mercoledì 29 novembre 2017

Open Day Discipline Olistiche e Bagno Di Suoni

Open Day  Discipline Olistiche e Bagno Di Suoni
al Centro Olistico  "Il Cerchio  Magico"  
Via Valle 41 – LA SPEZIA
Sabato 09 dicembre 2017 - dalle ore 11,00 alle ore  20,00

IN QUESTA GIORNATA DEDICATA AL BENESSERE REGALATI DOLCI COCCOLE PER IL TUO CORPO E LA TUA ANIMA

A SCELTA  PUOI PROVARE UN TRATTAMENTO TRA:

-MASSAGGIO RELAX: L’UNIONE DI PIÙ TECNICHE PER RILASSARE IL CORPO RISVEGLIANDO EMOZIONI

-RIFLESSOLOGIA PLANTARE : LA STIMOLAZIONE DEI RIFLESSI PLANTARI  PER AUTOREGOLARE IL CORPO E MIGLIORARE LA QUALITÀ DI VITA

-REIKI : L'ENERGIA UNIVERSALE AL SERVIZIO DELLA  VITA PER FAR VIBRARE IL CUORE ALLE FREQUENZE DELL’ AMORE

-OPPURE SCEGLIERE IL PERCORSO COMPLETO

E POI DALLE ORE  18,00 SALVATORE E MARINELLA VI DELIZIERANNO  CON UN PIACEVOLE BAGNO DI SUONI  E VIBRAZIONI ANCESTRALI:

Un'immersione nei Suoni Primordiali per entrare in risonanza con l’Armonia della Natura e Ricontattare Se Stessi. Sarete accompagnati da Campane Tibetane, Koshi, Gong, Tamburo Sciamanico, Ocean Drum, Thunder Tube, Bastone della Pioggia, Chimes, Cimbali e tanti altri Strumenti. 
Numero partecipanti max 10 persone.

E’ RICHIESTA LA PRENOTAZIONE ALLA GIORNATA
si consigliano abiti comodi; per il Bagno di Suoni anche una copertina ed una bottiglietta d'acqua.

TI ASPETTIAMO CON GIOIA.

Per info e prenotazioni:

Paola: 3342167211




venerdì 24 novembre 2017

Il Mito dell’Alzheimer



Articolo di Marcello Pamio Apparso su Effervescenza (Inserto di Biolcalenda) di Ottobre 2011, Estratto dal Libro Il Mito dell’Alzheimer del Neurologo Statunitense Dr. Peter Whitehouse, una delle Massime Autorità mondiali di Alzheimer.


Titoli, Evidenziature e Commento di Paolo Cavacece

ESTRATTO FONDAMENTALE DEL LIBRO SULLO STILE DI VITA DA SEGUIRE PER I MALATI DI ALZHEIMER

Un Valido Aiuto può arrivare dall’Omeopatia, Agopuntura, Tecniche di Rilassamento (Yoga, Meditazione e soprattutto il Taichi).
La Dieta Abituale costituisce uno dei più Importanti Fattori di Rischio per la Demenza. Per proteggere il Cervello è basilare un Regime Alimentare a Bassissimo contenuto di Proteine Animali (Carne, Uova, Pesce, Formaggio) e Ricchissimo di Frutta Cruda, Verdura, Cereali Integrali, Noci e Semi Oleosi (Mandorle, Pistacchi, Sesamo, Lino, Girasole, ecc.); eliminando tutti gli Alimenti Industriali Raffinati (Pasta e Pane Bianco, ecc.) e quelli Pregni di Chimica (Additivi, Aromi, ecc.).
Frutta e Verdura Contengono Vitamine, Minerali, Enzimi, Antiossidanti, Fibra e Ormoni, mentre i Semi Oleosi gli Omega-3 (Grassi Neuroprotettivi a livello Vascolare che aumentano l’Elasticità dei Vasi e diminuiscono la Viscosità del Sangue, riducendo i Grassi).
Infine il corpo umano è strutturato per il movimento. L’Attività Fisica fa bene al Cervello perché aumenta il Flusso Sanguigno Cerebrale, proteggendo i Circuiti Neuronali. Negli anziani una buona Forma Fisica è associata a Bassa Incidenza di Mortalità, Ipertensione Arteriosa, Malattie Cardiovascolari, Diabete, Depressione e Disabilità.

ARTICOLO INTEGRALE
Sempre più spesso sentiamo parlare della malattia di Alzheimer. Per gli anziani è addirittura la patologia più preoccupante e diffusa. Perché? Per quale motivo le diagnosi stanno crescendo a ritmo pandemico? Siamo sempre più dementi, o c’è dell’altro? «Il mito dell’Alzheimer», il libro scritto da una delle massime autorità mondiali di Alzheimer, il neurologo statunitense Peter Whitehouse, cerca di fare chiarezza.


