mercoledì 30 dicembre 2015

Prendere il Sole per il massimo dei benefici senza conseguenze negative - by Davide "Moksha"

Con molto piacere ricevo e condivido con voi questa interessantissima ed illuminante (è il caso di dirlo) testimonianza del caro amico Davide.

Questa testimonianza non deve essere considerata un parere o un consiglio medico, perché ovviamente non lo è, ma può essere un importante spunto di riflessione soprattutto per sfatare alcuni miti sulla presunta “pericolosità” del Sole.

Come sempre il mio consiglio è di non credere a nessuno, nemmeno a questo blog , ma di informarsi, approfondire e verificare, perchè solo l’esperienza in prima persona può generare la vera Consapevolezza di noi stessi e del mondo intorno a noi.

Felice Vita Consapevole
Salvo


by Davide "Moksha"

Ciao, mi chiamo Davide, ed ho 33 anni. Volevo condividere con voi la mia esperienza di quest'anno, in cui per la prima volta ho giovato appieno del Sole in tutta la sua potenzialità, senza uso di creme, occhiali da sole e senza scottarmi.

Premetto che ho una pelle da sempre molto (ma molto) bianca, un fenotipo delicato che tende a scottarsi in un attimo non appena il primo Sole un po' più intenso compare verso la primavera.

Fin da piccolo, ho sempre dovuto proteggermi molto bene con magliette, creme solari ad alta protezione (gradazione dal 30 al 50), quindi non potendo quasi mai esporre la pelle "pulita" direttamente alla luce solare ed in più impiastrandomi con una lista lunghissima di sostanze, per lo più aberranti, contenute nelle creme (molte delle quali, a forte sospetto di alto potenziale nocivo). Di solito, dopo l'uso delle creme, mi si ingrassava ancor di più la pelle e sul viso spesso mi venivano brufoletti, eccesso sebaceo ecc.

La mia pelle non aveva neanche il tempo di diventare colorita per la fine dell'estate e quindi anche se solo per un giorno, per poco tempo, la crema mi si toglieva e rimanevo al sole, la sera la scottatura era garantita. Ho anche sempre usato gli occhiali da sole: alla fine credevo anche qui nella (dis) informazione che dilaga, ovvero che i raggi del sole fanno male agli occhi, che bisogna proteggere con occhiali ecc., ed, in effetti, creando un'abitudine a portarli, si è sempre più vincolati ad essi e si sviluppa un'ipersensibilità che poi ci porta a non poterne più fare a meno, neanche nelle giornate di sole invernali.

Fortunatamente, da quest'anno, anche con progressi che ho fatto nell'alimentazione (che è passata, in circa 3 anni e mezzo, da vegetariana, a vegana, a fruttaliana e fruttariana) ed alle nuove informazioni che sono riuscito a reperire da amici, conferenze e dall'Igienismo Naturale, sono riuscito ad avere un altro "rapporto" con il nostro Sole.

Ho scoperto che, così come i nostri progenitori e così come tutti i "primati" e tutti gli animali allo stato naturale, anche l'uomo, nel suo clima ideale (sub-tropicale - equatoriale) prenderebbe il sole un po' tutto l'anno e, comunque, riuscirebbe ad abituarsi al sole più caldo iniziando dalla primavera ad esporsi al sole più gentile, quindi già automaticamente adottando una gradualità che lo porterebbe ad essere abituato e resistente ai raggi più intensi dell'estate. Ed ovviamente, senza chimica, senza crema, senza coprirsi, senza...ombrelloni!

Decisi quindi di approfittare subito dei primi raggi di sole di marzo, non appena si facevano vedere, cercando di uscire almeno mezz'oretta dall'ufficio durante la pausa pranzo, andando in una stradina un po' appartata ed esponendomi direttamente (per le parti che riuscivo a scoprire "accettate" dalla società del "falso pudore", quindi faccia, braccia ed un po' le gambe), senza nessuna crema.

Iniziai con 15-20 min di esposizione al flebile sole di marzo (flebile almeno qui al nord, in Piemonte), per poi pian piano arrivare anche a circa 30 min, orientativamente nella fascia oraria 14.00-14.30.

Tutto ok: nessun problema e vedevo che la mia pelle, bianca "smorta" cominciava ad assumere un colorito, diventava più liscia e iniziava ad aumentare anche la sensazione di buonumore ed energia.

Presi così fiducia e, nelle giornate più calde festive, mi recavo in un giardino pubblico e mi mettevo in costume a prendere il sole a corpo intero, prima mezz'ora per lato, poi un'ora, decidendo di quanto incrementare semplicemente ascoltando il corpo: stando al sole non più del tempo che fa arrivare un leggerissimo arrossamento "sano", senza mai arrivare al limite della scottatura, ed incrementando solo quando la pelle è diventata scura a sufficienza per non dare più questo sintomo.

Via via che i mesi passavano, vedevo che le mie energie aumentavano, assieme al buonumore ed alla voglia di stare all'aperto, al sole, di fare attività fisica.

Inoltre, prendendo il sole, anche il senso della fame (spesso falsa perché solo emotiva) si riduceva, come se i raggi solari mi ricaricassero come una pila!

Riguardo alla fascia oraria in cui prendevo il sole, dopo aver seguito alcune conferenze ed interviste di esperti, scelsi quella a cavallo delle ore più calde (11.30-15.30 circa). Al contrario di come attualmente la medicina istituzionalizzata (e quindi l'immaginario collettivo) divulga, per beneficiare della produzione della vitamina D da parte del sole, occorre prenderlo nelle ore più calde, in quanto i raggi UVB, responsabili della produzione della vitamina, sono onde elettromagnetiche a corta lunghezza d'onda, quindi riescono a raggiungerci solo quando il sole è piuttosto a perpendicolo rispetto alla superficie terrestre.

In realtà, anche la medicina istituzionalizzata, fino a circa 100 anni fa, ha sempre usato i bagni solari in fasce calde della giornata come cura per molti problemi (debolezza, rachitismo, problemi alla pelle, disturbi psicologici come depressione, ecc.), poi, un po' per allarmismo e scarsa informazione sul come prendere il sole con cautela, un po' per motivi culturali, un po' per interessi economici a vendere prodotti cosmetici (i quali, a loro volta, essendo nocivi loro stessi ed impedendo di assumere direttamente la benefica vitamina D, alimentano indirettamente anche l'industria del farmaco), i bagni solari caddero in disuso e la disinformazione dilagò (ora, in tv e ovunque vi sia un medico che dà consigli, si sente l'opposto: prendere il sole con protezione ed evitarlo nelle ore più calde!). Oltre al fatto che la maggior parte delle persone non vive in climi specifici per la nostra specie, anche questa disinformazione contribuisce a far rimanere molto bassi i livelli del sangue di vitamina D nella media della popolazione, soprattutto nei paesi più nordici, dove vi è ancor più carenza solare, sia come ore di luce che come intensità dei raggi.

