possono avere la meglio sul nostro sistema
immunitario e portare a quella sindrome da immunodeficienza acquisita chiamata
AIDS.
Non
è comunque un caso che una persona si trovi a essere sieropositiva o a
sviluppare questa sindrome.
→
Sieropositività:
Devo
imparare a sviluppare la mia capacità di giudizio invece di credere a tutto
quello che mi viene detto?
Non
sarebbe meglio che ascoltassi il mio corpo invece di ascoltare il risultato di
un test che molti prestigiosi ricercatori mettono in dubbio?
→
AIDS: La paura di contrarre questa malattia può comportare un crollo del
sistema immunitario. Tuttavia questa sindrome può anche dipendere da una forma
di autodistruzione collegata al senso di colpa di essere vivi. È intervenendo
su questo senso di colpa che si può sperare in una vera guarigione.
Avevo
paura di avere questa malattia?
Vivo
una forma di autodistruzione perché credo di aver deluso i miei famigliari con
la mia nascita o le mie scelte di vita?
Mi
porto dentro un senso di colpa per il fatto di essere vivo, perché credo di
aver causato la sofferenza, o preoccupazioni ai miei famigliari?
Ho
veramente detto «SÌ» alla vita?
Questo
«sì» alla vita è stato molto importante per Daniel. Quando l’ho incontrato i
medici gli avevano dato tre mesi di vita. Daniel era in una fase di totale
autodistruzione. Nell’adolescenza, divenuto consapevole di essere attratto dai
ragazzi, aveva sentito i suoi genitori dire: «Gli omosessuali andrebbero messi
in un campo di concentramento!» Durante un consulto Daniel mi ha detto: «Mi
sono messo io in un campo di concentramento perché voglio distruggermi!»
Abbiamo fatto un bellissimo lavoro sulla liberazione delle emozioni per far sì
che riuscisse a concedersi il diritto di vivere un’esperienza diversa da quella
prospettatagli dai genitori. Dopo quel lavoro, Daniel ha riacquistato del tutto
le forze ed è guarito dalle sue pneumopatie. Non avendo però smesso le cure,
dopo qualche tempo era arrivato a un punto tale di debolezza fisica da non
avere più la forza di alzarsi dal letto. Allora gli sono tornate in mente le
mie parole: «Tu vuoi vivere?» Con le poche forze che gli rimanevano Daniel ha
urlato: «Sì, sì, voglio vivere!» Questo gli ha dato l’energia per uscire dal
letto e prendersi cura di sé, ma soprattutto gli ha dato la forza di credere
che poteva farcela. Daniel ha creato in seguito una fiorente azienda e oggi,
diciassette anni dopo, è ancora vivo. (...)"
Le evidenze scientifiche in medicina (ma non solo) sono spesso
un alibi per chi non vuole cambiare e sperimentare in prima persona …. Così nel
piccolo, cosi nel grande, è più facile affidarsi a qualcosa di esterno: una
prova scientifica, una soluzione abituale, un dogma piuttosto che mettere in
discussione qualcosa e magari provare un cambiamento su se stessi.
La storia è costellata di scoperte scientifiche che hanno
rivoluzionato e confutato le precedenti, se gli scienziati si fossero sempre e
solo basati sulle evidenze scientifiche già esistenti saremmo fermi ancora al
medioevo.
C’è da aggiungere poi un altro quesito … chi ha interessi e
chi finanzia certi studi scientifici ? Ad esempio se ci fosse la possibilità di
studiare e provare che l’Autoguarigione fosse l’unico tipo di Guarigione
possibile per gli esseri viventi, siamo sicuri che uno studio del genere
andrebbe avanti?
Per ogni evidenza scientifica ne esiste una uguale e
contraria soprattutto riguardo gli esseri umani che sono soggetti e non oggetti
e si differenziano per peculiarità fisiche, mentali ed animiche…
In pratica se qualcosa funziona per un essere umano non vuol
dire che funzioni per tutti gli altri che hanno una diversa situazione fisica
di partenza, uno stato emotivo differente e magari vivono un momento
particolare della loro esistenza … Una stesso individuo può reagire ad una
situazione esterna in modo diverso in un momento diverso della propria vita .
