mercoledì 28 settembre 2016

Siamo Uno ed anche il nostro cibo lo è

 VS.

Mi è capitato di ascoltare consigli sull'alimentazione dati a terze persone che mi hanno portato a riflettere e la conclusione a cui sono arrivata è che: le parti di una cosa non restituiscono i benefici della sua totalità.

Mi spiego meglio: ad un certo punto è stato deciso che mangiare cibi raffinati fosse segnale di benessere e ricchezza e sviluppo, in realtà mangiare cibi raffinati ed impoveriti dei nutrienti fondamentali ci ha reso nel tempo sempre più malati...

è dura tornare indietro, è dura far capire ad alcune persone che pane scuro non significa pane della guerra, se mangio pane integrale non è perchè non ho soldi per comprare il pane bianco tanto bello a vedersi ma è perchè ho capito cosa significa nutrirsi del Cibo Vivo e ricco di nutrienti.

Ultimamente qualcosa si sta muovendo ed allora anche le multinazionali stanno cercando di non perdere clienti e quindi usano titoloni ed immagini evocative per i loro biscotti o pani affermando di usare farina integrale, in realtà poi leggi bene l'etichetta e ti accorgi che si tratta di farina bianca addizionata alla crusca... cosa cambia da prima? assolutamente nulla: ci troviamo di fronte a cibo morto e quello che cambia è solo la presa per i fondelli....

e il germe di grano? ma compralo a parte.... ed ecco qui il nocciolo della questione.

Onore al merito a persone che hanno passato anni della loro vita sui libri, all'università e sono fiera e riconoscente per il loro impegno ma dopo tanti anni passati a leggere quali nutrienti contiene quel cibo specifico o quella molecola hanno un po' perso il senso dell'insieme.

Quello che fa bene alla nostra salute non è il germe di grano: è il cereale integrale vivo e vitale.. quello che se lo metti a germogliare produce una piantina perchè è ancora vivo... provate a far germogliare il germe di grano o il riso bianco...

perchè fermarsi all'analisi di un pezzettino del quadro del cibo per noi e non allontanarsi dal quadro e vederlo nel suo insieme? 
Cito Campbell a tal proposito: "Il trionfo della salute non risiede nelle singole sostanze nutritive, ma nei cibi naturali che contengono quelle sostanze."

La salute ci viene dal mangiare le arance ed i peperoni non solo per la vitamina C, altrimenti basterebbe un integratore in pillola di vitamina C ed avremmo risolto tutto... in realtà le arance hanno una varietà di vitamine e nutrienti utili alla nostra salute e forse nemmeno sono stati ancora scoperti tutti...

questo discorso vale per tutti i frutti della Terra, per tutte le verdure, cereali, legumi e semi che abbiamo a nostra disposizione e che mangiati nella loro integrità ci donano una vita sana e felice o meglio il nostro corpo, attraverso la loro metabolizzazione, ristabilisce la salute perfetta e ci mantiene vivi e vitali come tutto ciò di cui ci nutriamo.

Se poi entriamo nel merito delle vibrazioni del cibo, quindi ad un livello più sottile, è fondamentale scegliere bene cosa portare sulla nostra tavola: quanta energia ci sarà nel pane che avremmo preparato noi macinando al momento dei cereali integrali e vivi e quanta ce ne sarà invece in una manciata di germe di grano, separato dal chicco chissà quanti mesi prima e sicuramente trattato per potersi conservare a lungo. 

La logica del mercato è ben lontana dal preoccuparsi per la nostra salute, rimbocchiamoci noi le mani e smettiamola di mangiare surrogati.

Invece di comprare succhi di frutta colorati facciamoci noi un estratto anzi mangiamocela così com'è la frutta che è tanto buona integra :-)

Mi sono concentrata sul discorso della farina ma il discorso si estende a tutti i campi: mangiando in modo vario e seguendo la stagionalità riusciamo ad ottenere una salute assolutamente perfetta ed impeccabile senza andare incontro a carenze o dover ricorrere a "super alimenti". 

Madre Natura è perfetta e con l'alternanza delle stagioni ci dona i frutti e le verdure adatte a noi in ogni momento dell'anno.