Come ho già detto, le ore più calde sono, sì, anche quelle dove c'è più rischio di scottatura, ma proteggendo bene la testa, con un cappellino, ed abituando la pelle (e la mia è sempre stata bianchissima!) prima per pochi minuti, senza troppo arrossarsi, poi aumentando il tempo d'esposizione, si può arrivare a prendere il sole nelle ore più calde anche 1h per lato del corpo senza avvertire disturbi e facendo un pieno di vitamina D, la quale ci aiuterà a prevenire tante malattie ed a regalarci quella vitalità, quel buonumore e quella forza che, spesso, lontani dal nostro ambiente naturale sub-tropicale, ci hanno fatto dimenticare.

Personalmente, ho anche verificato i livelli di vitamina D nel mio sangue, ed essi, grazie a queste tecniche, si sono assestati, senza uso di integratori, agli stessi livelli di quando ne assumevo.

Queste informazioni, assieme ai benefici della vitamina D e la sua importanza nella prevenzione delle malattie, si possono trovare in questa intervista alla Dott.ssa Debora Rasio https://www.youtube.com/watch?v=Sf8_R_ScBhE  oppure anche in questa altra intervista https://www.youtube.com/watch?v=-89uGl2D5IE

Quando possibile, al mattino presto, sennò con gli occhi semichiusi o non guardandolo direttamente, faccio anche Sungazing, ovvero l'osservazione del sole. Avevo letto degli incredibili benefici che questa tecnica può portare, se fatta con le dovute cautele. Dev'essere graduale, pochi secondi e poi chiudere gli occhi, e non guardando direttamente il disco solare, oppure guardandolo solo all'alba o al tramonto, altrimenti si rischia, sì, di procurare danni seri. Sentii grande riconnessione ancor più profonda con il Sole che per tutta la vita mi ero quasi sempre negato nella sua fruizione appieno, sentivo che la luce mi rinvigoriva, mi faceva uscire dal letargo delle stagioni fredde e aiutava a ristorare il mio cuore anche dalle brutte giornate, contribuendo a restituirmi le energie perse ed il buonumore, la voglia di essere attivo e vitale. Per giovarne, è molto utile anche non usare occhiali da sole: ne ero quasi dipendente, non potevo farne a meno neanche d'inverno, ma abituandomi, riuscii proprio a non sentirne più il bisogno, perché gli occhi ed il corpo vogliono in realtà riceverla questa luce a loro tanto necessaria e, dopo un po' che si riesce a fare a meno degli occhiali da sole, si sente proprio la necessità a farsi permeare appieno da questa energia, stando all'aperto e cercando di guardare, con le giuste cautele, tutta questa luce.

Se stiamo troppo al buio, o non facciamo entrare negli occhi sufficiente luce, è come se comunicassimo al corpo che siamo in una stagione buia, fredda, quasi come se incentivassimo un "letargo", con tutti i suoi sintomi, quali senso si stanchezza, svogliatezza, ecc. , con possibile rallentamento anomalo del metabolismo e causando, talvolta, anche disturbi dell'umore. Tutti noi conosciamo, infatti, gli effetti metereopatici che, spesso, ci fanno sentire tristi nelle giornate uggiose o comunque, quando c'è carenza di luce, ed invece più pimpanti nelle belle giornate. In generale, come è giusto che sia in natura, la luce stimola la veglia, mentre l'oscurità stimola il sonno ed il riposo. Se noi, anche di giorno, ci copriamo gli occhi, è come se simulassimo un crepuscolo perenne, portando il corpo ad alterare i propri bioritmi in modo non naturale e quindi poi, magari, avendo bisogno di più ore di sonno del normale o, forse peggio, di cibi e bevande stimolanti (per non parlare di farmaci), per ripristinare le prestazioni che la natura ci darebbe spontaneamente.

L'occhio è la porta, l'unica trasparente, attraverso la quale i raggi del sole possono raggiungere e irradiare direttamente il sangue. Tutto il flusso sanguigno del nostro corpo, in circa due ore, attraversa i nostri occhi: se quindi stiamo alla luce, cerchiamo (con gli accorgimenti di sicurezza e prudenza sopra menzionati) di abituarci a, quando è possibile, osservare il sole, oppure a puntare lo sguardo un po' più in basso del disco solare e tenere gli occhi semiaperti, i raggi del sole arriveranno a permeare tutto il nostro sangue e linfa, donandoci la produzione di altra vitamina D, purificando la circolazione, stimolando la naturale vitalità e forza dell'organismo, tipiche delle stagioni calde, dove il clima diventa più simile a quello specifico per la nostra specie, apportando benefici anche alla sfera psicologica e spirituale. Vi sarà un senso di benessere e rinascita. Anche il Sungazing è una pratica molto antica, citata già, ad esempio, negli antichi testi dello Yoga (Trataka: fissazione dello sguardo in un punto, anche luminoso, come il sole mattutino e serale) e praticata da millenni. Potete cercare su internet dove vi sono moltissimi articoli, ai quali vi invito di riferirvi per ulteriori dettagli su questa pratica e sui suoi benefici.

Questa è stata la mia esperienza di, per così dire, "riconnessione col Sole", che se posso ripeto anche nelle stagioni più fredde, durante le passeggiate in cui cerco di esporre viso e braccia al Sole e cercando anche di guardarlo, magari non direttamente, oppure quando è un poco velato da una nuvola ed è possibile tenere lo sguardo fisso.

Sento che il pieno di vitalità e vitamine che ho potuto avere quest'estate mi accompagnerà fino alla prossima bella stagione ed è come se quel Sole caldo permanesse dentro, mantenendo quella forza e carica che tanto sono a noi necessarie per giungere a quel Ben-Essere costante e duraturo, che magari ci siamo un po' dimenticati, ma al quale tutti possiamo di nuovo attingere.

Davide



lunedì 14 dicembre 2015

Kamut: un mito da sfatare



Ha buone proprietà nutrizionali ed è eccellente per la pastificazione, ma non è stato "risvegliato" da una tomba egizia e non è adatto ai celiaci. Inoltre viene coltivato e venduto in regime di monopolio, ha un costo eccessivo e una pesante impronta ecologica.



Luci e ombre sul Kamut - o meglio, del Khorasan: un tipo di frumento che tra l'altro abbiamo anche in Italia.
"Kamut" non è il nome di un grano, ma il marchio commerciale (come "Mulino Bianco" o "McDonald's") che la società Kamut International ltd ha posto su una varietà di frumento registrata negli Stati Uniti con la sigla QK-77, coltivata e venduta in regime di monopolio e famoso in tutto il mondo grazie a un'operazione di marketing senza precedenti.