UN PO’ DI STORIA: DA ALZHEIMER A KRAEPELIN
L’Alzheimer (o A.D., Alzheimer Disease) prende il nome dal medico tedesco Alois Alzheimer che per primo aveva studiato e descritto il caso di una sua paziente, la signora Auguste D.. La cosa poco nota è che il vero padre è lo psichiatra Emil Kraepelin, direttore della Reale Clinica Psichiatrica di Monaco. Fu infatti Kraepelin ad offrire ad Alzheimer l’opportunità di lavorare come assistente e nel 1910 coniò uffcialmente il termine Alzheimer Krankheit (malattia di Alzheimer).
Inventando questa malattia, Kraepelin aveva conquistato un territorio diagnostico molto importante, e nel consolidarne l’esistenza, giocò un ruolo importante la diatriba tra lui e Sigmund Freud. La teoria di Freud aveva rivoluzionato lo studio delle nevrosi attribuendo i sintomi delle malattie psichiatriche all’inconscio, e ipotizzando la cura attraverso la psicoanalisi. Queste teorie erano in netto contrasto con la concezione organicistica delle malattie mentali sostenuta da Kraepelin e Alzheimer: per loro le malattie avevano una base organica che poteva essere accertata scientificamente.
Si venne così a creare una profonda divisione tra psichiatria organica e psichiatria freudiana, in cui ognuna di queste correnti cercava il riconoscimento medico. La posta in gioco era elevatissima. La determinazione di Kraepelin affinché la malattia di Alzheimer fosse classificata come patologia organica è il tentativo strategico di conquistarsi il riconoscimento, oltreché non perdere il proprio orgoglio di scienziato e la sua eredità di studioso.
Quando Kraepelin incluse l’A.D. nel suo testo Psychiatrie, diede avvio a una storia lunga 100 anni durante la quale, da un singolo paziente bollato in modo approssimativo, siamo arrivati a decine di milioni di persone! Tale malattia sarebbe rimasta rara se, nella seconda metà del XX secolo, nei paesi industrializzati non fosse aumentata progressivamente la vita media. L’invecchiamento e la proliferazione di strumenti tecnologici che promettevano di prolungare la vita ha stimolato difatti l’interesse per la ricerca neurologica e gerontologica. Negli anni Settanta i neuroscienziati, consapevoli dell’interesse per l’invecchiamento, avevano cercato di ottenere maggiori finanziamenti, e per riuscirci avrebbero dovuto trovare qualcosa di concreto, attuale, di terrificante e incurabile: una malattia che giustificasse l’impiego di enormi risorse. L’Alzheimer si adattava in maniera perfetta allo scopo.
Nel 1974 viene fondato il National Institute on Aging (N.I.A., Istituto nazionale sull’invecchiamento) e sotto la guida dello psichiatra Robert Butler, iniziò sùbito a promuovere l’A.D. come suo principale àmbito di ricerca, consentendo l’arrivo di fondi federali. Lo stesso Butler aveva dichiarato: «Decisi che dovevamo rendere il termine (Alzheimer) una parola di uso comune. Sapevo che questo sarebbe stato l’unico modo per far convergere i diversi settori della ricerca in un unico lone che diventasse priorità nazionale. Io chiamo questa strategia la politica sanitaria dell’angoscia».
Nel 1979 a Washington fu creata l’Alzheimer’s Disease ad Related Disorder (Associazione per la malattia di Alzheimer e i disturbi correlati), e il 15 settembre 1983 la Camera dei Rappresentanti propose novembre come Mese nazionale dell’Alzheimer. La reinterpretazione dell’invecchiamento cerebrale come malattia a sé, e lo stanziamento di fiumi di denaro, contagiò ricercatori, familiari e le immancabili lobby del farmaco.


CAMBIANO I TERMINI E ARRIVANO I SOLDI
Il termine «senilità» venne soppiantato da quello molto più angosciante: «malattia di Alzheimer». L’idioma dell’angoscia era stato creato!
Nel 1979 il N.I.A. aveva speso per la ricerca 4 miliardi di dollari; nel 1991, 155 miliardi, e nel 2007 i fondi assegnati alla «guerra all’A.D.» raggiunsero la cifra sbalorditiva di 643 miliardi! Il quadro di angoscia e terrore fu amplificato quando vennero coinvolti nella «causa» testimonial come gli attori Rita Hayworth, Charles Bronson e Charlton Heston, il presidente Ronald Reagan, il Primo ministro britannico Wiston Churchill e il pugile campione del mondo Sugar Ray Robinson.


COS’È L’ALZHEIMER
Ufficialmente l’A.D. è provocata dalla degenerazione del cervello e dalla perdita di cellule nervose.
È una malattia degenerativa e progressiva che porta al rimpicciolimento e all’atro a di alcune aree del cervello, alla riduzione di alcuni neurotrasmettitori (acetilcolina). I risultati sono: deficit di memoria, compromissione della capacità di apprendere, di ragionare, di formulare giudizi, di riconoscere oggetti, di comunicare; difficoltà nel compiere attività quotidiane; agitazione, ansia, depressione, allucinazioni e insonnia.


CREAZIONE DEL MITO E PROPAGANDA UFFICIALE
L’A.D. è un mito creato dalla nostra cultura per dare senso a un processo naturale: l’invecchiamento cerebrale. Vogliono farci credere che si sta diffondendo a ritmo pandemico, ma non viene detto che l’A.D. non può essere differenziata dal normale processo di invecchiamento; non ha mai lo stesso decorso; non è possibile diagnosticarlo correttamente (ogni diagnosi clinica è ritenuta «probabile»); non viene detto che neppure l’esame autoptico è in grado di differenziare l’A.D. dai soggetti invecchiati normalmente!
Come dice nel suo libro il dottor Peter Whitehouse: «A nessuno ‘viene’ una ben definita malattia chiamata Alzheimer, e non ci sono evidenze che l’A.D. si stia diffondendo nella popolazione». Dopo 100 anni dalla scoperta e 30 anni di ricerche e centinaia di miliardi di dollari non esiste nessuna cura e non conosciamo neppure le cause!
Il mito dell’A.D. sta sprecando risorse enormi nella ricerca del miracolo, privilegiando la terapia chimica e gli esami a discapito dell’assistenza e della vera prevenzione. Banali misure preventive per proteggere il cervello dal decadimento cognitivo, come indossare un casco in bicicletta, mangiare alimenti sani, eliminare alimenti in ammanti e intossicanti, fare attività fisica, bere molta acqua pura, stare lontani da farmaci e metalli pesanti (piombo, alluminio, arsenico, mercurio, ecc.) costituiscono un valido aiuto.


