Benessere, Trasformazione e Realizzazione
dal Suono dei Gong Planetari
di Roberta Marzola
Il ricercatore e musicoterapeuta Fabien Maman ha pubblicato
nel suo libro “Quando la musica guarisce” i risultati di un esperimento su
cellule cancerose. Ha dimostrato che sottoponendo le cellule a 21 minuti del
suono del Gong, il suono ha progressivamente destabilizzato la struttura delle
cellule, provocando infine la loro esplosione.
Il suonatore di Gong americano Richard Rudis ha pubblicato
un video dove viene effettuata un’analisi del sangue attraverso un microscopio
elettronico, prima e dopo un bagno di Gong. Nel video si vede che le cellule
del sangue hanno subito una modificazione e una regolarizzazione.
Oggi la pratica del Bagno di Gong si è diffusa ovunque, non
esiste continente dove il Gong non suoni. La pratica viene sempre
caratterizzata dall’esperienza dei singoli suonatori.
Il suono che trasforma corpo, mente
spirito
Più che un semplice strumento musicale, il Gong è un agente
di trasformazione, visto che, quando viene suonato, il corpo, la mente e lo
spirito cambiano.
Il Suono del Gong è una riproduzione del suono primordiale
della creazione. Ogni volta che si riceve il Suono del Gong viene ricordato
alla coscienza “da dove veniamo”, viene stimolata la “presenza” a noi stessi,
si ricevono informazioni che indicano “dove stiamo andando”, permette di
creare, di viaggiare ed entrare in vari stati di realtà trascendente, raggiunge
i livelli profondi dell’essere e consente di riconoscere gli aspetti dissonanti
nella vita e riportare l’armonia.
Le cellule vengono massaggiate e irrorate di energia
benefica favorendo uno stato di benessere dopo aver ricevuto solamente 45
minuti di suono, poiché attiva i meccanismi di autoguarigione e consapevolezza
individuale.
I Gong nella storia
Considerati magici da molte civiltà, i Gong
venivano usati per guarire i malati, per scacciare gli spiriti maligni, per
evocare gli elementi e anche come fonte primaria per raggiungere stati di
coscienza non ordinari, condizione necessaria per ottenere intuizione e
ispirazione. Questa relazione tra il Suono e la Coscienza è la base di tutte le
scienze yogiche.
Il Gong era anche un simbolo di prosperità e veniva usato
addirittura come valuta: molti prìncipi e capi dimostravano infatti la propria
ricchezza e il proprio rango attraverso il Gong che possedevano.
Inoltre il Gong ha
recitato un ruolo importante nelle cerimonie, nei rituali e nei viaggi
interiori di tutte le popolazioni della Terra: i principali rituali riguardanti
nascite, matrimoni, iniziazioni e morti, erano accompagnati dal risuonare del
Gong.
I Gong planetari
Il Gong viene conosciuto in occidente a fine anni ’60
tramite Yogi Bhajan, padre dello Yoga Kundalini, che si era trasferito
dall’India negli Stati Uniti per diffondere la sua pratica, di cui il Gong era
ed è parte integrante. Alle sue lezioni partecipava anche un giovane attore
americano di nome Don Conreaux. Fu proprio quest’ultimo a intuire che il Gong,
grazie al potente suono che genera, poteva divenire il centro di una pratica
innovativa e determinante per l’evoluzione della coscienza. Nascono così le
sessioni di “Gong Bath” ossia i Bagni di Gong.
Contemporaneamente, in Germania, il geniale matematico e
musicologo Hans Cousto elaborò un algoritmo matematico che trasformò l’orbita
dei pianeti in un suono specifico, misurato in hertz e udibile all’orecchio
umano. La sua fu una scoperta sensazionale, che rivoluzionò il modo di produrre
musica.
Le frequenze calcolate da Cousto, vennero applicate con
successo ed entusiasmo dall’azienda Paiste, che creò appositamente un reparto
di ricerca e sviluppo, all’interno del quale sperimentarono insieme i suoi
calcoli e le sue intuizioni, facendoli diventare concreti nella moderna forma
dei Gong Planetari.
I Gong Planetari intonati sulle frequenze dei singoli
pianeti permisero a Don Conreaux di sviluppare una tecnica di suono
rivoluzionaria, che consente al suonatore di sintonizzarsi con gli Archetipi
Planetari, trasmettendo l’armonia delle sfere, la famosa “idea” di Pitagora.
(…)
Articolo di Roberta Marzola, scritto in collaborazione con Gianluca Nani e
Angela Noli – Nai Dan Gong Naturopatia.