C'è chi chiama questa varietà anche "grano del faraone", perchè si racconta che i suoi semi sono stati ritrovati intorno alla metà dello scorso secolo in una tomba egizia e inviati nel Montana, dove dopo migliaia di anni sono stati "risvegliati" e moltiplicati.
Il marketing decisamente efficace che è alla base del successo del Kamut ha fatto leva su tre aspetti: la suggestiva leggenda del suo ritrovamento, l'attribuzione di eccezionali qualità nutrizionali e una presunta compatibilità per gli intolleranti al glutine. Parliamone.
Il Frumento orientale o grano grosso o Khorasan - lo chiamiamo con il suo nome tramandato, comune e «pubblico», mentre Kamut è un nome di fantasia registrato - è una specie (Triticum turgidum subsp. turanicum) appartenente allo stesso gruppo genetico del frumento duro: presenta un culmo (fusto) alto anche 180 cm; ha la cariosside (chicco) nuda e molto lunga, più di quella di qualunque altro frumento; è originario della fascia compresa tra l'Anatolia e l'Altopiano iranico (Khorasan è il nome di una regione dell'Iran); nel corso dei secoli si è diffuso sulle sponde del Mediterraneo orientale, dove in aziende di piccola scala è sopravvissuto all'espansione del frumento duro e tenero.

L'invenzione commerciale del ritrovamento
Dunque, per trovare il Khorasan in Egitto non era (e non è) davvero necessario scomodare le tombe dei faraoni; senza contare che un tipo di Khorasan era (e, marginalmente ancora è) coltivato anche tra Lucania, Sannio e Abruzzo: è la Saragolla, da non confondere con una omonima varietà migliorata di frumento duro ottenuta da incrocio e registrata nel 2004 dalla Società Produttori Sementi di Bologna. Inoltre non bisogna dimenticare che la germinabilità del frumento decade dopo pochi decenni, per quanto ideali siano le condizioni di conservazione. Tutto questo porta a riconoscere nella storia del presunto ritrovamento del Khorasan/Kamut solo una fantasiosa invenzione commerciale, elaborata per stimolare il desiderio di qualcosa di puro, antico ed esotico. E, a onore del vero, anche la stessa K.Int. ha preso le distanze dalla leggenda che, peraltro, ormai non ha più bisogno di essere incoraggiata.
Dai dati oggi disponibili, di fonte pubblica e privata, tra gli elementi di maggiore caratterizzazione del Khorasan ci sono un elevato contenuto proteico, in generale superiore alla media dei frumenti duri e teneri, e buoni valori di beta-carotene e selenio; per le altre componenti qualitative e nutrizionali non ci sono differenze sostanziali rispetto agli altri frumenti (vedi tabella 1 in fondo all'articolo).

Glutine: non ne è né privo né povero
Bisogna, infine, chiarire che, come ogni frumento, il Khorasan è inadatto per l'alimentazione dei celiaci, perché contiene glutine (e non ne è né privo, né povero, come, poco responsabilmente, una certa comunicazione pubblicitaria afferma o lascia intendere) e ne contiene in misura superiore a quella dei frumenti teneri e a numerose varietà di frumento duro (vedi tabella 2 in fondo all'articolo).
Detto ciò, il Khorasan è certamente un frumento rustico, con ampia adattabilità ambientale, eccellente per la pastificazione. Come ogni frumento che non è stato sottoposto a processi di miglioramento genetico o a una pressione selettiva troppo spinta, non ha un glutine tenace e di tenore elevato, e proprio per questo motivo pare che sia più facilmente digeribile dalle persone che soffrono di lievi allergie e intolleranze, comunque non riconducibili alla celiachia: ma questo è proprio ciò che si può dire anche dei farri e delle «antiche» varietà locali di frumento duro e tenero. Se la sua coltivazione è biologica (come permette la sua rusticità e come, per i propri prodotti, assicura il disciplinare del marchio Kamut), si può dire che senz'altro è un prodotto salutare, senza però scadere in esagerazioni né in forzature incoraggiate dalla moda e dal marketing del salutismo.

Costi elevati, per il portafoglio e per il Pianeta
Restano ancora tre aspetti che gettano un'ombra sul prodotto a marchio Kamut (ma non sul Khorasan!):
• il monopolio commerciale imposto dalla K.Int. su un frumento tradizionale che, come tale, dovrebbe invece essere patrimonio di tutti, e più di chiunque altro delle comunità che nel tempo lo hanno conservato e tramandato;
• il costo eccessivo del prodotto finito (dall'80 al 200% in più di una pasta di comune grano duro biologico), poco giustificabile a sostanziale parità di valori qualitativi e nutrizionali, dovuto al regime di monopolio, ai costi di trasporto, ai diritti di uso e ai costi di propaganda, ma dovuto anche agli effetti di un mercato dell'eccellenza che trasforma il cibo in oggetto di lusso, di gratificazione e di distinzione, e che specula sul desiderio di rassicurazione e sul bisogno di salute;
• la pesante impronta ecologica legata allo spostamento di un prodotto perlopiù coltivato dall'altra parte del Mondo che arriva sulle nostre tavole attraverso una filiera molto lunga (migliaia di chilometri), e che, solo per questo fatto, non è compatibile con la filosofia della decrescita e con l'attenzione al consumo locale, fatto se possibile a «chilometri zero».

Note:
Per i dati riferiti in questo articolo, sono stati consultati i siti dell'Associazione Italiana Celiachia (www.celiachia.it), dell'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (www.inran.it), della Kamut International (www.kamut.com), dell'United States Department of Agricolture (www.usda.gov), dell'Institute Scientifique de Recherche Agronomique (http://grain.jouy.inra.fr), l'articolo di A. R. Piergiovanni, R. Simeone, A. Pasqualone, «Composition of whole and refined meals of Kamut under southern Italian conditions» su Chemical Engineering Transactions,
2009, vol.17: 891-896.

Articolo tratto dall'arretrato del mensile Terra Nuova Marzo 2010 disponibile nella versione eBook.


 


venerdì 13 novembre 2015

Zucchero: un conservante innaturale


L’altro giorno parlavo con degli amici che fanno marmellate fatte in casa al naturale, senza additivi e senza conservanti aggiunti, solo frutta … e zucchero ovviamente !
<<Come lo zucchero?>>  dico io,  <<la frutta è già tanto dolce di suo, a che serve lo zucchero?>>
<<Serve a conservarla>>, mi dicono loro, aggiungendo che hanno provato a farla senza lo zucchero ma in quel caso la marmellata è andata a male in poco tempo.

A questo punto mi è scattata una riflessione: lo zucchero fa da conservante dunque, come mai mi sono chiesto?  Non sarà mica che rende meno appetibile la confettura ai batteri? Non sarà mica un po’ quello che accade con i panini e le patatine dei fastfood  prodotti che resistono immutati in forma e consistenza nel tempo … nemmeno la muffa sembra gradirli … solo alcuni esseri umani se ne “alimentano” a caro prezzo per la propria salute.

Tornando allo zucchero (come il sale) chimicamente, ci dicono, che penetra nei tessuti e, catturando l’acqua, disidrata l’alimento creando un habitat non idoneo alla crescita di alcuni batteri.
A mio avviso però non è solo per questo che funge da conservante,  ma è anche dovuto al fatto che lo zucchero è di fatto una sostanza morta che non dà nutrienti ed è pure dannoso ed essendo l’ingrediente prevalente in molti cibi confezionati fa si che questi si conservino a lungo a differenza dei prodotti naturali e vivi che deperiscono velocemente;
Lo zucchero dunque è un conservante, un conservante INNATURALE ovviamente.