PIOVONO SOLDI DAL CIELO
Nel mondo le persone affette da A.D. sarebbero 25 milioni, con un costo per la società di 240 miliardi di dollari all’anno. Nel 2050 il numero di americani con A.D. saranno 14 milioni, con dei costi di oltre 300 miliardi di dollari all’anno. L’Alzheimer’s Disease International (A.D.I.) stima nel mondo il numero di persone affette supererà gli 80 milioni. Una vera e propria pandemia!


IN PRINCIPIO ERA IL VERBO
La parola è vibrazione è energia. Il termine «Alzheimer» può avere un effetto devastante nelle persone che la sentono nominare. Parole con forte carica emotiva agiscono potentemente e possono indurre alterazioni siologiche con rilascio di ormoni dello stress che potrebbero danneggiare i neuroni stessi. Una diagnosi frettolosa è assai deleteria: c’è differenza tra dire a una persona che il suo cervello sta invecchiando e dirgli invece che ha una malattia degenerativa cerebrale progressiva che lo emarginerà e renderà un vegetale. Le etichette socialmente stigmatizzanti spesso prolungano ed esacerbano la malattia stessa. Come diceva il Buddha: «Siamo ciò che pensiamo. Tutto ciò che siamo prende origine dai nostri pensieri. Con i nostri pensieri fabbrichiamo il mondo».


ALTRE CONDIZIONI CHE POSSONO PARTECIPARE
Vi sono diverse condizioni che entrano in diagnosi differenziate: una depressione produce un rallentamento psicomotorio e rende labile la memoria; una diminuzione degli ormoni tiroidei può causare torpore mentale, perdita di memoria e ansia; una carenza di calcio e magnesio possono produrre malfunzionamento e morte neuronale.


«GUERRA» ALL’ALZHEIMER
La concezione militarista porta a vedere l’invecchiamento cerebrale come una malattia che devasta la mente, il che è una falsità sotto il pro lo scienti co. Non siamo in guerra con il nostro cervello, ma le metafore belliche instillano un senso di paura che sollecita provvedimenti rapidi.


COSA SI PUÒ FARE
Invece di drogare gli anziani con neurolettici, antidepressivi, psico-farmaci, le terapie di tipo umanistico possono risultare straordinarie: terapia narrativa, arteterapia, pet-therapy e tutto quello che favorisce il contatto con altri essere umani.


Tenere sempre in attività il cervello, significa evitare ciò che lo atrofizza come la tivù; mantenerlo elastico significa leggere libri, risolvere cruciverba, scrivere un diario, imparare uno strumento musicale, seguire attività artistiche (teatro, pittura, danza, ballo, euritmia, ecc.).


Le ultime scoperte dimostrano che il cervello degli anziani è ancora in grado di generare alcuni tipi di cellule e stabilire nuove connessioni. Una maggior complessità dell’ambiente stimola la formazione di nuove cellule nervose. In pratica si continua ad apprendere per tutta la vita.


Un valido aiuto può arrivare dall’omeopatia, agopuntura, tecniche di rilassamento (yoga, meditazione e soprattutto il taichi). La dieta abituale costituisce uno dei più importanti fattori di rischio per la demenza. Per proteggere il cervello è basilare un regime alimentare a bassissimo contenuto di proteine animali (carne, uova, pesce, formaggio) e ricchissimo di frutta cruda, verdura, cereali integrali, noci e semi oleosi (mandorle, pistacchi, sesamo, lino, girasole, ecc.); eliminando tutti gli alimenti industriali raffinati (pasta e pane bianco, ecc.) e quelli pregni di chimica (additivi, aromi, ecc.). Frutta e verdura contengono vitamine, minerali, enzimi, antiossidanti, fibra e ormoni, mentre i semi oleosi gli Omega-3 (grassi neuroprotettivi a livello vascolare che aumentano l’elasticità dei vasi e diminuiscono la viscosità del sangue, riducendo i grassi).


Infine il corpo umano è strutturato per il movimento. L’attività fisica fa bene al cervello perché aumenta il flusso sanguigno cerebrale, proteggendo i circuiti neuronali. Negli anziani una buona forma fisica è associata a bassa incidenza di mortalità, ipertensione arteriosa, malattie cardiovascolari, diabete, depressione e disabilità.


In conclusione, invece di farsi prendere dal panico e terrore per una diagnosi affrettata che spesso non è oggettiva, è importante vivere al meglio delle nostre capacità, gli ultimi anni della vita. Non esiste una diagnosi sicura, e l’aspetto psico-emozionale può far la differenza: una depressione, trauma possono indurre sintomi simili all’A.D..


La diagnosi di Alzheimer è una etichetta ghettizzante che può renderci malati, isolati dal mondo, dai parenti, i quali finiranno per depositarci in qualche clinica. Il decadimento cognitivo, un invecchiamento cerebrale, può diventare un’opportunità meravigliosa per apprendere, crescere e rendersi disponibile agli altri, bambini inclusi. Un’occasione per mettersi in gioco con nuove difficoltà e nuove limitazioni, ma pur sempre un’occasione!


Marcello Pamio

Tratto da: www.paolocavacece.it/il-mito-dellalzheimer/

---

Articolo correlato: www.disinformazione.it/mito_alzheimer.htm

giovedì 23 novembre 2017

Autoguarigione


Riflettevo sul concetto di autoguarigione e su quanto scetticismo c'è intorno ad esso da parte di molti...

