di Marcello Pamio
Prima
di spiegare cos’è il digiuno e perché è importante, è necessario comprendere
cos’è la malattia.
A tal proposito e per completezza, vi invito a leggere l’articolo “La malattia:
amica o nemica?” del dottor Sebastiano Magnano.
In estrema sintesi, dal punto di vista igienistico, il “sintomo” (ufficialmente chiamato “malattia”) è il tentativo ultimo della Natura, cioè dell’organismo,
di eliminare tutte le tossine (alimentari, metaboliche, emozionali, ecc.) che
hanno inquinato il corpo.
Il
costante avvelenamento
Le tossine entrano nella circolazione sanguigna principalmente attraverso:
1) Tossiemia esogena, cioè esterna, provocata da
alimenti nocivi (combinazioni errate, fermentazioni, putrefazioni intestinali)
o sostanze estranee all’organismo (microbi, batteri, ecc.)
2) Tossiemia endogena, cioè interna, di origine
cellulare per la ritenzione di metaboliti. In ogni momento i tessuti (cellule,
ecc.) vengono distrutti nel processo chiamato “catabolismo”. Questi sono rifiuti tossici che devono essere espulsi
quanto prima dal corpo.
L’avvelenamento, sia per opera di cibi
tossici e/o combinazioni errate, sia nel caso dei tessuti distrutti, in un
organismo sano, forte e in buona salute, viene ridotto ed eliminato dal sangue
rapidamente. Quando invece l’energia nervosa non è sufficiente, il sistema di
eliminazione non funziona correttamente provocando la ritenzione delle tossine
e la costante intossicazione del sangue e dei tessuti. Nel momento in cui tale
intossicazione supera una soglia di tolleranza, scatta immediatamente la
malattia.
L’energia
nervosa
Il troppo freddo o caldo, le
preoccupazioni, i traumi, la digestione appesantita, gli sforzi mentali e
fisici, la paura, gli eccessi emozionali, la rabbia, il non riposo, ecc. sono
tutte condizioni che a lungo andare snervano l’essere umano e disperdono
l’energia corporea.
Quando l’energia individuale si abbassa e raggiunge un certo livello (unico ed
individuale per ogni persona), viene ritardata l’eliminazione delle tossine,
dei rifiuti tossici, con conseguente deposito di scorie e tossine che causano
autoavvelenamento.
La zona o l’organo dove avviene il maggior deposito di scorie dipende da
persona a persona, dipende dalla costituzione, da eventuali predisposizioni
(non certo genetiche, ma epigenetiche, quindi ambientali), dalla zona a “minor resistenza”, ecc.
Qualcuno potrà vedere interessate le articolazioni (artrosi, reumatismi, gotta,
ecc.), qualcun altro un organo specifico (fegato à cirrosi,
polmoni à polmonite, reni à
nefrite, stomaco à gastrite, arterie à
ipertensione), ecc.
Malattia
e sintomo
Nonostante queste differenze di
locazione il concetto di malattia non cambia: si tratta sempre di una “eliminazione vicariante” operata dal
corpo per espellere le tossine e diminuire la pericolosa saturazione tossica.
Sembrerà strano, ma tutti i fattori esterni a noi (freddo, caldo, microbi,
virus, batteri, alimenti, ecc.) non possono causare di per sé la malattia, a
meno che non provochino snervamento e indebolimento dell’energia vitale, la cui
conseguenza è il ritardo nella espulsione delle tossine.
Se e solo se, il sangue si satura di tossine, interviene “l’eliminazione
vicariante” detta malattia (o sintomo)!
Quindi in quest’ottica, la malattia altro non è che la
Natura stessa che interviene di prepotenza, per liberare il
carico tossico dal corpo, e segnalarci che siamo usciti dai binari di una vita
sana e naturale.