A questo punto è doveroso porsi qualche domanda:
Siamo proprio sicuri di voler conservare certi cibi aggiungendo una sostanza (lo zucchero) che molti ormai definiscono un vero e proprio veleno?
Non sarebbe meglio mangiare direttamente cibi freschi e vivi ?
Abbiamo proprio bisogno di cibi conservati e quasi mummificati che nemmeno i batteri vogliono più?
Torniamo a mangiare più dalla terra e meno dagli scaffali e la nostra Salute  ne gioverà J

Felice Vita
Salvo


Alcuni interessanti articoli sullo zucchero:

giovedì 5 novembre 2015

Connessione tra piano fisico e piano emozionale

Le malattie: un messaggio dell’anima


Se ti capita di avere mal di testa o di prendere un raffreddore ti chiedi mai da dove provenga?
Siamo vittime del destino infausto o di qualche virus o batterio cattivone che ci fa soffrire?
Ti do una bella notizia: noi siamo gli unici responsabili di tutto quello che ci capita…
Prendersi la responsabilità della propria salute può far paura ma è la cosa più bella che ci sia… sai di esser capace di rimanere in salute e hai tutti gli strumenti per farlo.

Partiamo dall’inizio… L’Igiene Naturale ci insegna che tutte le malattie hanno un’unica causa: la Tossiemia.
Quindi eliminando le tossine, cercando di non accumularne con una buona alimentazione ed aiutando il corpo ad eliminarle attraverso gli organi emuntori (reni, intestino, polmoni, pelle, fegato) e con una buona attività fisica, puoi garantirti una salute perfetta.
Ma da dove vengono queste tossine? Certamente dal cibo che ingeriamo, dagli scarti metabolici delle nostre cellule, esistono però anche le tossine “emozionali”.
In un mondo perfetto siamo tutto il giorno felici, contenti e soddisfatti ma è sempre così? No, anzi…
Noi creiamo 60 mila pensieri al giorno, i pensieri sono legati alle emozioni e non sempre abbiamo emozioni positive quindi i conflitti emozionali accadono ogni giorno.
Le emozioni legate ai pensieri negativi che facciamo diventano reali all’interno del nostro corpo, diventano tossine ed il corpo deve espellerle proprio allo stesso modo in cui espelle quelle metaboliche. Il corpo è perfetto e se non riesce ad espellere le tossine tramite gli organi emuntori fa un bel falò e le brucia, ma dove lo fa? C’è correlazione tra il punto del corpo dove c’è una infiammazione e l’emozione che ha creato le tossine da eliminare? Sì è tutto collegato, anche in questa corrispondenza il nostro corpo è perfetto.
Noi non siamo solo entità corporee dotate di mente, siamo esseri animici incarnati nel corpo che ha una mente. Quando c’è un disequilibrio tra corpo mente ed anima si verifica la malattia e l’anima comunica attraverso essa il suo disagio e cerca di farci capire dove stiamo sbagliando.

Per chi non ha mai sentito parlare di quest’argomento mi rendo conto che sarà un po’ difficile, anzi mi aspetto un certo scetticismo, non è facile da accettare ma la Metamedicina (questo metodo che collega i malesseri fisici con la psiche) è come l’Igienismo la chiave per la vera felicità.
Se io capisco che ho il mal di stomaco perché mi son preso una brutta arrabbiatura e “non l’ho digerita” ed ho il mal di gola perché “avrei voluto parlar chiaramente con quella persona ma non ci sono riuscito” non ti fanno più paura le malattie, sai che stai bruciando tossine emozionali, lasci fare senza prendere medicinali (ma questo già lo sai perché te l’ha insegnato l’Igienismo) , anzi acceleri la guarigione perché crei pensieri positivi che scacceranno più in fretta le tossine senza accumularne altre.

C’è quindi una causa/emozione precisa dietro ogni disturbo fisico… ti faccio qualche esempio:
il raffreddore è un bisogno di piangere non realizzato, le ginocchia fanno male quando non ci vogliamo “piegare” di fronte ad una situazione o una persona, la stitichezza è dovuta al desiderio di trattenere, la cistite è un senso di insicurezza nell’ambito familiare etc.
A guardarli da vicino sono anche abbastanza intuitivi: le ginocchia ci fanno piegare fisicamente per cui se fanno male non riusciamo a piegarci quindi la nostra anima ci sta dicendo: non piegarti.
Ho il mal d’orecchi… cosa non voglio ascoltare? Ho bisogno degli occhiali… cosa non voglio vedere? Ho la febbre… perché brucio dalla rabbia?
 Prova a pensare a qualche malattia passata e cerca una correlazione con qualche cosa successa prima…
La malattia quindi è dovuta ad un conflitto emozionale (e contemporaneamente è una crisi eliminativa dovuta ad un accumulo di tossine) ma è importante sottolineare che quando si presenta è già in fase risolutiva… il corpo si sta dando da fare per ripulirsi e noi possiamo aiutarlo con il riposo fisiologico e tutto ciò che ci insegna l’Igienismo ma anche con serenità d’animo dovuta a questa consapevolezza.

E le malattie croniche come si spiegano? Sapendo che in un anno cambiamo completamente tutte le nostre cellule perché si resta malati? Perché non cambia l’idea di essere ammalati.
Diceva Einstein: “Non si può risolvere un problema con la stessa mentalità che l'ha generato".
Se diventiamo responsabili delle nostre scelte e consapevoli che la nostra vita è bellissima e vale la pena di viverla appieno possiamo modificare i nostri comportamenti partendo dalle emozioni e vivere felici ed in salute.

Felice Vita Consapevole
Marinella
  

martedì 3 novembre 2015

Come è cambiata la nostra vita ...

A volte le immagini valgono più di mille parole:


Per chi non ci conoscesse siamo Salvatore e Marinella e circa 2 anni fa la nostra vita è cambiata e noi siamo come rinati.

Abbiamo iniziato cambiando alimentazione, in 8 mesi abbiamo perso rispettivamente 23 e 12 chilogrammi e abbiamo risolto diversi fastidi e piccole patologie croniche con cui eravamo abituati a convivere da anni … poi è cambiato il nostro intero stile di vita, il nostro modo di pensare, di essere … insomma è cambiato il nostro modo di Vivere di sentirsi Vivi e  di Essere Felici …

Quel percorso che avevamo intrapreso per curiosità e per Salute è divenuto ben presto qualcosa di molto più grande di noi ... motivazione etica e consapevolezza sono diventate le motivazioni trainanti di quella che possiamo definire ormai una vera e propria Filosofia di Vita …

Pubblico qui di seguito qualche link di dettaglio sul nostro percorso di cambiamento nella speranza che queste informazioni possano essere utili a qualcun altro pronto alla sua rinascita …

Felice Vita
Salvo e Mary





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mercoledì 21 ottobre 2015

La Prova Vegana-Crudista-Igienista: Autunno


Ritorna  dal 2 al 8 Novembre “La Prova Vegano-Crudista-Igienista” questa volta in versione Autunnale.
In quest'avventura Serena sarà accompagnata da Francesca e Marinella ...