Come mai è così difficile accettare, anzi ammettere che siamo così perfetti da autoguarirci e che cure mediche, e non, sono solo un acceleratore in alcuni casi (sì perchè si guarisce nonostante le cure mediche ;-) ....

C'è da dire che alcuni medici e operatori olistici sono contrari al concetto perchè la paura di perdere "clienti" prevale sulla razionalità, per fortuna non sono tutti così ma è davvero difficile per una persona che ha studiato per tanti anni ammettere che in realtà non è lei a "guarire" le persone, ma le persone che, con il suo aiuto, autoguariscono.

Non metto in dubbio i progressi scientifici (non salvo proprio tutto però, anzi c'è molto da buttar via... ma questo è un altro discorso) nè quelli spirituali, ma bisognerebbe comprendere nel profondo che si tratta solo di un mezzo, di un aiuto in più per capirsi di più nel profondo ed aiutare sè stessi e gli altri nel processo di autoguarigione.

Il problema però è che credere nell'autoguarigione significa doversi prendere una gran fastidiosa responsabilità:

è più facile dar la colpa a qualcun altro o a qualcos'altro che rendersi conto che qualsiasi cosa ci capiti sia nostra responsabilità e solo noi possiamo venirne fuori.

Portando fuori di noi il "guaritore" ci deresponsabilizziamo delle nostre azioni, azioni passate che hanno scatenato una certa malattia ed azioni future da intraprendere per poter guarire.

E' più facile prendere la pillolina allopatica o non, rivolgersi allo specialista o all'operatore olistico che riprendere in mano la propria vita e capire che se non c'è la salute o il benessere psicofisico in generale stiamo facendo qualcosa che va cambiato.

Quando siamo in completa Armonia di emozioni e pensieri, quando trattiamo bene il nostro corpo fisico rispettando i suoi ritmi naturali, quando realizziamo i nostri desideri del cuore e le nostre aspirazioni allora non c'è sofferenza, non c'è dolore.

Incurabile non significa che non c'è più niente da fare, incurabile significa: curabile da dentro ....
ed è solo dirigendo la nostra attenzione dentro di noi, facendo il silenzio intorno a noi che potremo finalmente sentire la voce della nostra Anima che ci sussurra il percorso che desidera intraprendere.

Spesso la voce della nostra Anima rimane inascoltata perchè c'è troppo rumore fuori ed allora alza la voce facendoci ammalare.

E' solo quando accettiamo questo nel proprio cuore che possiamo iniziare a guarire.

Non rinnego i meriti di alcuni medici ed operatori olistici, in questi anni ho conosciuto alcuni operatori e medici, degli amici, dal cuore grande e splendidi sia come persone che nel loro lavoro, ma bisogna saper aprire gli occhi e capire che non tutti hanno un animo puro e che alcuni nascondono l'insicurezza personale dietro critiche (rivolte ad altri metodi di guarigione o altri operatori) e cercano discepoli per ingigantire il proprio ego.

Il vero maestro non è colui che ti dice la verità, ma colui che ti indica la strada e ti lascia spazio di cercare la tua verità.

La verità è dentro ognuno di noi, affidarsi ad un maestro può aiutarci come seguire un certo percorso o leggere libri o mille altre opportunità, ma dopo tutto questo lavoro su di sè si capisce che la direzione da prendere non è fuori di noi, ma dentro di noi... è lì che ritroviamo la nostra vera Essenza.

con Amore

Mary 

mercoledì 11 ottobre 2017

Rilassamento Sonoro


RILASSAMENTO SONORO
Martedì 24 Ottobre ore 21:00

Al Centro  Armonia dell’Essere  
in Via Sarzana 52 - La Spezia



con Matteo Gelatti e Salvatore Iaccarino
proporremo una serata a base di:

CAMPANE TIBETANE,
DISCO ARMONICO, DIDJERIDOO,
TAMBURI E TANTI ALTRI...

QUESTI STRUMENTI CREERANNO UN'ATMOSFERA
CHE VI PORTERA' IN UNO STATO
DI SERENITA' INTERIORE
E PROFONDO RILASSAMNTO CORPOREO !

Portare materassino coperta e cuscino per stare comodi.

Info e Prenotazioni:
Salvatore - 335 6475341

mercoledì 27 settembre 2017

Bagno di Suoni e di Vibrazioni Ancestrali


Domenica 1 Ottobre alle ore 17:00
Yurta di Fosdinovo
Bagno di Suoni e Vibrazioni Ancestrali
Organizzato da Salvatore Iaccarino e Barbara Golinelli


Un immersione nei Suoni Primordiali per entrare in risonanza con l’Armonia della Natura e ricontattare Se Stessi.

Si consigliano abiti comodi, un tappetino, una copertina.
Numero partecipanti max 15 persone.

Info e prenotazioni : Barbara Golinelli tel. 3384102597

Location: YURTA di Fosdinovo
I protagonisti: gli strumenti
Vi Aspetto ;-)

venerdì 25 agosto 2017

HIV e AIDS: Qualche informazione.

Scopo di questo Blog, tengo a ribadirlo, è contribuire a divulgare informazioni troppo spesso taciute dai cosiddetti media mainstream, non è mia intenzione convincere alcuno, ma solo dare dei dati su cui riflettere e meglio interpretare la realtà che ci circonda per fare in modo Libero e Consapevole le proprie scelte.