Il nostro stile di vita globale (alimentazione, mondo dei sentimenti, mondo dei
pensieri, le cose che diciamo e come le diciamo, ecc.) viene messo in
discussione. Sta a noi comprenderlo e accettarlo, oppure possiamo sempre girare
la testa dall’altra parte e prendere la medicina, il prodotto naturale, il
farmaco omeopatico, ecc.
Tutte cose che nel bene (medicine naturali) e nel male (farmaci tossici)
interferiscono con il meccanismo messo in atto dalla Natura.
STRESS
AMBIENTALE – ABITUDINI QUOTIDIANE ERRATE
TRAUMI
(FISICI-MENTALI-EMOZIONALI)
INDEBOLIMENTO
ELIMINAZIONE
INSUFFICIENTE E RITENZIONE DI TOSSINE
TOSSIEMIA
MALATTIA
Irritazione > Infiammazione
> Indurimento > Ulcerazione > Fungosità (cancro)
Qui sopra, dal diagramma codificato dal
dottor J.H. Tilden (1851-1940) che esemplifica l’andamento della malattia, si
può evincere che la malattia viene sempre dopo una tossiemia generalizzata, e
la tossiemia viene sempre dopo un indebolimento energetico causato dallo stile
di vita errato (alimenti tossici come le proteine animali, le combinazioni
errate, una vita sregolata, poco riposo, ecc.)
Se tutto parte da un indebolimento generale e generalizzato, è logico che il
riposo (mentale, fisico, emozionale) è basilare, e infatti in quest’ottica il
digiuno è uno degli strumenti chiave.
Virus e batteri
Che ruolo hanno in tutto questo i batteri e virus? Sono esseri così tremendi da dover combattere con ogni strumento? In questa visione, non sono certo da demonizzare, visto che il nostro corpo è praticamente colonizzato da miliardi di microrganismi, per non parlare dei virus (informazione ricoperta da una proteina) che sono all'ordine del giorno. Nonostante quello che viene insegnato nelle scuole di medicina, i pericoli non arrivano dall'esterno se il corpo è sano e forte. Un qualsiasi organismo in perfetta salute "resiste" a qualsiasi "entità estranea", mentre un corpo malato, indebolito da pratiche debilitanti (stress, traumi, alimentazione, ecc.) soccombe a qualsiasi cosa. I microbi sono dei saprofiti, vale a dire che si nutrono delle materie organiche morte o morenti. In questa maniera se i tessuti si trovano in uno stato tossiemico tale da necessitare una pulizia, allora agiscono positivamente in favore della salute. Se i tessuti sono sani, ossigenati e nutriti correttamente, il corpo ha numerosi sistemi (pelle, mucose, secrezioni battericide, globuli bianchi, proteine, fegato, milza, linfociti, ecc.) per distruggere i microrganismi che accidentalmente arrivano dall'esterno (cibo, acqua, respirazione, ferite, ecc.). I microrganismi interni, quindi, vengono "attivati" e/o "disattivati" dal nostro terreno biologico e fungono da veri e propri "spazzini" che aiutano a "pulire" il corpo in determinate situazioni patologiche. Gli antibiotici ("anti-bios" = contro la vita, contro la Natura) per esempio, distruggono tutte le forme di vita, impedendo ai microbi di lavorare e alla Guarigione di manifestarsi.