3 Splendide Energie
3 Forze della Natura
3 Bellissime Anime

Un Trio Meraviglioso :-)


Grazie di Cuore a Voi tutte.
...
Grazie Serena per organizzare questi eventi ed offrire il tuo tempo, le tue conoscenze, la tua esperienza, la tua carica energetica ed un supporto morale e concreto a tutti noi.
Grazie per quello che fai per diffondere uno Stile di Vita Sano, Naturale ed in Armonia con l’intero Creato.

L’Igiene Naturale ha trovato in te una paladina instancabile, determinata e dal sorriso luminoso.
Grazie di tutto davvero…
Grazie di Cuore <3

Potete seguire e partecipare all'Evento cliccando qui:
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Dettagli dell’evento tratti dal blog Il Drago Parlante qui di seguito:


Si ritorna per un’altra magnifica, entusiasmante esperienza… La Prova Vegana – Crudista – Igienista della stagione d’Autunno!!! E con questa completiamo il ciclo annuale… abbiamo cominciato in inverno (che fredduuuu!) e ce l’abbiamo fatta, ci siamo ritrovati in primavera (che voglia di stare bene!) e ce l’abbiamo fatta, l’abbiamo riproposta in estate (facilina con quel caldo 😛 ) e ce l’abbiamo strafatta. E ora? Non possiamo non finire l’anno in bellezza con un’altra strabiliante stagione 😀
Ad ogni edizione sono circa 1000 le persone che si mettono in gioco, che si sfidano, che si mettono alla… Prova. E tantissimi sono riusciti a portare a termine una settimana crudista, igienista o all’insegna del vegan! La piú bella cosa è stato il poter partecipare e ritrovarsi con persone sulla stessa linea d’onda. L’ambiente che si è creato è stato di reciproco sostegno, comprensione e positivitá….ed è sempre su questo sfondo che La Prova Vegana – Crudista – Igienista si ripresenta 😀
Io, Serena, de ilDragoParlante e La Serena Salute, Francesca Piu de followthegreenbunnye la nostra new-entry Marinella Mazzola di Maryincucina ripropongono l’evento che partirá da lunedí 02 di novembre per finire domenica 08, una settimana in cui ci mettiamo alla Prova (in tutti i sensi) e, grazie al web, abbiamo la speciale opportunitá di supportarci l’un con l’altra – ogni giorno.
Questo è un gruppo di persone con un obiettivo comune: portare a termine un’esperienza che cambia la vita, migliora la salute, per imparare qualcosa di nuovo, sfidare le proprie capacitá e mettere alla prova la motivazione e determinazione… per andare AL MASSIMO!!!
Alcune persone si stupiranno di come sia semplice mangiare in questo modo cosí naturale (soprattutto chi ha giá avuto esperienza con questo tipo di dieta), specialmente se si ha una guida e un egregio supporto morale! Altre dovranno affrontare le barriere non solo fisiche (sintomi di disintossicazione), ma anche mentali (debolezze, abitudini, dipendenze). Ma è per questo che siamo qui: per farlo ASSIEME ♥
Questa settimana ci proponiamo di mangiare completamente o prevalentemente crudo, senza esagerare con le spezie, il sale, evitando alimenti e bevande tossiche, combinando bene gli alimenti e limitando i grassi. Per chi non se la sentisse di mangiare crudo al 100% sono proposti 3 pasti vegani (e quindi cotti) durante la settimana. TUTTI sono i benvenuti a partecipare all’evento, anche se fossero onnivori che vogliono provare a mangiare vegan per una settimana (o anche solo per qualche giorno)…ben venga. Ed essendo una settimana igienista terremo conto anche di altri aspetti fondamentali per la salute, non parliamo solo di alimentazione😉
Siamo cosí eccitate da questa Prova perché sappiamo che sará un’(altra) esperienza indimenticabile!!!
Tecnicitá:

1) Verrá fornito un menú guida crudista, con l’opzione di 3 cene vegan. Siete liberi di modificarlo, ma con il presupposto di osservare le regole della combinazione degli alimenti, in una dieta vegana e/o crudista, a basso consumo di grassi;

2) Forniremo anche una lista della spesa per rendere le cose ancora piú comode;
3) Ogni giorno si parlerá di un tema relativo alla salute;
4) Ogni giorno saranno postate le kcal consumate durante la giornata seguendo lo schema alimentare;
5) Alla fine si distribuirà una “certificazione” per la miglior foto, il miglior commentatore, miglior supporto, di partecipazione 😀

L’evento si svolgerá prevalentemente su facebook a questo link. Ma per i miei carissimi lettori che non vogliono avere niente a che fare con facebook posteró anche qui il menú settimanale, la lista della spesa e le ricette della settimana, come sempre 😉
Ci sarete???
Evento organizzato e offerto da:
Serena P.
Sito: ildragoparlante.com
Sito: laserenasalute.com
Pagina Facebook: Serena ildragoparlante.com
Gruppo di supporto Facebook: La Salute del Drago
Canale YouTube: ilDragoParlante


Mary


Gruppo Facebook: Mary in cucina
Pagina Facebook: Mary in Cucina



mercoledì 7 ottobre 2015

Vaccini … qualche utilissima informazione.

È da un po’ di tempo che volevo raccogliere un po’ di informazioni ed articoli sui Vaccini per cercare di fare un po’ di chiarezza.
Negli ultimi giorni ho sentito sempre di più parlare dell’argomento e mi sono convinto quindi di realizzare questo articolo.


Poche persone purtroppo sono informate sui vaccini, sui possibili effetti collaterali e sulla reale utilità degli stessi.
C’è poca,  pochissima informazione sui vaccini e la maggior parte delle persone segue supinamente la massa, spesso manipolata  da enormi interessi economici tramite un vero e proprio terrorismo psicologico su larga scala …

Scusate per le parole forti, ma purtroppo questa è la realtà attuale!

Lo scopo di quest’articolo (come di tutti gli altri post del blog) comunque non è certo di dare consigli di natura medica, dal momento che non sono medico, ma di cercare di dare uno spunto di informazione da fonti Mediche molto attendibili, autorevoli  e professionali che troverete qui di seguito …


Quindi il mio consiglio è:
NON credete a quest’articolo e NON  credete a nessuno …
Ma INFORMATEVI e smettetela di seguire il GREGGE !!! 
Ne va della vostra Salute e di quella dei vostri cari.