Se ancora qualche problema rimane nonostante l'alimentazione perfetta allora dobbiamo spostarci al cibo della mente: come nutriamo i nostri pensieri? che emozioni proviamo? siamo felici? la nostra vita ci soddisfa? se non è così le malattie arrivano a ricordarcelo e farci notare cose che abbiamo ben nascosto sotto il tappeto....

La cultura moderna è separazione: separa gli ambiti della medicina, gli elementi nutrienti, separa l'uomo in parti ma noi siamo Uno:

siamo un'Anima incarnata in un corpo fisico con una mente non dimentichiamocene mai neanche a tavola.

Con Amore

Mary





giovedì 22 settembre 2016

Questi germi brutti e cattivi...


Lavati bene le mani prima di venire a tavola....

Quando si è incinte bisogna lavare con l'amuchina la frutta e la verdura ... 
ma l'amuchina è candeggina, stinge i panni chissà cosa combina dentro di te....
non importa, risciacquo bene tutto ma non voglio far ammalare mio figlio....

Non farti leccare in faccia dal cane o dal gatto e lavati bene dopo averlo accarezzato....

Cuociamo bene queste verdure (o qualunque altro cibo) così si eliminano tutti i batteri e siamo sicuri...

Quante volte ho sentito queste parole e tante altre del genere da bambina e quante volte le sento ancora ora...

frutto della Paura, paura indotta, non reale...

dopo aver letto tanto sull'Igiene Naturale e sulle cause reali delle malattie mi fanno sorridere queste parole... a volte mi scaldano un po', vorrei urlare che non c'è nessun germe cattivo o virus o batterio che viene da fuori, ci attacca e se non laviamo e sterilizziamo tutto ci distrugge... 
è tutto nella nostra testa e siamo solo noi i peggiori nemici di noi stessi: 
facendo pensieri depotenzianti, provando emozioni a bassa frequenza e alimentandoci con cibi non adatti a noi...

la società, la cultura, i libri di scuola ci hanno insegnato che c'è sempre un nemico da combattere: uno contro l'altro... la vita è dura e se non prevarichi sull'altro sarai prevaricato tu e questo si vede in tutti i campi... soprattutto in medicina: è tutto un ANTI: antibiotico, antipiretico, antiinfiammatorio....

non dobbiamo combattere le malattie, dobbiamo solo comprenderle... hanno un messaggio per noi, vanno ascoltate, comprese e dobbiamo solo assecondare la naturale e spontanea autoguarigione del corpo con una corretta alimentazione e/o un digiuno e soprattutto dobbiamo cambiare atteggiamento e forma pensiero che hanno creato la malattia... 

in questo articolo ho spiegato il meccanismo: Connessione tra piano fisico e piano emozionale.

La Paura indotta, che sia dei germi o di uomini cattivi, o delle catastrofi o di qualunque altra cosa o persona è talmente radicata che è davvero difficile far comprendere alle persone chi è il vero nemico e quanto sia infondata questa paura che blocca la nostra energia, la nostra creatività, la nostra voglia di vivere e la nostra Gioia...

vedo persone talmente prese dal continuo lamentarsi di tutto che perdono di vista la Bellezza di tutto, si fermano lì a fissare un certo problema (reale o no) e nel frattempo scorre la loro vita perdendo ciò che di Bello la Vita ci regala ogni giorno.

Fateci caso: pubblicate su facebook una frase bella e gioiosa e sì ci sarà un po' di seguito ma pubblicate una frase di bassa frequenza (anche di poco) e subito pioveranno commenti, mi piace etc...

già da un po' ho smesso di condividere immagini o frasi di bassa frequenza sui social e sui blog e cerco di farlo anche nella vita reale.

Rendiamoci consapevoli che la nostra mente è l'unico nostro vero nemico, o meglio non è un nemico, semplicemente ci fa pensare e porta fuori di noi nel mondo quello che abbiamo da risolvere dentro di noi... 

abbiamo talmente tanto nascosto il nostro lato oscuro pur di non soffrire che dimentichiamo di averlo ma lo dobbiamo risolvere, trasformare, abbracciarlo e riconoscerlo per poter finalmente sentirci completi e felici 

ma l'Universo (attraverso la nostra mente) come lo fa? Proiettiamo fuori di noi persone con un certo atteggiamento che ci irrita e ci fa accadere eventi per farci osservare esternamente quel lato oscuro, quel nostro difetto che abbiamo tanto faticato per nascondere...