Che ruolo hanno in tutto questo i batteri e virus? Sono esseri così tremendi da dover combattere con ogni strumento? In questa visione, non sono certo da demonizzare, visto che il nostro corpo è praticamente colonizzato da miliardi di microrganismi, per non parlare dei virus (informazione ricoperta da una proteina) che sono all'ordine del giorno. Nonostante quello che viene insegnato nelle scuole di medicina, i pericoli non arrivano dall'esterno se il corpo è sano e forte. Un qualsiasi organismo in perfetta salute "resiste" a qualsiasi "entità estranea", mentre un corpo malato, indebolito da pratiche debilitanti (stress, traumi, alimentazione, ecc.) soccombe a qualsiasi cosa. I microbi sono dei saprofiti, vale a dire che si nutrono delle materie organiche morte o morenti. In questa maniera se i tessuti si trovano in uno stato tossiemico tale da necessitare una pulizia, allora agiscono positivamente in favore della salute. Se i tessuti sono sani, ossigenati e nutriti correttamente, il corpo ha numerosi sistemi (pelle, mucose, secrezioni battericide, globuli bianchi, proteine, fegato, milza, linfociti, ecc.) per distruggere i microrganismi che accidentalmente arrivano dall'esterno (cibo, acqua, respirazione, ferite, ecc.). I microrganismi interni, quindi, vengono "attivati" e/o "disattivati" dal nostro terreno biologico e fungono da veri e propri "spazzini" che aiutano a "pulire" il corpo in determinate situazioni patologiche. Gli antibiotici ("anti-bios" = contro la vita, contro la Natura) per esempio, distruggono tutte le forme di vita, impedendo ai microbi di lavorare e alla Guarigione di manifestarsi.
Cos’è
il digiuno?
Diciamo subito che il digiuno non è una
cura e nemmeno una terapia: è “semplicemente”
il riposo fisiologico dell’organismo!
Parlare di “digiuno-terapia”, in termini odierni, non sarebbe molto corretto, a
meno ché non s’intenda per terapia il complesso processo di autoguarigione (che
però vedremo tra poco).
L’economica
della Natura
La
Natura si sa, non spreca nulla.
L’organismo umano normale è fornito di una scorta di materiali nutritivi messi
da parte sotto forma di grasso, midollo osseo, glicogeno, estratti muscolari,
latte, minerali, vitamine, ecc.
Sembrerà impossibile, ma un corpo in buona salute possiede immagazzinata una
scorta nutritiva appropriata e sufficiente per superare giorni, settimane e
anche alcuni mesi senza cibo.
Se non ci si alimenta, il corpo si avvale di queste riserve per nutrire i
tessuti, e quando queste si esauriscono sopravviene il vero e proprio
dimagrimento.
Nel sangue, linfa, ossa, specialmente nel midollo osseo, nel grasso, nel fegato
e nelle altre ghiandole, persino nelle cellule vi sono riserve di proteine,
grassi, zuccheri, minerali e vitamine da utilizzare nei momenti di scarsezza.
Quindi l’organismo a digiuno non verrà danneggiato dall’astinenza se e solo se
le riserve saranno sufficienti a soddisfare i bisogni nutritivi dei tessuti e/o
organi primari (cervello, polmoni, cuore, sistema nervoso, ecc.).
Per esempio, il glicogeno (amido
animale), immagazzinato nel fegato, a bisogno viene trasformato in zucchero e
distribuito ai tessuti a seconda le necessità.
Migliaia di esperimenti su persone hanno stabilito che durante il digiuno i
tessuti si consumano in ordine inverso alla loro importanza: il grasso è il
primo tessuto a scomparire (scompare il grasso dai muscoli, ma il muscolo
mantiene la sua integrità ed una forza sorprendente).
Certamente l’organismo a digiuno cala di peso, ma tale perdita, anche se per un
periodo prolungato, coinvolge le riserve e non i tessuti organici.
Infine, la perdita di peso varia a seconda del carattere e della qualità dei
tessuti, dell’attività fisica ed emotiva svolta, della temperatura esterna,
ecc.
Gli stress emotivi, l’attività fisica, il freddo e i tessuti scadenti
accelerano il processo del calo di peso.
La regola importante è “in salute o in malattia, mai forzare del cibo nello
stomaco”
Nelle
malattie acute
Nelle malattie acute (infiammazioni,
dolori, febbre, ecc.) la fame non si presenta perché le energie devono essere
indirizzate verso altre direzioni piuttosto che “sprecate” per la digestione.
L’energia viene deviata dagli organi digestivi verso il lavoro più urgente, e
anche il sangue fa la stessa cosa: viene dirottato verso quelle zone che ne
richiedono in quantità.