Buona Lettura !!!
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Fonti principali:

(Eugenio Serravalle, Medico pediatra)

(Françoise Berthoud, Medico pediatra)

(Roberto Gava, Medico Chirurgo specializzato Cardiologo, Farmacologo, Tossicologo, Omeopata)

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“Sulle vaccinazioni una cappa di silenzio: nessuno studio ufficiale sui danni”


Eugenio Serravalle, pediatra, lamenta l'assenza di informazioni sugli effetti collaterali: "Mancano ricerche indipendenti promosse dal ministero. Verifico un continuo aumento di allergie e malattie autoimmuni, eppure si esclude a priori che certe patologie possano essere provocate dai vaccini. L'efficacia dell'esavalente? Tutta da dimostrare"


Ha scritto libri intitolati “Bambini super-vaccinati” e “Tutto quello che occorre sapere prima di vaccinare il proprio bambino”. Non è difficile immaginare che Eugenio Serravalle, pediatra, abbia più di un dubbio sull’utilità, sull’efficacia e soprattutto sulla sicurezza delle vaccinazioni pediatriche. “Non credo che i vaccini facciano male sempre”, precisa Serravalle: “Credo però che in alcuni casi possano far male. Il dramma è che le istituzioni non ci sanno dire, o non ci vogliono dire, quanto possano far male. Mancano studi indipendenti e non finanziati dalle case farmaceutiche. Qualcuno deve spiegare le ragioni dell’aumento di allergie e malattie autoimmuni. Inoltre, per quella che è la mia esperienza, ho verificato casi di bambini vaccinati con l’esavalente ma privi di anticorpi contro il tetano. Al contrario, su 120 bambini in cura da me e non vaccinati, 90 hanno sviluppato anticorpi contro il tetano”.

Per citare una sua pubblicazione, che cosa occorre sapere prima di vaccinare il proprio bambino?
Innanzitutto non bisogna avere paura delle malattie infettive. E soprattutto è indispensabile essere informati. Quello che si sa è che il dogma della sicurezza dei vaccini non è provato scientificamente. E’ un falso mito.

Non risultano provati nemmeno effetti collaterali gravi. 
Una cosa è certa, e mi rifaccio alla mia esperienza di 30 anni di pediatria: la salute dei bambini non vaccinati è migliore di quella dei bimbi vaccinati. Nessuno sa se i conservanti e gli adiuvanti contenuti nelle dosi siano effettivamente quelli dichiarati. Esistono ricerche che hanno evidenziato tracce di metalli pesanti. Perché le autorità sanitarie non accettano di fare studi sullo stato di salute comparando bimbi vaccinati e non? Perché escludere a priori che le malattie croniche possano essere causate dai vaccini? E soprattutto, gli effetti collaterali non sono provati perché spesso i medici non fanno segnalazioni di reazioni avverse, nemmeno quando patologie gravi insorgono a pochi giorni dall’iniezione.

Resta il fatto che in Italia, ad eccezione del Veneto, quattro vaccinazioni sono obbligatorie Che cosa succede nelle altre regioni, secondo l’esperienza dei suoi pazienti? 
La rinuncia è accettata nella maggior parte delle regioni con il “dissenso informato”, cioè la compilazione di un modulo da parte dei genitori dopo un colloquio con i medici dell’Asl. Sui prospetti informativi inviati alle famiglie, però, questa opzione non viene proposta. Sull’obbligatorietà delle vaccinazioni, poi, ho qualche dubbio. Pensiamo a quella anti-epatite b (che un bambino nato da madre sana non può prendere facilmente): fu resa obbligatoria nel 1991 dall’allora ministro De Lorenzo, che proprio per questo farmaco intascò una tangente da 600 milioni. E poi ci sono quelle “facoltative ma obbligatorie”, perché contenute nell’esavalente: haemophilus tipo b e pertosse. Entrambe malattie che possono diventare gravissime se contratte da bambini nel primo anno di vita. Peccato che il vaccino diventi efficace dopo la terza iniezione, cioè nell’undicesimo mese di vita. A questo punto dico: perché vaccinare così tanto nel primo anno? Meglio attendere qualche mese e poi scegliere senza obblighi.

E’ anche vero che i rischi di contrarre malattie per chi non si vaccina sono più bassi grazie all’effetto “immunità di gregge”. Se la quasi totalità della popolazione è vaccinata, il virus circola meno. In questo senso, la scelta di non vaccinare non è applicabile su larga scala.
L’immunità di gregge è un altro mito. Esiste oppure no?
Assistiamo a epidemie, ad esempio di morbillo, che si sviluppano in aree in cui il 98% della popolazione è vaccinata (recente caso a Ferrara). Questo succede proprio perché è l’efficacia stessa dei vaccini a non essere provata. La copertura non è così certa.

Non crede che in un Paese avanzato come il nostro sia inaccettabile morire a causa del morbillo?
Non nego che si tratti di una malattia che può avere complicazioni, ma generalmente questo succede su soggetti che hanno già un sistema immunitario compromesso a causa di altre malattie. Fino a qualche anno fa era considerata la malattia infettiva per antonomasia, quella che tutti prima o poi avrebbero dovuto avere da piccoli. Oggi l’informazione “ufficiale” l’ha trasformato invece in un pericoloso killer. Potenza della comunicazione. Troppo facile agitare lo spauracchio di casi letali avvenuti in paesi con condizioni igienico-sanitarie decisamente meno buone del nostro.

Se non i vaccini, quali sono le alternative per rafforzare il sistema immunitario?
Sicuramente uno stile di vita sano e un’alimentazione curata. La vaccinazione dovrebbe essere una scelta, da valutare caso per caso. E valutando davvero il rapporto rischi-benefici dopo aver ricevuto un’informazione corretta dalle autorità sanitarie. Purtroppo, per ora, non è così.
(Eugenio Serravalle, Medico pediatra)
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La meravigliosa salute dei bambini non vaccinati

By Gabriele Milani

Ho aspettato il momento giusto per informare, tutti coloro che mi seguono con affetto, di una piccola sorpresa e riconoscimento per l’impegno sociale che sto effettuando con i pochi mezzi che ho disposizione: da questo mese sono entrato a far parte come membro attivo dell’INTERNATIONAL MEDICAL COUNCIL ON VACCINATION
Pertanto, come richiesto, mi pregio diffondere l’articolo pervenuto che potete comunque trovare nell’edizione originale edito da Françoise Berthoud, MD [medical doctor, pediatra], il quale scrive così:

Ad aprile 2009 per l’esattezza, sono stato invitato a tenere un discorso ad una conferenza sulle vaccinazioni. Ho parlato dopo due dei migliori oratori che la Francia ha da offrire in materia: la giornalista Sylvie Simon e il biologo Michel Georget. A sentirli parlare in passato, era assolutamente chiaro per me che la soluzione migliore è quella di stare il più lontano possibile dai vaccini.

Io proprio non sapevo cosa fare per garantire il meglio per restare vivo e vegeto. Come pediatra e omeopata qualificato a parlare su questo argomento, ho deciso di impostare una conferenza chiamata “La meravigliosa salute di bambini non vaccinati” con i miei amici, e Sylvie Michel.

Questo lavoro avrebbe dovuto poi evolversi in un libro che analizza le scelte di vita diverse attuate spesso da famiglie che non si vaccinano, tra cui parto in casa, l’allattamento, le terapie semplici, buon cibo (spesso vegetariano), un ambiente tranquillo e la fiducia nella capacità del corpo di guarire se stesso.

Nella mia vita come un pediatra, avevo passato un sacco di tempo nel dialogo con i genitori che spesso erano necessari per esprimere le loro paure sulle malattie e i vaccini.