Ritengo inoltre che l'Informazione sia l'unico vero antidoto per evitare il diffondersi dell'Epidemia della PAURA, che è forse l'Epidemia più diffusa, grave, limitante e pericolosa che ci sia.

Buona Lettura e Buon percorso Consapevole
Salvatore
 *******



Il Malato di AIDS
Un soggetto viene classificato malato conclamato di AIDS quando si verificano due condizioni:

- presenta i sintomi di almeno una delle 29 patologie considerate possibili conseguenze, come Polmonite, Tubercolosi, Linfoma, Diarrea, Herpes Simplex, Sarcoma di Kaposi, Candidiasi, etc..

- è positivo al test HIV (Human Immunodeficiency Virus).

Se il soggetto è positivo al test ma sta bene viene considerato malato asintomatico. L’eventuale successiva comparsa dei sintomi di cui sopra cambierà la sua classificazione in malato conclamato. Se il soggetto presenta i sintomi di una delle patologie in elenco ma non è positivo al test non è malato di AIDS. L’eventuale successiva risposta positiva al test cambierà la sua classificazione in malato conclamato. Pertanto un malato di polmonite o tubercolosi negativo al test è solo malato di polmonite o tubercolosi. Mentre un malato di polmonite o tubercolosi positivo al test è malato di AIDS. E’ subito evidente che il test HIV ha un ruolo centrale nella diagnosi di AIDS.

Due posizioni a confronto
1. La posizione ufficiale:
- il virus HIV è la causa dell’AIDS, che è quindi una patologia infettiva.
- un test individua la presenza degli anticorpi e quindi del virus.
- il virus può avere un periodo di latenza fino a decine di anni.
- i sieropositivi (positivi-al-test) si ammaleranno e moriranno
- i farmaci antiretrovirali (AZT in testa) combattono la diffusione del virus e allungano la vita.
- alcuni sieropositivi non hanno sintomi perchè il virus è latente
- anche i sieropositivi asintomatici devono prendere i farmaci quanto prima.

2. La posizione dei dissidenti:
-il virus HIV non è stato mai isolato, probabilmente neanche esiste, l’AIDS non è causato da un virus e non è quindi una patologia infettiva.
- l’AIDS è causato da un complesso di fattori (droghe pesanti, superesposizione ad agenti patogeni, farmaci) fortementi presenti in certi stili di vita, che alla lunga distruggono il sistema immunitario.
- i test HIV non sono specifici e non è chiaro che cosa individuino.
- la risposta positiva al test non è indice di niente e non giustifica alcuna terapia.
- i farmaci antiretrovirali sono inutili in quanto non c’è nessun virus da combattere, e soprattutto letali perchè possono portare alla morte in pochi mesi distruggendo in particolare il sistema immunitario.
- i malati di AIDS devono sospendere l’esposizione ai fattori patogeni, curarsi per le patologie specifiche di cui soffrono, seguire nel contempo terapie di sostegno per consentire al loro sistema immunitario il recupero.
- i farmaci antiretrovirali hanno trasformato in malati di AIDS individui altrimenti sani che hanno avuto la sfortuna di risultare positivi-al-test.
In altre parole i dissidenti accusano l’establishment sanitario di adottare terapie che:
-non curano i malati "veri" di AIDS ma anzi ne affrettano o ne causano la morte.
-portano alla malattia e/o alla morte per AIDS malati "inventati", soggetti sani risultati positivi-al-test.

Il paradigma dell’ortodossia è: HIV = AIDS = MORTE
Il paradigma della dissidenza è: TEST Positivo = CURA = MALATTIA e/o MORTE
 (...)

Ricerche avanzate sull’HIV.
In Australia un gruppo di ricercatori del Royal Perth Hospital, definito "The Perth Group", ha concentrato le proprie ricerche sull’isolamento dell’HIV e sulla validità dei test ELISA (test di primo livello, il più utilizzato), Western Blot (secondo livello, considerato più attendibile) e Viral Load (l'ultimo apparso); hanno concluso le loro ricerche affermando che nessuno dei lavori pubblicati dimostra che l’HIV sia stato isolato e che i tre test non provano affatto la presenza del virus HIV nei campioni di sangue sottoposti a test.
La voce di un Nobel.

Il Dottor Kary Mullis ha ricevuto il premio Nobel nel 1993 per aver inventato un procedimento, la PCR (Polymerase Chain Reaction), che permette di identificare un segmento di codice genetico (una specifica sequenza di nucleotidi) eventualmente presente in un campione ed amplificarne la concentrazione per facilitare all’osservatore la sua individuazione. Per poter completare una sua relazione ha cercato inutilmente documenti scientifici che contenessero la prova che il virus HIV sia la causa dell’AIDS. Da allora non si stanca di ripetere, senza essere mai stato smentito, che non esiste un solo documento scientifico che contenga tale prova. La scienza ha le sue regole, e nessuno può sostenere di aver scoperto qualcosa se non rende disponibile una documentazione completa ed esauriente che consenta ad altri di confermare o confutare la sua scoperta. È paradossale e preoccupante che un migliaio di scienziati sparsi per il mondo stiano lottando per dimostrare che l’ipotesi HIV=AIDS sia falsa, quando nessuno ha ancora dimostrato che è vera. D’altronde se qualcuno avesse isolato il virus HIV ed avesse provato il rapporto causale tra l’HIV e l’AIDS avrebbe con ogni probabilità ricevuto per tale scoperta il Nobel per la medicina. Non ci risulta che tale Nobel sia stato ad oggi assegnato.