Vi è assenza di succhi gastrici e le pareti del sistema digestivo secernono
muco in quantità; i movimenti muscolari dello stomaco vengono sospesi e viene
quindi meno la capacità di digerire il cibo.
Non si deve mangiare durante una crisi acuta, sia perché non si digerirebbe
correttamente provocando fermentazioni e/o putrefazioni, ma anche perché il
digiuno allevia il dolore e alleggerisce il carico di organi come reni e cuore.
Negli stati febbrili, i medici napoletani di 150 anni fa, facevano digiunare!
Oggi? Il medico prescrive tachipirina, novalgina, aspirina, e altri veleni
tossici per l’organismo.
Saltare qualche pasto, quando si presentano i primi sintomi, spesso è
sufficiente a prevenire lo sviluppo di malattie più serie.
Nelle
malattie croniche
Nelle malattie croniche una persona
tende a credere di aver fame, ma le sue sensazioni sono solo irritazioni del
tratto digestivo. Questi sintomi scompaiono quando si digiuna.
Durante il digiuno si accelerano i processi escretori che liberano velocemente
il corpo dalle scorie e tossine che sono causa del disturbo
Nell’anemia e nel diabete, non si può intraprendere il digiuno da soli, ma
serve la guida di un esperto igienista
Quattro
buone ragioni per digiunare
1- Dimagrimento.
Il digiuno è la strada più veloce, sicura ed efficiente per dimagrire.
2- Compensazione
fisiologica. Quando si deve digerire un cibo una grande quantità di sangue
deve affluire agli organi digestivi e l’organismo conseguentemente tende ad
essere pigro, ad addormentarsi. Se si svolge un lavoro pesante, il processo
digestivo è praticamente sospeso. Digiunare, conservando le energie digestive,
permette di deviarle verso altri canali e quindi di svolgere altri lavori.
3- Riposo
fisiologico. Il digiuno permette il riposo del sistema digestivo,
ghiandolare, circolatorio, respiratorio, nervoso. Più cibo viene ingerito,
maggiore è il lavoro che deve essere svolto dagli organi che formano tali
sistemi; in presenza di un digiuno questi organi si riposano. Le ghiandole
della bocca e dello stomaco, il tubo digestivo, il fegato e il pancreas non
devono lavorare. Il cuore, le arterie si alleggeriscono e riposano. Le
ghiandole, all’infuori di quelle che scernono succhi digestivi, riducono la
loro attività secretrice. La respirazione rallenta e il sistema nervoso lavora
di meno.
4- Eliminazione.
Il dottor J. H. Tilden: “Dopo 55 anni
trascorsi nel selvaggio mondo delle terapie mediche, sono costretto a
dichiarare, senza paura di essere smentito, che il digiuno rappresenta l’unico
evacuatore terapeutico sicuro per l’uomo”
Il dottor Felix L. Oswald: “Il digiuno rappresenta il migliore sistema
rinnovatore. Tre giorni di digiuno all’anno purificano il sangue ed eliminano i
veleni più efficacemente di cento bottiglie di soluzioni purgative”.
Non esiste niente altro che al pari del digiuno che sia in grado di
aumentare l’eliminazione delle sostanze di rifiuto dal sangue e dai tessuti.
Le secrezioni represse o i rifiuti trattenuti vengono espulsi dall’organismo ed
il sistema risulta purificato. Servono pochi giorni per liberare il sangue e la
linfa dalle tossine, ma il digiuno prosegue nella sua azione e provoca
l’espulsione delle tossine che da molto tempo erano depositate nei tessuti meno
importanti (grasso, organi, ecc.)
Il digiuno costringe il corpo a consumare (autolisi) tutti i tessuti superflui
e le scorte nutritive utilizzandole per sostenere i tessuti principali. In
questo senso le tossine immesse in circolazione potranno essere espulse dagli
organi escretori.