Infine, come ci insegna la Fisica Quantistica,
“l’osservatore modifica l’esperimento”, quindi se un test funziona per uno
sperimentatore non vuol dire che funzioni per tutti gli altri casi…
Quindi di cosa stiamo parlando ???
Le evidenze scientifiche possono valere a livello di
principio generale ma non possono essere dei dogmi, saper applicare le
conoscenze nei singoli e diversi casi e riuscire a stare nel Sentire Empirico è perciò
fondamentale in una Realtà soggettiva che Evolve continuamente.
Qualche
tempo fa ho contattato due eccezionali musicisti di Ferrara: Elena Bianchini* (Gong
Master) e Matteo Gelatti** (Musicista Olistico) ed abbiamo concordato 3 date
qui nella nostra zona dove Elena e Matteo si esibiranno in concerti meditativi
(bagni di suoni)nel quale la vibrazione
di strumenti antichi come: Gong, Canto Armonico, Campane Tibetane, Disco
Armonico, Didjeridoo e tanti altri fantastici strumenti etnici ci porterà in
uno stato di Rilassamento, Armonia e Pace Interiore.
In
questo post riepilogo le suddette date, luoghi e modalità.
Vi
aspettiAmo
UN WEEK
END DI RICONNESSIONE
21/22/23 Luglio a Valmozzola (PR)
presso
La Querciola B&B in Strada Branzone-Granara, 32 Valmozzola (PR)
***
BAGNO DI SUONI
Martedì 25 Luglio 2017 alle ore 19:00 a Brugnato (SP)
presso
IL CASALE DEL BEN-ESSEREin Via
Bozzolo,1 - Loc. Bozzolo - BRUGNATO (SP)
***
BAGNO DI SUONI
Mercoledì 26 Luglio 2017 alle ore 21:00 a La Spezia (SP)
presso
LO SPAZIO VUOTO in Via del Canaletto, 327 - La Spezia
*Elena Bianchini Gong Master Negli
anni è nato l’intento di esplorare Chi realmente vive dentro di me, alla
ricerca di un contatto vero con Anima e Spirito.
Dal ’98
sono Tempi di meditazione, corsi di Reiki, Shiatsu, Workshop incentrati sugli
insegnamenti della Dolce Medicina degli Indiani d’America, capanne sudatorie,
finchè è esploso in me il desiderio di Armonia e di Unione Corpo - Anima –
Spirito ed è giunto…il Suono, il Canto Armonico, la passione per mille
strumenti di cui ignoravo l’esistenza e che ora fanno parte integrante della
mia vita.
Grazie
al corso di Gong Master Training, ho riconosciuto la mia via e riscoperto anche
il potere della voce.
Da
tutto questo ho creato “BAGNO DI SUONI” (www.bagnodisuoni.it) e con questa
realtà ora eccomi a viaggiare con i miei strumenti, il mio bagaglio interiore
di Amore e Armonia per portarli a conoscenza di persone che proprio di armonia,
gioia e benessere interiore sono alla ricerca.
**Matteo Gelatti musicista e
ricercatore in ambito Olistico. A vent'anni circa ho avuto l'esigenza di
addentrarmi sempre più in alcuni percorsi introspettivi, qualche cosa che sì,
aiutasse il mio corpo, ma che questo beneficio andasse a toccare corde più
sottili e profonde. Il mio cammino si forma tra corsi di Meditazione, Reiki,
Yoga, e in particolare corsi di Massaggio Sonoro con Ciotole Tibetane.
A
queste esperienze si sono aggiunti nel tempo: Didjeridoo, Disco Armonico,
Bansuri e la Voce; strumenti che accompagnano serate Meditative e di Bagno di
Suoni.