Abbiamo elaborato insieme il percorso migliore per i propri figli. Alcuni hanno scelto di non vaccinare affatto. Altri mantenuto paura della malattia, in particolare il tetano. In questi casi, abbiamo posticipato la vaccinazione, per quanto possibile e usato una protezione con omeopatici.
Ho lavorato in Svizzera, dove non esiste un vero e proprio obbligo giuridico di vaccinazione, solo una forte pressione sociale. In Francia, a pochi chilometri dal mio ufficio, vi erano quattro vaccinazioni obbligatorie, al momento (la Tubercolina è stata fortunatamente rimossa nel 2007) ne sono rimaste tre: Tetano Difterite Polio.


Alcune basi della mia capacità di parlare sulla salute meravigliosa dei bambini non vaccinati vengono dalla mia personale esperienza come medico, dopo aver raccolto anni di feedback: 
  • “Il mio bambino ha iniziato la tosse subito dopo la vaccinazione.”
  • “Ha avuto mal di orecchio costante da quando è stato vaccinato”.
  • “Mia figlia di 16 anni è completamente non vaccinata. Lei non è quasi mai ammalata. Se si ammala è per due giorni al massimo. “
  • ” I ragazzini che hanno seguito le normali linee guida di vaccinazione sono costantemente malati e in cura con gli antibiotici “. 
Questo non è stato sufficiente per scrivere un libro; comunque ho trovato che queste osservazioni sono parallele molte più volte in tutto il mondo. Seguitemi in tutto il pianeta.

EUROPA

In Inghilterra, Michel Odent [Medical Doctor] ha mostrato in due studi che i bambini che non avevano ricevuto il vaccino anti-pertosse avevano episodi di asma 5-6 volte inferiori a quelli che erano stati vaccinati per esso. Il primo studio è stato su 450 bambini da La Leche League; la seconda su 125 bambini alle scuole Steiner.

In tutta Europa, un gruppo di pediatri hanno per lo più studiato altrettanti 14.893 bambini nelle scuole Steiner in Austria, Germania, Olanda, Svezia e Svizzera ed hanno trovato che i bambini che vivono la cultura della “Antroposofia” (dove la vaccinazione è in gran parte evitata) erano in migliore salute rispetto ai controlli. Le malattie allergiche e sensibilizzazione atopica nei bambini legati allo stile di vita agricola e antroposofici (Persifal study. Allergy 2006, 61 (4) : 414-421.)

In Germania, uno dei ricercatori europei di studio alle scuole Steiner scrisse: “Nella parte orientale di Berlino prima della caduta del muro, abbiamo visto meno allergie che in Occidente. Questa popolazione è più povera, più vicino alla natura e meno vaccinata. Troppo igiene non è sempre molto buono“. Come ricercatore britannico e autore della “Ipotesi dell’igiene” il Prof. David Strachan potrebbe dire: “Dacci oggi il nostro germe quotidiano“. Tale argomento fu ripreso anche nel 2008 dal Corriere della Sera (ndr)

In Spagna, Xavier Uriarte [Medical Doctor] e J. Manuel Marín [Medicla Doctor] hanno pubblicato uno studio nel 1999 su 314 bambini che hanno seguito tra il 1975 e il 2000. Questo gruppo di bambini è caratterizzato da una maggioranza di nascite in casa o per vie naturali, allattamento al seno prolungato, nessuna vaccinazione, educazione alla salute olistica e nessuna medicina allopatica. Non ci sono state malattie gravi, pochi ricoveri (soprattutto per traumi), e solo del 3,3% gli episodi di asma rispetto al 20% nella popolazione generale. E, naturalmente, un sacco di soldi sono stati risparmiati!

USA

Il tasso di autismo negli Stati Uniti è ormai un impensabile 1 su 100 (anche se dalla CNN il rapporto è stato dichiarato 1 su 91). Coloro che non sono vaccinati possono vantare numeri che sono in scioccante contrasto alle statistiche della nazione. Poiché questo articolo è rivolto principalmente al popolo americano, non andrà avanti a lungo qui. Molti di voi conoscono il lavoro del vostro giornalista Dan Olmsted che dimostra l’assenza incredibile di autismo nelle comunità Amish “non vaccinate” della Pennsylvania e Ohio.

Ulteriormente impressionante è quanto giugnge dalla Clinica Medica Homefirst con sede a Chicago gestita da un gruppo di medici tra cui il Direttore Medico Mayer Eisenstein. Essi non hanno conosciuto l’autismo e le allergie (super-scarse) nei loro figli, molti dei quali erano nati a domicilio, e la maggior parte dei quali non hanno avuto le vaccinazioni. Nel 1985, ho tradotto in francese il lavoro di un pediatra statunitense Robert Mendelsohn “Come allevare un bambino sano, nonostante il medico”. Ora trovo un risultato concreto nel campo della meravigliosa salute di ragazzi seguiti dai medici che sono i suoi allievi!…  Mi piacciono queste sincronicità nella mia vita.

AUSTRALIA

Nel 1942 Leslie Owen Bailey, fondatore della Natural Health Society of Australia, ha accettato la tutela di 85 bambini le cui madri non erano in grado di prendersi cura di loro.

Tra questi 85 bambini, nessuna vaccinazione è stata mai somministrata, non hanno mai preso o utilizzato farmaci, e non sono mai state eseguite operazioni.  L’unica malattia che si è verificata è stato quando 34 bambini hanno sviluppato la varicella. Essi sono stati immediatamente messi a letto, gli hanno dato solo acqua pura o succo di frutta fresca. Tutti recuperati rapidamente senza effetti collaterali. Le indagini hanno rivelato che questi bambini, mentre erano a scuola hanno scambiare i loro pranzi sani con malsani alimenti tradizionali, per cui questa epidemia non era del tutto sorprendente.

Molti di questi bambini hanno ereditato cattive condizioni di salute a causa di una storia di malattia e malnutrizione nelle loro madri. Nonostante questo e il fatto che non sono mai stati allattati al seno, né hanno potuto godere il fisiologico normale contatto tra madre e figlio, sono stati in grado di crescere in modo robusto e diventare bambini autosufficienti.

NUOVA ZELANDA

Due studi condotti in Nuova Zelanda nel 1992 e 1995 mostrano che i bambini non vaccinati hanno chiaramente meno allergie, meno otiti, meno tonsilliti, meno raffreddori, meno epilessie e meno Sindromi da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD).

GIAPPONE

Un periodo interessante in Giappone è stato dal 1975-1980, quando è stata presa la decisione per iniziare la prima vaccinazione a due anni di età invece che a due mesi. Il motivo è che era stato scoperto sempre più un collegamento tra i vaccini e la SIDS (Sindrome della morte improvvisa del lattante)

Uno studio fu pubblicato su Pediatrics che dimostrava come dal 1970 al gennaio 1975, vi erano stati 57 casi di reazioni gravi al vaccino, di cui 37 decessi. Da febbraio 1975 a agosto 1981 ci sono stati 8 casi di reazioni gravi al vaccino, tra cui 3 decessi.

Sfortunatamente per i bambini e i loro genitori, il piano di vaccinazione giapponese è ormai “normalizzato” di nuovo. Lo studio dimostra anche che il sistema immunitario è più forte a due anni rispetto a due mesi. Quanto bene avrebbe fatto a questi ragazzi se non fossero stati vaccinati a tutto?