L’escrezione
L’escrezione è una delle funzioni
fondamentali della vita ed è essenziale per l’esistenza stessa. L’organismo per
mantenersi in vita deve: ASSIMILARE, CRESCERE, ESCRETARE
Abbiamo visto prima che vi è un continuo sforzo da parte dell’organismo di
espellere le tossine accumulate, i rifiuti organici e inorganici (metabolismo:
anabolismo e catabolismo).
Tutto quello che il corpo non può utilizzare come cibo deve essere espulso dal
corpo.
Le energie dell’uomo sono divise sempre tra ASSIMILAZIONE ed ELIMINAZIONE.
Durante il digiuno (sospensione dell’alimentazione) l’eliminazione degli
scarti, delle tossine raggiunge livelli unici.
Il riposo da solo aumenta l’eliminazione, anche se non agli stessi livelli.
Tutto
ciò che diminuisce il lavoro dell’organismo aumenta quello dell’eliminazione
Il
digiuno può curare?
Il termine “cura” deriva dal latino che
significava “attenzione”, “cautela”.
Oggi ovviamente ha un altro significato.
Il digiuno non “cura” nulla: è un periodo di riposo fisiologico, l’interruzione
di ogni fatica.
Il riposo fornisce all’organismo l’opportunità di fare da solo quello che non
riesce a fare in completa attività.
Solo
quando le cause vengono eliminate e/o bloccate, il corpo, DA SOLO, può iniziare
a guarire. Rimuovere le cause NON significa guarire, significa rendere
possibile che i processi ristoratori, rigeneratori, perfezionino il loro
operato.
Questo operato si chiama
AUTOGUARIGIONE
Guarire
è un processo naturale
Ogni GUARIGIONE è in realtà solo
AUTOGUARIGIONE e per tanto il digiuno non è una cura.
In quanto riposo fisiologico, il digiuno permette all’organismo di
autoguarirsi, fornendo al corpo l’opportunità di lavorare con meno sforzi.
Alcune
cosa da sapere nel digiuno
1- Quando si inizia a digiunare quasi
inevitabilmente si presentano sviluppi fisici che non devono allarmare: lingua
bianca, bocca e alito cattivo, denti impastati, mal di testa, ecc.
Sono tutte condizioni che rappresentano il processo purificatore. Appena il
corpo scarica il suo fardello tossico, inizia il processo di purificazione
della lingua, prima la punta e poi sui lati e alla fine bocca e lingua puliti.
2- L’urina può diventare scura, quasi nera, dall’odore forte, anche se si beve
solo acqua. Indice del lavoro renale di eliminazione.
3- La perdita di peso è dovuta all’utilizzazione delle riserve organiche
4- La debolezza è dovuta all’inattività funzionale. Si è molto rilassati, il
cuore e la respirazione rallenta, la circolazione si calma. La debolezza
iniziale è dovuta all’assenza della “solita
stimolazione”: caffè, ecc.
5- L’aspetto più noioso forse è rappresentato da nausee e vomito, che però sono
importanti crisi purificatorie.
6- Il riposo (fisico e mentale) è fondamentale.
7- L’esercizio fisico all’aria aperta moderato è molto importante
8- Il raffreddamento inibisce l’eliminazione, per cui bisogna stare al caldo.
9- Bere acqua fresca pura, non fredda.
10- I bagni di sole sono un fattore nutritivo di grande aiuto nel digiuno,
basta non abusarne.
11- Niente purganti durante il digiuno
L’interruzione
del digiuno
Il momento ideale per interrompere il
digiuno è quando si manifesta il ritorno della fame.
La lingua è pulita e l’alito è sano.
L’interruzione e la ripresa alimentare è fondamentale per non vanificare il
tutto.
Si può riprendere mangiando cibi leggeri come frutta e verdure. Tre pasti al
giorno, semplici e non ricchi, formati da cibi freschi.
Tratto da: http://www.disinformazione.it/digiuno.htm