Un week
end, in un luogo Meraviglioso e ricco di Energia immerso nel verde
sull’appennino tosco-emiliano, all'insegna di:
• Bagno
di Suoni
• Yoga
•
Meditazioni Attive
• Rito
del Fuoco
•
Passeggiate nel verde
•
Contemplazione della Natura
•
Informazioni su Alimentazione Naturale
•
Degustazioni Sensoriali
• Relax
e connessione con la Natura
Oltre
ad Elena e Matteo daranno il loro contributo al
Week-end di Riconnessione:
Marinella Mazzola foodblogger, casalinga felice,
ricercatrice indipendente ed appassionata di Igiene Naturale. Ha una grande
passione per la cucina e per il cibo.
Ha
partecipato ad eventi di interesse nazionale tenendo show cooking, workshop
culinari, corsi di cucina e preparato catering. Da tre anni pratica
un’alimentazione consapevole: consapevole di quello che c’è nel piatto e cosa
c’è dietro.
Ha
unito la sua passione per la cucina alla passione per la scrittura nel suo blog
( www.maryincucina.it ) e nel suo libro “La Semplicità in Cucina”.
Salvatore Iaccarino blogger, ricercatore empirico
indipendente ed appassionato di Igiene Naturale, Energia e Vibrazioni.
Amelia Taboni Insegnate Yoga, Master Reiki ed
Operatore Olistico esperta.
*******
BAGNO DI SUONI
con Elena Bianchini (Gong
Master) e Matteo Gelatti (Musicista Olistico)
Bugnato (SP) - 25 Luglio 2017 ore 19:00
presso IL CASALE DEL BEN-ESSERE
in Via Bozzolo,1 - Loc. Bozzolo - BRUGNATO (SP)
A
seguire sarà possibile fermarsi al Casale
per una Cena Consapevole (su prenotazione) con i protagonisti ed i partecipanti
al Bagno di Suoni.
Menù
della Cena (facoltativa) - Costo 18 € a persona
- Paella
estiva
- Tagliatelle
di riso con crema di lenticchie e melanzane grigliate
- Patate
con crema di basilico e avocado e zucchine spadellate
- Farfrittata
alla verdura di stagione
- Melone
e gelato superveg
- Caffè
oppure orzo
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BAGNO DI SUONI
con Elena Bianchini (Gong
Master) e Matteo Gelatti (Musicista Olistico)
La Spezia - 26 Luglio 2017 ore 21:00
presso LO SPAZIO VUOTO in Via
del Canaletto, 327 - La Spezia
"
La natura non è un luogo da visitare, è casa nostra"
(Gary
Snyder)
INFO UTILI per raggiungere il B&B LA QUERCIOLA a
VALMOZZOLA (PR) per UN WEEK-END DI RICONNESSIONE:
Il B&B è a 12 km dal casello autostradale di Borgotaro
oppure a 15’ dalla stazione di Borgotaro.
Le distanze dei maggiori centri urbani: Parma 60 km (45
minuti), La Spezia 70 km (1 ora), Versilia 120 km (1 ora e 15 minuti), Genova
150 km (1 ora e 30 minuti), Bologna 145 km (1 ora e 30 minuti), Firenze 150 km
(1 ora e 45 minuti),Milano 170 km (1
ora e 45 minuti)
COME ARRIVARE IN AUTOMOBILE:
Prendere l'autostrada A11 PARMA-LASPEZIA e uscire al casello
BORGOTARO.
Seguire indicazioni Borgotaro per circa 6 Km, fino ad un
cartello blu con scritto Roccamurata. Immediatamente dopo svoltare a destra per
Branzone Lago Pesci. Passare lo stretto ponte sul fiume , girare a sinistra e.
proseguire per Granara.
Dopo il cartello Branzone Chiesa Colla si incontra un bivio,
girare a destra e proseguire fino a che si incontra sulla sinistra una salita
asfaltata con indicazione “La Querciola”.
COME ARRIVARE IN TRENO:
Le stazioni Ferroviarie di Borgo val di Taro e di Berceto
distano 10 minuti di auto/taxi.
Per chi arriva in treno siamo disponibili per fare un
servizio Navetta.