Apparentemente sono andata fuori tema, in realtà credo ci sia un collegamento in tutto, come quando cerchi una risposta e la trovi leggendo una frase in un libro o ascoltando una canzone...

La società, la cultura, i libri scolastici, i libri di medicina ci hanno abituato a pensare che io e te siamo separati e che se mi viene un male è perchè viene da fuori di me e lo devo combattere... devo prendere un veleno anti, devo lavare bene le mani, il tumore è dovuto a qualcosa di fuori da me, sono cellule che impazziscono all'improvviso, la vita così diventa solo una continua paura, una continua lamentela...

iniziamo a diventare dei Gastoni, lasciamo perdere quello sfigato di Paperino....

prendiamo in mano la nostra vita, diffondiamo nel mondo solo Amore e Gioia e quando qualcuno mi ricambia con rabbia o qualsiasi altra emozione "negativa" vediamolo come uno specchio... come reagiremmo con noi stessi? 

Io sono Te

Con Amore

Mary




mercoledì 14 settembre 2016

Logosintesi: ovvero come aiutarsi con le parole

Logosintesi è un innovativo sistema di crescita e cambiamento fondato da Willem Lammers, psicologo e psicoterapeuta olandese con una vastissima esperienza nel campo della Psicologia Energetica (è stato il primo ad insegnare EFT in Europa, nel 1998) .

 
Il nome del metodo deriva dal greco antico Logos (senso, spirito, parola o insegnamento) e synthesis (riunire, mettere insieme, reintegrare o guarire) per cui si può tradurre Logosintesi con “guarire con le parole”.
Mi piace pensare a Logosintesi come ad un’arte che abbraccia e penetra ogni aspetto dell’umano vivere, un fuoco (che per sua natura è sacro) che risveglia la consapevolezza.

Attraverso Logosintesi, con il potere della parola, possiamo letteralmente recuperare frammenti di noi stessi e riportarli “a casa”; possiamo anche allontanare tutte quelle energie che, magari da decenni, ci influenzano senza che ce ne accorgiamo. In termini pratici, questo ci consente di esprimere sempre più energia per vivere nell’unico tempo che conta, il Qui ed Ora. Quando riusciamo a giungere a questo, ci avviciniamo sempre più a Chi Siamo veramente, a quell’Energia della Sorgente che tutto e tutti accomuna.
Logosintesi è quindi un approccio integrativo allo sviluppo, che ci aiuta a ricostituire il legame con la nostra vera essenza alleviando in tal modo la sofferenza. Attraverso il potere della parola possiamo ripristinare il libero flusso di energia tra la nostra essenza ed il contesto di vita sulla Terra, espandendo la nostra capacità di essere, fare e avere in linea con il nostro scopo di vita.

Logosintesi ha una vasta area di applicazione che spazia dalle paure agli eventi dolorosi, dai problemi fisici alla gestione degli stati emotivi, dai comportamenti indesiderati ai pensieri limitanti. Tutto ciò sia nell’ambito di un percorso di cambiamento guidato, sia in un auto-coaching per la propria crescita personale e spirituale. (...)
 
di Andrea Fredi
Fonte: EFT Italia
 
 
... La coscienza si può cristallizzare nel passato, nella rappresentazione interna di episodi non gestibili altrimenti …

La coscienza si può cristallizzare nel futuro, mediante l’immaginazione automatica di situazioni diverse dalla realtà …

Ancora, la coscienza si può congelare in una credenza: idee politiche, scientifiche, religiose, psicologiche etc. possono influenzare pesantemente uomini e popoli, alterandone la capacità di esprimere il loro pieno potenziale.
 
Logosintesi è il mezzo per riportare tutto al tempo ed al luogo giusti, ovvero in allineamento con l’Essenza.  ...
 