Troviamo la stessa osservazione in uno studio di un giornale di Allergologia e Immunologia Clinica. Degli 11.531 bambini studiati all’età di sette anni, ecco i risultati: vaccinati a due mesi (il 13,8% sono asmatici), vaccinati tra i due e i quattro mesi (il 10,3%), vaccinati dopo quattro mesi, il 5,9%. Ancora una volta, quanto bene avrebbe potuto fare a questi ragazzi se non fossero stati vaccinati a tutto?

La lezione imparata sulla vaccinazione

In qualità di interessato, pediatra compassionevole e premuroso, posso solo arrivare ad una conclusione: i bambini non vaccinati hanno di gran lunga la migliore possibilità di godere di meravigliosa salute. Ogni vaccinazione ha tutte le carte per paralizzare le possibilità di questo fine.

(Françoise Berthoud, Medico pediatra)
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Vaccinazioni pediatriche di massa, che senso hanno?

(Roberto Gava, Medico Chirurgo 
specializzato Cardiologo, Farmacologo, Tossicologo, Omeopata)
La campagna nazionale di vaccinazioni pediatriche ha avuto dei graduali ma significativi cambiamenti negli ultimi due decenni.
Una volta le vaccinazioni obbligatorie erano solo 3, ma dal 1991 sono diventate 4 essendo stata resa obbligatoria la vaccinazione antiepatite B.

A partire dal 2001, però, al posto di questi 4 vaccini (contro difterite, tetano, poliomielite ed epatite B), senza alcuna legge dello Stato, si è imposta di fatto l’usanza di somministrare l’Esavalente che, oltre ai precedenti 4 vaccini, contiene anche quello contro pertosse e l’emofilo B.
Il vaccino Esavalente è sicuramente di comodo uso, ma è altrettanto sicuro? Gli studi pubblicati dall’Industria Farmaceutica sembrerebbero garantirlo, ma la letteratura scientifica indipendente denuncia che il rischio che un bambino ha di subire danni da vaccino è tanto maggiore quanto più il bambino è piccolo e tanto è maggiore il numero di vaccini somministrati contemporaneamente (cfr. il mio articolo “Pericolo esavalente: vaccino ritirato”).

Però ci si chiede: se lo Stato impone 4 vacciniperché i genitori devono essere costretti, di fatto, a somministrarne 6? Chi ha permesso all’Industria Farmaceutica di togliere dal commercio alcuni vaccini singoli?

Contemporaneamente a questi interventi, negli ultimi anni abbiamo anche assistito ad una improvvisa abolizione della distinzione tra vaccini obbligatori e facoltativi, con la conseguenza che i genitori credono che tutti i vaccini siano obbligatori, mentre restano obbligatori sempre e solo i suddetti 4. Cosa giustifica questa politica sanitaria? Sono forse aumentati i casi di queste patologie infettive pediatriche? E se questo non è accaduto, cos’altro può spiegare tali prese di posizione? E ancora: al giorno d’oggi nel nostro Paese sono ancora razionali le campagne vaccinali obbligatorie di massa?
Una risposta dettagliata a queste domande richiede più spazio di quello ora disponibile, ma credo che un accenno sia possibile (l’argomento è stato ampiamente trattato nel mio libro “Le Vaccinazioni Pediatriche” con più di 1500 studi scientifici discussi nel testo).

1 – Il vaccino esavalente è sicuro?
Chi sapeva che il vaccino esavalente è stato sospettato di aver causato numerosi casi fatali di edema cerebrale nei neonati e che per questo nel 2006 è stato ritirato e sostituito dall’attuale (sospeso recentemente per rischio di infezione)? Il Prof. Randolf Penning dell’Istituto di Medicina Legale di Monaco ha documentato più di 120 casi e 6 di questi erano morti lo stesso giorno della vaccinazione o il giorno dopo, mentre al pubblico il ritiro era stato giustificato da una scarsa protezione verso l’epatite B (cfr. il mio articolo “A proposito dei recenti vaccini ritirati e della libertà vaccinale”)

2) Chi ha permesso all’Industria Farmaceutica di togliere dal commercio alcuni vaccini singoli?
La commercializzazione dei farmaci (i vaccini sono farmaci) è regolata dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) che è un Ente pubblico che opera in autonomia, trasparenza ed economicità sotto la direzione del Ministero della Salute.

3) Sono aumentati i casi delle patologie infettive pediatriche controllabili dai vaccini?
Certamente no, ma non possiamo neppure dire che le vaccinazioni di massa hanno ridotto le malattie infettive a loro associate, perché tutti gli studi epidemiologici indicano che le malattie infettive sono calate grazie alle migliorate condizioni igieniche e ben prima delle vaccinazioni di massa. Un editoriale di una rivista di pediatria afferma: “Nella storia, la maggior diminuzione della morbilità e mortalità causate dalle malattie infettive non è stata merito dei moderni antibiotici o dei vaccini, ma dell’introduzione dell’acqua pulita e delle fognature” (J. Pediatr. 1999).

Fig. 1 – Calo della mortalità pediatrica per pertosse e morbillo in Inghilterra e Galles dal 1850 al 1970 (McKeown T. The Modern Rise of Population. Academic Press, New York, 1976)


4) Oggi, nel nostro Paese, sono ancora razionali le campagne vaccinali obbligatorie di massa?
Negli altri Paesi europei le vaccinazioni pediatriche obbligatorie sono molto scarse e anche estremamente eterogenee (vaccini obbligatori in uno Stato non lo sono negli altri). Essendo farmaci, i vaccini hanno potenziali effetti indesiderati (nel nostro Paese mancano gli studi di farmacovigilanza vaccinale): come possiamo iniettare nei neonati (potenzialmente sani) dei farmaci senza avere un minimo di bilancio indipendente del rapporto rischio/beneficio? E perché iniettarli indiscriminatamente?

I trattamenti farmacologici vengono sempre personalizzati negli adulti: perché i bambini dovrebbero fare eccezione? Stiamo distruggendo il presente, il futuro e la felicità dei nostri figli?
Infine, se i vaccini forniscono solo un’immunità temporanea e specifica proteggendo, se va bene, solo verso alcuni tipi di germi,invece di praticare queste vaccinazioni di massa, non è molto più logico, utile, sicuro ed economico agire potenziando l’immunità aspecifica del singolo bambino che lo proteggerà non verso alcuni germi, ma verso tutti i germi, anche se in modo non assolutoOggi, questo approccio è perfettamente fattibile!

Forse è giunto il momento per creare una Nuova Medicina.

(Roberto Gava, Medico Chirurgo specializzato Cardiologo, Farmacologo, Tossicologo, Omeopata)

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COMILVA è l’acronimo di Coordinamento del Movimento Italiano per la Libertà di Vaccinazione. Si articola in Gruppi, Comitati o Associazioni radicate sul territorio il cui scopo è quello di ottenere la Libertà di Scelta in materia di Vaccinazioni e la tutela dei Diritti dei Danneggiati da vaccino.