L’AIDS e la legge.
La corte di Dortmund, il 15 Gennaio 2001, ha emesso una sentenza di condanna ad 8 mesi, con sospensione della pena, in un procedimento per Genocidio (Legge § 220a StGB) contro le Autorità Sanitarie Federali Tedesche e contro il Parlamento della Repubblica Federale Tedesca. Le autorità sanitarie erano accusate di aver diffuso informazioni e foto false relative all’isolamento del virus HIV; il Parlamento Tedesco era accusato di aver assecondato tali menzogne nonostante fosse a conoscenza dal 1994 del fatto che il virus HIV non è mai stato isolato, e che conseguentemente nessun test poteva essere approvato ed utilizzato per definire infette persone che, sane prima del test, sono poi morte dopo un trattamento con farmaci antiretrovirali. La tesi dell’accusa, e cioè che ne Montagnier (1983) ne Gallo (1984) avevano isolato alcun virus in connessione con l’AIDS e che il Bundestag era dal 1994 a conoscenza di tale fatto, è stata provata sulla base di un documento registrato negli archivi del German Bundestag stesso col numero DS 12/8591.Dopo la sentenza i ricorrenti hanno indirizzato una lettera nella quale descrivono le motivazioni e le conclusioni del procedimento legale a:
- ONU, Office of the High Commissioner for Human Rights, Mary Robinson
- Tutti i capi di Stato e tutti i capi di Governo
- Tutte le Organizzazioni Governative
 (...)

Tratto dal sito: IL VIRUS INVENTATO (omaggio al lavoro del Dott. PETER DUESBERG, direttore del laboratorio di Biologia Molecolare dell'Università di Berkeley in California, pioniere e principale protagonista della lotta alle falsa teoria virale dell'AIDS).

 *******

" ... La ricerca, inoltre, viene portata avanti in una sola direzione, cioè per lo studio di un vaccino contro l’Hiv, dando per scontata la tesi di Gallo. Non c’è spazio e non ci sono fondi per chi cerca di seguire altre strade. Per esempio, uno studio sull’alterazione delle membrane cellulari: in un soggetto con difese biologiche indebolite per denutrizione, il virus riesce a penetrare molto più facilmente. Questo vale per le popolazioni subsahariane, che muoiono di fame, o per i tossicodipendenti, che vantano una denutrizione chimica causata dall’attività del fegato. Per gli studiosi americani, ci sarebbero cause diverse dal virus dell’Hiv a determinare in alcune fasce di persone una così alta diffusione dell’Aids.

Argomenta sempre con dovizia di riscontri inequivocabili il professor Duesberg:

«Negli Stati Uniti gli omosessuali fanno un larghissimo uso di amilnitriti inalanti, sostanze altamente immunodepressive che servono a rilassare i muscoli, utili a facilitare i rapporti anali. Gli omosessuali, dunque, sono una categoria a rischio perché utilizzano queste medicine, non certo perché fanno troppo sesso. Gli emofiliaci nella loro vita sono costretti a utilizzare il fattore VIII, sintesi del sangue di centinaia di persone. Introducono così una grande quantità di proteine estranee al proprio corpo, anch’esse altamente immunodepressive. Per quanto riguarda i tossicodipendenti, la comunità scientifica si è occupata pochissimo degli effetti a lungo termine dell’eroina: la malnutrizione e la mancanza di sonno abbassano notevolmente le capacità del sistema immunitario». ..."

Tratto da: “L’HIV NON ESISTE”: DENUNCIANO UN PREMIO NOBEL PER LA CHIMICA E ILLUSTRISCIENZIATI.  ..." 


 *******



" ... AIDS:

è necessario distinguere la sieropositività dall’AIDS. La sieropositività è il risultato positivo ottenuto da un test di screening (di cui molti medici ed eminenti studiosi mettono in discussione la validità). Si può benissimo essere positivi a questo test in un Paese e negativi in un altro. Inoltre, diverse affezioni possono contribuire a dare un risultato erroneamente positivo. La paura, l’angoscia o le cure possono avere la meglio sul nostro sistema immunitario e portare a quella sindrome da immunodeficienza acquisita chiamata AIDS.

Non è comunque un caso che una persona si trovi a essere sieropositiva o a sviluppare questa sindrome.

→ Sieropositività:

Devo imparare a sviluppare la mia capacità di giudizio invece di credere a tutto quello che mi viene detto?

Non sarebbe meglio che ascoltassi il mio corpo invece di ascoltare il risultato di un test che molti prestigiosi ricercatori mettono in dubbio?

→ AIDS: La paura di contrarre questa malattia può comportare un crollo del sistema immunitario. Tuttavia questa sindrome può anche dipendere da una forma di autodistruzione collegata al senso di colpa di essere vivi. È intervenendo su questo senso di colpa che si può sperare in una vera guarigione.

Avevo paura di avere questa malattia?

Vivo una forma di autodistruzione perché credo di aver deluso i miei famigliari con la mia nascita o le mie scelte di vita?

Mi porto dentro un senso di colpa per il fatto di essere vivo, perché credo di aver causato la sofferenza, o preoccupazioni ai miei famigliari?

Ho veramente detto «SÌ» alla vita?