Per capire che cos'è la logosintesi partiamo dalla prima affermazione:
 
“Recupero tutta la mia energia legata a questo ricordo, e la riporto nel posto giusto in me stesso/a”.
Un individuo che pronunci questa frase dopo aver focalizzato un ricordo doloroso, molto probabilmente farà un’esperienza memorabile. Le caratteristiche sensoriali della scena tenderanno a mutare, facendosi sempre meno definite. Le reazioni corporee ed emotive al ricordo, quali tensione, rabbia, paura, dolore saranno sempre meno evidenti, ed in taluni casi scompariranno come neve al sole. Magia?
Per qualcuno potrebbe sembrarlo, invece trattasi di logos syn thesis ovvero riunire mediante le parole: si richiama quel frammento del sé che si era “staccato” al momento dell’evento doloroso e che era rimasto letteralmente congelato nello spazio e nel tempo, dando luogo ad una sorta di enclave energetica.
 
Nel 2005 il Dr. Willem Lammers, psicoterapeuta con esperienza clinica ultratrentennale, ha fatto una serie di scoperte che l’hanno condotto ad ideare un nuovo modello di auto-aiuto e di cambiamento guidato: Logosintesi.
 
Il metodo della Logosintesi
Le radici di questo metodo affondano nelle viscere della storia umana, in tempi nei quali lo sciamano era considerato il punto di riferimento del villaggio per le sue capacità di interagire con il mondo del sovrasensibile. Tra le varie culture sciamaniche troviamo un’idea comune a varie latitudini: un evento traumatico crea un “frammento d’anima”, una scheggia di coscienza che si separa e si isola dal tutto per gestire l’evento e le sue conseguenze. Uno dei ruoli dello sciamano è quindi quello di aiutare il sofferente, mediante specifici rituali, nel recupero di quel frammento così che la sua consapevolezza possa tornare (un po’ più) intera. Inoltre, spetta sempre all’uomo di medicina la cacciata degli spiriti maligni (leggi: energia estranea) dalla coscienza dell’individuo.

“Allontano tutta l’energia estranea collegata a questo ricordo, da tutte le mie cellule, dal mio corpo e dal mio spazio personale, e la rimando nel luogo e nel tempo a cui realmente appartiene”.

Gli elementi percettivi dell’esperienza dolorosa, che il soggetto ha inconsciamente trattenuto, vengono finalmente rilasciati in seguito all’enunciazione di questa frase. L’energia di persone, luoghi, idee, credenze viene restituita in flusso al legittimo “proprietario”, favorendo un sostanziale riequilibrio ed una ulteriore presa di coscienza. La frase di allontanamento costituisce il punto due del processo di Logosintesi, ed è spesso risolutiva senza essere vanamente consolatoria. Diversamente da approcci che cercano di compensare un vissuto doloroso mediante la reinterpretazione cognitiva, Logosintesi prevede il ripristino della coscienza (energia) allo stato fluido, ovvero alla possibilità di rispondere alla vita nei modi più efficaci. Nessun giudizio, nessuna comparazione: dato l’evento X rimasto cristallizzato nell’orizzonte spazio-temporale, si utilizza il potere della parola per recuperare il frammento del sé che si è staccato dalla coscienza (dissociazione), e per allontanare ciò che non appartiene ed è rimasto come un ologramma nello spazio personale (introiezione).

A partire dall’accadimento di X e della sua cristallizzazione, l’individuo inizia a reagire ad esso mediante emozioni, sintomi fisici e azioni, che possono coagularsi in schemi cognitivi e comportamentali. Talvolta queste reazioni vanno avanti per anni (si pensi al disturbo post traumatico da stress) e continueranno a farlo fino a quando nella rappresentazione dell’evento non sia stato ripristinato il flusso.

Ecco allora la terza frase di Logosintesi:

“Recupero tutta la mia energia legata a tutte le mie reazioni a questo ricordo, e la riporto al posto giusto in me stesso/a”.

Dopo l’enunciazione di queste parole il soggetto, che già aveva trovato sollievo dalla vaporizzazione dell’evento, può smettere di reagire ad esso (anche se lo faceva da mesi o anni) realizzando una verità facile da afferrare cognitivamente solo se la parte più arcaica del cervello è liberata. L’evento appartiene al passato, tuttavia la sua traccia (che è stata bonificata grazie alle prime due frasi) veniva reiterata continuando così a generare reazioni inutili e spesso dannose. L’individuo ha così elaborato qualcosa fino ad allora indigesto, ha smesso di reagire in modo meccanico ad un evento del passato ed ha a disposizione il suo potenziale di consapevolezza (che varia da persona a persona) per poter vivere il presente.
 

 
I quattro principi della Logosintesi
 
La Logosintesi è strutturata su quattro principi fondamentali che illustrano l’origine della sofferenza umana, il modo con il quale si perpetua ed una via per uscirne.
 
1. La sofferenza deriva da una perdita di contatto con l’Essenza, la natura spirituale dell’essere umano.
 
2. Introiezioni e parti dissociate creano e mantengono questo stato di disconnessione.
 
3. Introiezioni e parti dissociate sono ologrammi congelati presenti nello spazio di percezione.
 
4. Il potere della parola permette di dissolvere questi ologrammi, riportando l’energia in flusso.
 
La possibilità di manifestare la coscienza è il tratto peculiare dell’essere umano. Possiamo definirla come la capacità di comprendere ciò che accade, oltre che ad influenzarlo. La coscienza varia in base all’età, alle esperienze pregresse, alle caratteristiche genetiche ed alle memorie genealogiche, alle attitudini e alle abitudini cognitive e comportamentali. Inoltre, la consapevolezza cambia anche in base ai periodi, alle fasi della vita, alle situazioni contingenti ed a chissà quanti altri possibili fattori di influenza. La tendenza è quella di una evoluzione della coscienza partendo dalla nascita (o dal concepimento?) fino all’età adulta. Ciò che può turbare un bambino è spesso fonte di ilarità per un adulto.
 
Ecco perché la fase della vita maggiormente suscettibile di creare ologrammi congelati è proprio l’infanzia. Man mano il bambino cresce e si abitua alla vita sulla Terra, il contatto con la natura spirituale viene meno a causa di eventi e situazioni ingestibili dalla coscienza infantile. La minaccia dell’abbandono, l’incapacità di comunicare i propri bisogni, il confronto con realtà non sempre amichevoli portano ad un progressivo cristallizzarsi di scene, parole, suoni, odori, sapori e percezioni di un mondo a tratti incomprensibile e pericoloso. Le urla dei genitori, le aggressioni da parte di fratelli e sorelle, i litigi, la sofferenza percepita negli adulti diventano introiezioni, veri e propri ologrammi che si affastellano nell’orizzonte percettivo e lì rimangono anche per anni, talvolta per un’intera vita. Ad essi fanno fronte le parti dissociate, i frammenti d’anima che si staccano dalla coscienza per gestire le introiezioni. Gli ologrammi ed i frammenti costituiscono dei veri e propri mondi congelati, che stabilizzano la percezione della realtà dell’individuo ma che ne restringono enormemente la visione e lo spazio d’azione. Tali mondi rimangono come statue nel museo percettivo dell’individuo, influenzandone pensieri, emozioni e comportamenti spesso in modo del tutto inconscio.
 
Il quarto principio ci illustra che gli ologrammi e le parti dissociate possono essere dissolti grazie al potere della parola, uno dei più antichi dell’umanità. Le varie tradizioni spirituali e religiose attribuiscono a dèi e uomini la capacità di orientare l’intento (leggi: creare) grazie alla parola, proferita sia all’interno di precisi rituali sia come semplice manifestazione delle intenzioni di chi parla.
 
Le frasi di Logosintesi agiscono al di là della mente razionale, tanto che anche i bambini possono utilizzarle pur non comprendendone pienamente il senso. Veicolando l’intento di ripristinare il flusso nei confronti di ciò che è rimasto congelato nell’orizzonte percettivo dell’individuo, vale a dire memorie, fantasie o credenze, le frasi favoriscono la digestione delle esperienze e delle reazioni ad esse.
 
Coscienza nel tempo e nello spazio
 
La coscienza si può cristallizzare nel passato, nella rappresentazione interna di episodi non gestibili altrimenti. Scene di violenza psicologica, verbale o fisica, ma anche situazioni manipolatorie non forzatamente minacciose che sono penetrate nello spazio di percezione diventando regole, tabù o convinzioni.
 