Questo «sì» alla vita è stato molto importante per Daniel. Quando l’ho incontrato i medici gli avevano dato tre mesi di vita. Daniel era in una fase di totale autodistruzione. Nell’adolescenza, divenuto consapevole di essere attratto dai ragazzi, aveva sentito i suoi genitori dire: «Gli omosessuali andrebbero messi in un campo di concentramento!» Durante un consulto Daniel mi ha detto: «Mi sono messo io in un campo di concentramento perché voglio distruggermi!» Abbiamo fatto un bellissimo lavoro sulla liberazione delle emozioni per far sì che riuscisse a concedersi il diritto di vivere un’esperienza diversa da quella prospettatagli dai genitori. Dopo quel lavoro, Daniel ha riacquistato del tutto le forze ed è guarito dalle sue pneumopatie. Non avendo però smesso le cure, dopo qualche tempo era arrivato a un punto tale di debolezza fisica da non avere più la forza di alzarsi dal letto. Allora gli sono tornate in mente le mie parole: «Tu vuoi vivere?» Con le poche forze che gli rimanevano Daniel ha urlato: «Sì, sì, voglio vivere!» Questo gli ha dato l’energia per uscire dal letto e prendersi cura di sé, ma soprattutto gli ha dato la forza di credere che poteva farcela. Daniel ha creato in seguito una fiorente azienda e oggi, diciassette anni dopo, è ancora vivo. (...)"

Tratto dal libro: 

 *******

Altre interessanti fonti sull'argomento:





  *******
Libri sull'Argomento:

di Peter H. Duesberg

di Luigi De Marchi e Fabio Franchi

di Domenico Mastrangelo

di Albert Mosséri

di Herbert Shelton

di Christine Maggiore

Video:


lunedì 7 agosto 2017

Evidenze Scientifiche ed Evoluzione della Realtà


Le evidenze scientifiche in medicina (ma non solo) sono spesso un alibi per chi non vuole cambiare e sperimentare in prima persona …. Così nel piccolo, cosi nel grande, è più facile affidarsi a qualcosa di esterno: una prova scientifica, una soluzione abituale, un dogma piuttosto che mettere in discussione qualcosa e magari provare un cambiamento su se stessi.

La storia è costellata di scoperte scientifiche che hanno rivoluzionato e confutato le precedenti, se gli scienziati si fossero sempre e solo basati sulle evidenze scientifiche già esistenti saremmo fermi ancora al medioevo.

C’è da aggiungere poi un altro quesito … chi ha interessi e chi finanzia certi studi scientifici ? Ad esempio se ci fosse la possibilità di studiare e provare che l’Autoguarigione fosse l’unico tipo di Guarigione possibile per gli esseri viventi, siamo sicuri che uno studio del genere andrebbe avanti?

Per ogni evidenza scientifica ne esiste una uguale e contraria soprattutto riguardo gli esseri umani che sono soggetti e non oggetti e si differenziano per peculiarità fisiche, mentali ed animiche 

In pratica se qualcosa funziona per un essere umano non vuol dire che funzioni per tutti gli altri che hanno una diversa situazione fisica di partenza, uno stato emotivo differente e magari vivono un momento particolare della loro esistenza … Una stesso individuo può reagire ad una situazione esterna in modo diverso in un momento diverso della propria vita .

Infine, come ci insegna la Fisica Quantistica, “l’osservatore modifica l’esperimento”, quindi se un test funziona per uno sperimentatore non vuol dire che funzioni per tutti gli altri casi…
Quindi di cosa stiamo parlando ???


Le evidenze scientifiche possono valere a livello di principio generale ma non possono essere dei dogmi, saper applicare le conoscenze nei singoli e diversi casi e riuscire a stare nel Sentire Empirico è perciò fondamentale in una Realtà soggettiva che Evolve continuamente.


Felice Vita
Salvatore

mercoledì 28 giugno 2017

Bagni di Suoni, Vibrazioni ed Energia a Spezia e dintorni …




Qualche tempo fa ho contattato due eccezionali musicisti di Ferrara: Elena Bianchini* (Gong Master) e Matteo Gelatti** (Musicista Olistico) ed abbiamo concordato 3 date qui nella nostra zona dove Elena e Matteo si esibiranno in concerti meditativi (bagni di suoni)  nel quale la vibrazione di strumenti antichi come: Gong, Canto Armonico, Campane Tibetane, Disco Armonico, Didjeridoo e tanti altri fantastici strumenti etnici ci porterà in uno stato di Rilassamento, Armonia e Pace Interiore.

In questo post riepilogo le suddette date, luoghi e modalità.

Vi aspettiAmo

UN WEEK END DI RICONNESSIONE
21/22/23 Luglio a Valmozzola (PR)
presso La Querciola B&B in Strada Branzone-Granara, 32 Valmozzola (PR)
 ***
BAGNO DI SUONI
Martedì 25 Luglio 2017 alle ore 19:00 a Brugnato (SP)
presso IL CASALE DEL BEN-ESSERE  in Via Bozzolo,1 - Loc. Bozzolo - BRUGNATO (SP)
  ***
BAGNO DI SUONI
Mercoledì 26 Luglio 2017 alle ore 21:00 a La Spezia (SP)
presso LO SPAZIO VUOTO in Via del Canaletto, 327 - La Spezia

Info e Prenotazioni:
Salvatore: 335-6475341 - laspeziaconsapevole@gmail.com
Elena: www.bagnodisuoni.it

* Elena Bianchini Gong Master Negli anni è nato l’intento di esplorare Chi realmente vive dentro di me, alla ricerca di un contatto vero con Anima e Spirito.
Dal ’98 sono Tempi di meditazione, corsi di Reiki, Shiatsu, Workshop incentrati sugli insegnamenti della Dolce Medicina degli Indiani d’America, capanne sudatorie, finchè è esploso in me il desiderio di Armonia e di Unione Corpo - Anima – Spirito ed è giunto…il Suono, il Canto Armonico, la passione per mille strumenti di cui ignoravo l’esistenza e che ora fanno parte integrante della mia vita.
Grazie al corso di Gong Master Training, ho riconosciuto la mia via e riscoperto anche il potere della voce.
Da tutto questo ho creato “BAGNO DI SUONI” (www.bagnodisuoni.it) e con questa realtà ora eccomi a viaggiare con i miei strumenti, il mio bagaglio interiore di Amore e Armonia per portarli a conoscenza di persone che proprio di armonia, gioia e benessere interiore sono alla ricerca.

** Matteo Gelatti musicista e ricercatore in ambito Olistico. A vent'anni circa ho avuto l'esigenza di addentrarmi sempre più in alcuni percorsi introspettivi, qualche cosa che sì, aiutasse il mio corpo, ma che questo beneficio andasse a toccare corde più sottili e profonde. Il mio cammino si forma tra corsi di Meditazione, Reiki, Yoga, e in particolare corsi di Massaggio Sonoro con Ciotole Tibetane.
A queste esperienze si sono aggiunti nel tempo: Didjeridoo, Disco Armonico, Bansuri e la Voce; strumenti che accompagnano serate Meditative e di Bagno di Suoni.



 

********

Maggiori Dettagli sui 3 eventi:

Valmozzola (PR) - 21-22-23 Luglio 2017
presso La Querciola B&B Strada Branzone-Granara 32 Valmozzola (PR) 

Ritrovo 21 Luglio: ORE 18:00

Info e prenotazioni:
Salvatore 335 6475341 - laspeziaconsapevole@gmail.com


Un week end, in un luogo Meraviglioso e ricco di Energia immerso nel verde sull’appennino tosco-emiliano, all'insegna di:

• Bagno di Suoni
• Yoga
• Meditazioni Attive
• Rito del Fuoco
• Passeggiate nel verde
• Contemplazione della Natura
• Informazioni su Alimentazione Naturale
• Degustazioni Sensoriali
• Relax e connessione con la Natura

Oltre ad Elena e Matteo daranno il loro contributo al
Week-end di Riconnessione:

Marinella Mazzola foodblogger, casalinga felice, ricercatrice indipendente ed appassionata di Igiene Naturale. Ha una grande passione per la cucina e per il cibo.
Ha partecipato ad eventi di interesse nazionale tenendo show cooking, workshop culinari, corsi di cucina e preparato catering. Da tre anni pratica un’alimentazione consapevole: consapevole di quello che c’è nel piatto e cosa c’è dietro.
Ha unito la sua passione per la cucina alla passione per la scrittura nel suo blog ( www.maryincucina.it ) e nel suo libro “La Semplicità in Cucina”.

Salvatore Iaccarino blogger, ricercatore empirico indipendente ed appassionato di Igiene Naturale, Energia e Vibrazioni.

Amelia Taboni Insegnate Yoga, Master Reiki ed Operatore Olistico esperta.

 *******
BAGNO DI SUONI
con Elena Bianchini (Gong Master) e Matteo Gelatti (Musicista Olistico)
Bugnato (SP) - 25 Luglio 2017 ore 19:00
presso IL CASALE DEL BEN-ESSERE in Via Bozzolo,1 - Loc. Bozzolo - BRUGNATO (SP)


A seguire sarà possibile fermarsi al Casale per una Cena Consapevole (su prenotazione) con i protagonisti ed i partecipanti al Bagno di Suoni.


Menù della Cena (facoltativa) - Costo 18 € a persona

- Paella estiva
- Tagliatelle di riso con crema di lenticchie e melanzane grigliate
- Patate con crema di basilico e avocado e zucchine spadellate
- Farfrittata alla verdura di stagione
- Melone e gelato super  veg
- Caffè oppure orzo



 ********
BAGNO DI SUONI
con Elena Bianchini (Gong Master) e Matteo Gelatti (Musicista Olistico)
La Spezia - 26 Luglio 2017 ore 21:00
presso LO SPAZIO VUOTO in Via del Canaletto, 327 - La Spezia


  ***

Info e Prenotazioni:
Salvatore: 335-6475341 - laspeziaconsapevole@gmail.com

" La natura non è un luogo da visitare, è casa nostra"
(Gary Snyder)

 INFO UTILI per raggiungere il B&B LA QUERCIOLA a VALMOZZOLA (PR) per UN WEEK-END DI RICONNESSIONE:

Il B&B è a 12 km dal casello autostradale di Borgotaro oppure a 15’ dalla stazione di Borgotaro.
Le distanze dei maggiori centri urbani: Parma 60 km (45 minuti), La Spezia 70 km (1 ora), Versilia 120 km (1 ora e 15 minuti), Genova 150 km (1 ora e 30 minuti), Bologna 145 km (1 ora e 30 minuti), Firenze 150 km (1 ora e 45 minuti),  Milano 170 km (1 ora e 45 minuti)

COME ARRIVARE IN AUTOMOBILE:
Prendere l'autostrada A11 PARMA-LASPEZIA e uscire al casello BORGOTARO.
Seguire indicazioni Borgotaro per circa 6 Km, fino ad un cartello blu con scritto Roccamurata. Immediatamente dopo svoltare a destra per Branzone Lago Pesci. Passare lo stretto ponte sul fiume , girare a sinistra e. proseguire per Granara.
Dopo il cartello Branzone Chiesa Colla si incontra un bivio, girare a destra e proseguire fino a che si incontra sulla sinistra una salita asfaltata con indicazione “La Querciola”.

COME ARRIVARE IN TRENO:
Le stazioni Ferroviarie di Borgo val di Taro e di Berceto distano 10 minuti di auto/taxi.
Per chi arriva in treno siamo disponibili per fare un servizio Navetta.
 Namastè OM