La coscienza si può cristallizzare nel futuro, mediante l’immaginazione automatica di situazioni diverse dalla realtà, siano esse positive o negative. L’aspettativa che un giorno verrà il principe azzurro (o la principessa rosa) è altrettanto dannosa della fantasia di poter essere aggrediti: una genera una vita costruita su un ideale (che giocoforza limita la percezione della realtà e delle opportunità che essa offre) mentre l’altra dà luogo ad attacchi di panico e comportamenti fobici.
 
Ancora, la coscienza si può congelare in una credenza: idee politiche, scientifiche, religiose, psicologiche etc. possono influenzare pesantemente uomini e popoli, alterandone la capacità di esprimere il loro pieno potenziale.
 
Infine, la coscienza si cristallizza nel momento in cui l’individuo vive una data esperienza (reale o immaginata), conservando le caratteristiche e le funzioni di quel momento. Pertanto un episodio di violenza vissuto all’età di quattro anni conserverà non solo le rappresentazioni sensoriali dell’evento, ma anche le modalità di reazione del bambino. Quando, una volta divenuto adulto, qualcosa nell’ambiente andrà a risvegliare l’episodio congelato, le reazioni saranno automaticamente simili a quelle archiviate al momento dell’evento, ovvero da bambino di quattro anni. Assistiamo in questo caso ad una inversione della freccia del tempo, dove un adulto più o meno integrato ed una parte bambina dissociata coesistono in un solo corpo. Logosintesi è il mezzo per riportare tutto al tempo ed al luogo giusti, ovvero in allineamento con l’Essenza.
 
Queste osservazioni conducono ad una considerazione in grado, una volta compresa, di generare grande entusiasmo. Che la coscienza sia cristallizzata nel passato, nel futuro o in una credenza, la soluzione è a portata di bocca. 
 
Pronunciare le frasi di Logosintesi dopo aver attentamente focalizzato l’ologramma e le reazioni che porta con sé conduce invariabilmente gli esperti utilizzatori ad un ripristino del flusso, foriero di nuove possibilità e modalità di gestione dell’ambiente interiore ed esteriore. Le reazioni da automatiche diventano più consapevoli, e si espandono gli orizzonti di scelta. Laddove prima la rabbia o la sofferenza era l’unica possibilità, dopo l’intervento con Logosintesi il ventaglio delle possibili reazioni aumenta. I praticanti di lunga data si sono accorti che Logosintesi diventa una sorta di disciplina, un approccio che si rivela utile non solo per sanare il passato o cambiare il futuro, ma anche per riportare il flusso in tutti quegli ambiti di vita che non erano mai stati messi in questione. Così ogni valore, idea, memoria, fantasia vengono trasformati dal potere delle parole, passando da idee e percezioni congelate a rappresentazioni di un mondo in continuo mutamento. 
 
Per concludere, Logosintesi può essere scambiata per una tecnica mentre in realtà è molto di più: un modello elegante ed efficace per favorire l’evoluzione dei singoli e dei gruppi umani, oltre che uno strumento indispensabile a chi opera nel campo della relazione d’aiuto. 
 
Il lettore che si avvicini a Logosintesi stia attento: potrebbe cadere nello specchio e ritrovarsi nella tana del Bianconiglio, dove esiste solo il qui-ed-ora e tutto è, semplicemente, in flusso.
 
di Andrea Fredi
 
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Chi è Andrea Fredi
Andrea Fredi (1974) ricercatore nel campo delle Tecniche Energetiche, contribuisce alla diffusione di metodi quali EFT, PET, AGER e Logosintesi. Nel 2013 ha sviluppato EFT-I, focalizzata sulla Sovranità Interiore e sull’utilizzo della consapevolezza come mezzo di trasformazione. E’ fondatore di siti internet dedicati a metodi di auto-aiuto e in breve divenuti una “fonte di energia rinnovabile” per la condivisione di esperienze tra i praticanti, la formazione e gli aggiornamenti. E' anche responsabile dell’Istituto di Logosintesi. Andrea vive a Lugano (Svizzera) dove collabora con Dainami, società di formazione che si avvale di insegnanti di fama internazionale. Tiene conferenze e seminari in Europa, America e Australia. I suoi libri e DVD sono preziose risorse per apprendere e approfondire l’affascinante mondo delle tecniche di auto-aiuto.